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“Renault potrebbe scomparire”, così il ministro dell’Economia francese sulla crisi del settore auto
Il ministro Bruno Le Maire ha spiegato che il gruppo sta lavorando a un nuovo piano strategico per tamponare gli effetti negativi della crisi provocata dal coronavirus
22 Maggio 2020 15:00
Renault rischia di scomparire: il futuro della casa automobilistica francese è appeso a un filo, e la casa potrebbe sparire se non dovesse riuscire a riadattarsi dopo la crisi del coronavirus, che ha impattato pesantemente sul mercato dell’auto in Europa. A farlo sapere è stato il ministro delle Finanze transalpino Bruno Le Maire in un’intervista, in cui ha spiegato che la casa automobilistica dovrebbe essere in grado di mantenere il maggior numero possibile di posti di lavoro in Francia, ma allo stesso tempo rimanere competitiva.
Per Le Maire "la Renault potrebbe scomparire" anche se secondo il ministro il presidente della casa Jean-Dominique Senard sta lavorando a un nuovo piano strategico, anche con il sostegno del governo francese, che possiede il 15% del gruppo. Le Maire aveva anche detto a Le Figaro che non aveva ancora firmato un prestito di 5 miliardi di euro (5,5 miliardi di dollari) per la Renault, e che le discussioni stavano continuando.
A metà maggio il giornale satirico Le Canard enchainé aveva ipotizzato che la casa automobilistica francese avrebbe annunciato la chiusura quattro siti in Francia - Flins, Dieppe, Choisy-le-Roi e le Fonderies de Bretagne - nell'ambito di un piano di risparmio da 2 miliardi di euro che dovrebbe essere presentato il 29 maggio. Secondo altre fonti, tuttavia, per lo stabilimento di Flins non si tratterebbe di una chiusura ma di un arresto della produzione automobilistica per dedicare il sito ad un'altra attività.
A Flins lavorano 2.600 persone, impiegate nella produzione delle city car Zoe' (elettriche) e la Micra del partner giapponese Nissan. "Per noi è importante sapere qual è la strategia a lungo termine di Renault" in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrici, ha spiegato Bruno Le Maire. "Come possono garantire che domani la Francia diventi il primo centro di produzione mondiale di veicoli elettrici per Renault?", ha spiegato il ministro. Sul futuro della casa le questioni aperte sono tante.
AL LAVORO SU PIANO STRATEGICO
Per Le Maire "la Renault potrebbe scomparire" anche se secondo il ministro il presidente della casa Jean-Dominique Senard sta lavorando a un nuovo piano strategico, anche con il sostegno del governo francese, che possiede il 15% del gruppo. Le Maire aveva anche detto a Le Figaro che non aveva ancora firmato un prestito di 5 miliardi di euro (5,5 miliardi di dollari) per la Renault, e che le discussioni stavano continuando.
POSSIBILE CHIUSURA DI QUATTRO SITI
A metà maggio il giornale satirico Le Canard enchainé aveva ipotizzato che la casa automobilistica francese avrebbe annunciato la chiusura quattro siti in Francia - Flins, Dieppe, Choisy-le-Roi e le Fonderies de Bretagne - nell'ambito di un piano di risparmio da 2 miliardi di euro che dovrebbe essere presentato il 29 maggio. Secondo altre fonti, tuttavia, per lo stabilimento di Flins non si tratterebbe di una chiusura ma di un arresto della produzione automobilistica per dedicare il sito ad un'altra attività.
I numeri del crollo del settore auto: -78,3% ad aprile
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QUESTIONI APERTE
A Flins lavorano 2.600 persone, impiegate nella produzione delle city car Zoe' (elettriche) e la Micra del partner giapponese Nissan. "Per noi è importante sapere qual è la strategia a lungo termine di Renault" in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrici, ha spiegato Bruno Le Maire. "Come possono garantire che domani la Francia diventi il primo centro di produzione mondiale di veicoli elettrici per Renault?", ha spiegato il ministro. Sul futuro della casa le questioni aperte sono tante.
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