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Schroders: “Azioni, investitori troppo ottimisti e troppo in fretta”

Secondo Irene Lauro (Schroders) gli investitori azionari stanno ignorando l’impatto di probabili minori spese da parte dei consumatori e minori investimenti aziendali che potrebbero portare ad una ripresa più lenta per gli utili

13 Maggio 2020 11:29

financialounge -  azioni consumi Irene Lauro Schroders
Dopo un mese di marzo in cui i mercati finanziari hanno subito una delle più rapide e profonde correzione di sempre, ad aprile gli indici di Borsa hanno innestato un rally che ha ridotto buona parte delle perdite azionarie da inizio anno. Navigare l’attuale contesto di mercato è complicato anche perché è piuttosto probabile che gli utili aziendali siano destinati a subire un notevole deterioramento come conseguenza delle ingenti perdite economiche legate alle misure di lockdown.

INVESTITORI TROPPO OTTIMISTI, TROPPO IN FRETTA


A questo proposito, Irene Lauro, Economista di Schroders, ritiene che gli investitori azionari siano diventati troppo ottimisti e troppo in fretta, ignorando che la crisi legata al Covid-19 colpirà duro i profitti, soprattutto delle società che operano nei settori dei trasporti aerei, delle automobili e del turismo. L’analisi dell’economista si focalizza sull’Eurozona che, con buona probabilità, accuserà nella prima metà dell’anno la contrazione di maggiore entità dalla grande depressione degli anni ’30.

INDICE AZIONARIO EUROPA EX UK +20% DAI MINIMI DI MARZO


Nonostante ciò, sulla scia della stabilizzazione nel numero dei contagi e delle misure straordinarie sia monetarie che fiscali adottate dalle autorità europee, l’indice azionario MSCI Europa ex UK è cresciuto del 20% dai minimi toccati a metà marzo (al 6 maggio). Un rally che ha comportato un aumento dei multipli del rapporto prezzo/utili (p/e), portandoli su livelli ben superiori rispetto alla media di lungo termine: l’indice MSCI Europe ex UK tratta infatti ad un p/e di 16,2 (in base ai profitti attesi a 12 mesi), soglia superiore rispetto ai livelli pre-crisi.

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UTILI PER AZIONI: NEL 2020 GIÙ DEL 43%


“Riteniamo che a questi livelli le valutazioni incorporino molte delle notizie positive che i mercati si aspettano e quasi per nulla il rischio che l’allentamento delle misure di lockdown possa portare a una seconda ondata di contagi da Covid-19, situazione che spingerebbe i governi a imporre nuove restrizioni” puntualizza Lauro. Il modello di Schroders sulle previsioni per gli utili per azione (eps) mostra che in Europa dovrebbero scendere del 43% anno su anno nel 2020, per poi riprendersi con un +45% nel 2021. In uno scenario secondario, basato nell’ipotesi di un secondo round di contagi e alla reintroduzione del lockdown, Schorders prevede invece che gli eps possano diminuire più del 50% quest’anno.

[caption id="attachment_157895" align="alignnone" width="803"]Crescita degli utili per azione in Europa (ex UK) (Fonte: Schroders Economics Group, 6 maggio 2020) Crescita degli utili per azione in Europa (ex UK) (Fonte: Schroders Economics Group, 6 maggio 2020)[/caption]

MINORI CONSUMI E LIMITATI INVESTIMENTI


Tra i rischi capaci di modificare le previsioni figura quello relativo alle scelte future dei consumatori che, secondo Schroders, tenderanno ad assumere un atteggiamento più cauto. “Il crollo drammatico nei livelli di occupazione e l’incertezza sull’evoluzione della pandemia, freneranno i consumi delle famiglie che cercheranno invece di risparmiare. In parallelo le aziende potrebbero decidere tagliare le spese in conto capitale. Minori spese da parte dei consumatori e limitati investimenti aziendali potrebbero implicare una crescita più debole e una ripresa più lenta per gli utili”, specifica Lauro.

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