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Questioni ambientali sempre più importanti per i risultati di lungo termine

Nel suo rapporto annuale Esg, ClearBridge Investments, affiliata di Legg Mason approfondisce anche le questioni legate all’industria energetica midstream che sta diventando sempre più interessante per gli investitori più attenti alla sostenibilità

di Fabrizio Arnhold 12 Maggio 2020 18:00

financialounge -  ambiente ClearBridge Investments ESG Legg Mason Mary Jane McQuillen Terrence Murphy
Le tematiche Esg sono sempre più centrali nelle strategie di investimento. ClearBridge Investments, la maggior affiliata specializzata sul mercato azionari del gruppo Legg Mason, ha pubblicato il suo Impact Report 2020, rapporto annuale sulle tematiche Esg e sugli interventi di azionariato attivo portati avanti dalla società. L’obiettivo del report è quello di stimolare le aziende su temi come il cambiamento climatico, le emissioni di CO2, il consumo di plastica, lo spreco di acqua e gli standard di trasparenza.

L’IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITÀ


“L’importanza di tenere in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance ha acquisito un peso ancora maggiore nell’ultimo anno,” spiega Terrence Murphy, CEO di ClearBridge. “In questi tempi così difficili, portare avanti questioni basilari di sostenibilità – in particolare, tenere in considerazione di tutti gli stakeholder – si rivelerà cruciale per arrivare a miglior risultati sul lungo termine. Gli azionisti pretendono trasparenza dalle società quotate e crediamo che le nostre pratiche Esg siano di supporto in questo senso”.

RISCHI E OPPORTUNITÀ PER VALUTARE UN’AZIENDA


Come parte del suo processo di selezione bottom-up dei titoli, ClearBridge valuta per ogni azienda i potenziali rischi relativi al clima, così come le opportunità. Per questo motivo vengono presi in considerazione non solo i rischi fisici, ma anche “i rischi di transizione, ossia l’impatto dei cambiamenti di mercato e delle politiche di riduzione delle emissioni sui modelli di business, sulle dinamiche competitive, sugli sviluppi tecnologici e sulle decisioni di investimenti”, si legge nel report.

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L’IMPRONTA DI CARBONIO


“Utilizziamo la nostra influenza come investitori istituzionali e fiduciari per incoraggiare il management ad aumentare la trasparenza sulle emissioni di CO2, stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni, accrescere l’uso di energia pulita e in generale pensare per il lungo termine” dichiara Mary Jane McQuillen, Portfolio Manager e Head of ESG Investment di ClearBridge. L’affiliata di Legg Mason ha analizzato, lo scorso anno, l’impronta di carbonio delle aziende dei suoi portafogli, allo scopo di identificare le fonti di emissioni dirette più significative. L’intensità di carbonio è risultata fino al 35% inferiore rispetto al benchmark.

IL CASO DELLE SOCIETÀ ENERGETICHE MIDSTREAM


L’industria del petrolio ha emissioni dirette relativamente basse: la maggior parte delle emissioni sono associate con l’uso dei loro prodotti. La parte del comparto midstream sta diventando sempre più interessante per gli investitori Esg. Si tratta di quelle aziende che si occupano di stoccare, trasportare e commercializzare petrolio, gas naturale e gas naturale liquefatto. “Storicamente questi operatori si sono organizzati come ‘Master Limited Partnership’ (MLP), ma stanno ora passano a una più semplice struttura come C-corporation, che allarga la base di investitori e dà a questi la possibilità di sollevare problematiche Esg, tramite deliberazioni delle assemblee”, si legge nell’analisi. Tra i temi da tenere in considerazione, continuando in questa direzione, c’è quello delle emissioni di metano. E l’Impact Report 2020 di ClearBridge contiene un’analisi dell’industria del gas e del petrolio con un focus particolare proprio sul segmento midstream.

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