Ben Popatlal
I quattro suggerimenti di Schroders per proteggere gli investimenti
Agilità e credito di elevata qualità, secondo Schroders, sono in questa fase tra gli elementi imprescindibili per evitare brutte sorprese
18 Maggio 2020 17:25
La Fase 2, che sta entrando nel vivo in Europa e negli Stati Uniti, delineerà come e in quanto tempo l’economia potrà uscire dalla crisi. Gli andamenti dei mercati saranno strettamente correlati alla dinamica di questa evoluzione, tenendo tuttavia conto che i modelli di previsione negli Usa indicano un crollo degli utili a causa delle chiusure temporanee delle imprese e lo stesso dovrebbe accadere anche nel Regno Unito e in Europa.
Alla luce di tutto questo, Ben Popatlal, Multi-Asset Strategist e Dorian Carrell, gestore Multi-Asset di Schroders, ritiengono che nella fase turbolenta e incerta che ci aspetta nei prossimi mesi, essere agili e ben equipaggiati rappresenterà il modo migliore a disposizione degli investitori per proteggere i propri flussi di income. Secondo gli esperti, invece che concentrarsi su un numero sempre più ristretto di società dei mercati sviluppati che distribuiscono dividendi, gli investitori farebbero bene ad ampliare il raggio d’azione in diverse asset class che offrono prospettive di reddito più elevato e più sicuro.
La diffidenza nei confronti dei dividendi attesi risiede nel fatto che, di norma, nei periodi di recessione, a fronte di una contrazione degli utili le aziende tagliano le cedole. Inoltre in diversi settori l’indebitamento ha raggiunto livelli preoccupanti rispetto alle medie storiche, mettendo in discussione la distribuzione dei futuri dividendi. È probabile che si tenda ad investire in quelle società in grado di mantenere i dividendi o limitarne i tagli. Ma questa scelta non farebbe altro che accentuare il rischio di concentrazione degli investimenti in un numero ristretto di società o settori. In Europa per esempio, il 50% dei dividendi pagati in totale agli azionisti riguarda solamente tre settori.
“Nell’attuale contesto preferiamo gli asset finanziari con distribuzioni cedolari fisse piuttosto che discrezionali e quelli che si trovano a un livello più elevato nella struttura del capitale, ovvero capaci di offrire maggiori probabilità di essere ripagati. Tra questi privilegiamo le obbligazioni societarie di alta qualità, azioni selezionate, i REIT (Real Estate Investment Trust) e le obbligazioni convertibili”, spiegano Popatlal e Carrell. In parallelo, sempre secondo i due esperti, è importante ricercare opportunità di reddito a livello globale. Nell’azionario, per esempio, l’Asia sembra attualmente più attraente a livello di reddito, anche per il fatto che il continente è uscito relativamente illeso dalla crisi da Covid-19.
Volendo sintetizzare, sono sostanzialmente quattro gli insegnamenti che si possono ricavare da questa analisi per investire nell’attuale contesto. In primis è fondamentale adottare un approccio ampio e diversificato al fine di evitare il rischio di concentrazione. In secondo luogo occorre privilegiare asset di alta qualità e leader di mercato, e in terzo considerare la possibilità di risalire la struttura del capitale, privilegiano redditi fissi piuttosto che discrezionali. Infine, ma non per importanza, è indispensabile ampliare l’universo d’investimento a livello geografico e di asset class.
ESSERE AGILI E BEN EQUIPAGGIATI
Alla luce di tutto questo, Ben Popatlal, Multi-Asset Strategist e Dorian Carrell, gestore Multi-Asset di Schroders, ritiengono che nella fase turbolenta e incerta che ci aspetta nei prossimi mesi, essere agili e ben equipaggiati rappresenterà il modo migliore a disposizione degli investitori per proteggere i propri flussi di income. Secondo gli esperti, invece che concentrarsi su un numero sempre più ristretto di società dei mercati sviluppati che distribuiscono dividendi, gli investitori farebbero bene ad ampliare il raggio d’azione in diverse asset class che offrono prospettive di reddito più elevato e più sicuro.
PERCHÉ ESSERE DIFFIDENTI SUI DIVIDENDI ATTESI
La diffidenza nei confronti dei dividendi attesi risiede nel fatto che, di norma, nei periodi di recessione, a fronte di una contrazione degli utili le aziende tagliano le cedole. Inoltre in diversi settori l’indebitamento ha raggiunto livelli preoccupanti rispetto alle medie storiche, mettendo in discussione la distribuzione dei futuri dividendi. È probabile che si tenda ad investire in quelle società in grado di mantenere i dividendi o limitarne i tagli. Ma questa scelta non farebbe altro che accentuare il rischio di concentrazione degli investimenti in un numero ristretto di società o settori. In Europa per esempio, il 50% dei dividendi pagati in totale agli azionisti riguarda solamente tre settori.
ASSET CON DISTRIBUZIONI CEDOLARI FISSE E NON DISCREZIONALI
“Nell’attuale contesto preferiamo gli asset finanziari con distribuzioni cedolari fisse piuttosto che discrezionali e quelli che si trovano a un livello più elevato nella struttura del capitale, ovvero capaci di offrire maggiori probabilità di essere ripagati. Tra questi privilegiamo le obbligazioni societarie di alta qualità, azioni selezionate, i REIT (Real Estate Investment Trust) e le obbligazioni convertibili”, spiegano Popatlal e Carrell. In parallelo, sempre secondo i due esperti, è importante ricercare opportunità di reddito a livello globale. Nell’azionario, per esempio, l’Asia sembra attualmente più attraente a livello di reddito, anche per il fatto che il continente è uscito relativamente illeso dalla crisi da Covid-19.
I QUATTRO INSEGNAMENTI PER INVESTIRE NELL’ATTUALE CONTESTO
Volendo sintetizzare, sono sostanzialmente quattro gli insegnamenti che si possono ricavare da questa analisi per investire nell’attuale contesto. In primis è fondamentale adottare un approccio ampio e diversificato al fine di evitare il rischio di concentrazione. In secondo luogo occorre privilegiare asset di alta qualità e leader di mercato, e in terzo considerare la possibilità di risalire la struttura del capitale, privilegiano redditi fissi piuttosto che discrezionali. Infine, ma non per importanza, è indispensabile ampliare l’universo d’investimento a livello geografico e di asset class.