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Forte calo degli investimenti pubblicitari, ma il digitale resiste meglio di giornali e tv
Nel primo trimestre 2020 investimenti in calo del 29%, ma l’area digital contiene i danni (-2%) e mette nel mirino il primato del mercato pubblicitario televisivo. I dati diffusi da Nielsen
25 Maggio 2020 13:28
Calano i consumi e cala anche la pubblicità. Come ampiamente previsto, il Covid-19 ha contagiato anche il mercato italiano della pubblicità con pesanti diminuzioni del volume d’affari. A confermare le attese negative sono i dati Nielsen presentati oggi. Nel primo trimestre gli investimenti pubblicitari in Italia sono stati pari a 1,92 miliardi di euro, con un calo del 9,2%.
A marzo è stato registrato un vero e proprio crollo: -29%, per un giro d’affari di 594,6 milioni di euro. Tuttavia, la crisi provocata dal coronavirus non ha colpito in maniera omogenea i diversi canali distributivi. Nel primo trimestre 2020, il calo maggiore è stato registrato dai periodici (-21,2%, 56 milioni di euro), seguiti dai quotidiani (-18%, 100 milioni di euro) e dalla radio (-8,9%, 86 milioni di euro). Pur registrando un trimestre negativo, l’area digital si dimostra più resiliente rispetto ad altri media e chiude il trimestre con un calo del 2% e un giro d’affari di 745 milioni, ormai solo 100 milioni di euro in meno rispetto alla televisione.
"È una crisi assolutamente anomala che ci ha colto tutti impreparati per le dinamiche che si è portata dietro da un momento all'altro”, ha spiegato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen, ricordando come nei primi due mesi dell’anno gli investimenti pubblicitari erano saliti del 3,7%. Poi è esplosa la crisi coronavirus che, spiega Dal Sasso, ha costretto investitori e agenzie a un cambiamento repentino.
Tuttavia, Dal Sasso crede nella ripresa “che difficilmente sarà a V”, anche se prevede che sull’intero anno ci sarà “un calo a doppia cifra, ma non con un 2 davanti”. Infine, lo stesso managing director di Nielsen evidenzia qualche segnale di speranza: “Nella settimana chiusa domenica 17 maggio il numero di spazi pubblicitari apparsi era +14% rispetto a quella precedente e la radio ha visto il 50% in più delle campagne rispetto alla settimana precedente”. 'La prima parte dell'anno - ha concluso Dal Sasso - sarà ancora negativa rispetto all'anno precedente, ma credo che nella seconda parte si potrà cominciare a vedere una uscita”.
MARZO DA DIMENTICARE, MA IL DIGITALE RESISTE MEGLIO
A marzo è stato registrato un vero e proprio crollo: -29%, per un giro d’affari di 594,6 milioni di euro. Tuttavia, la crisi provocata dal coronavirus non ha colpito in maniera omogenea i diversi canali distributivi. Nel primo trimestre 2020, il calo maggiore è stato registrato dai periodici (-21,2%, 56 milioni di euro), seguiti dai quotidiani (-18%, 100 milioni di euro) e dalla radio (-8,9%, 86 milioni di euro). Pur registrando un trimestre negativo, l’area digital si dimostra più resiliente rispetto ad altri media e chiude il trimestre con un calo del 2% e un giro d’affari di 745 milioni, ormai solo 100 milioni di euro in meno rispetto alla televisione.
CRISI IMPROVVISA
"È una crisi assolutamente anomala che ci ha colto tutti impreparati per le dinamiche che si è portata dietro da un momento all'altro”, ha spiegato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen, ricordando come nei primi due mesi dell’anno gli investimenti pubblicitari erano saliti del 3,7%. Poi è esplosa la crisi coronavirus che, spiega Dal Sasso, ha costretto investitori e agenzie a un cambiamento repentino.
La fusione tra mondo fisico e digitale cambierà il nostro modo di investire
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SEGNALI DI SPERANZA A MAGGIO
Tuttavia, Dal Sasso crede nella ripresa “che difficilmente sarà a V”, anche se prevede che sull’intero anno ci sarà “un calo a doppia cifra, ma non con un 2 davanti”. Infine, lo stesso managing director di Nielsen evidenzia qualche segnale di speranza: “Nella settimana chiusa domenica 17 maggio il numero di spazi pubblicitari apparsi era +14% rispetto a quella precedente e la radio ha visto il 50% in più delle campagne rispetto alla settimana precedente”. 'La prima parte dell'anno - ha concluso Dal Sasso - sarà ancora negativa rispetto all'anno precedente, ma credo che nella seconda parte si potrà cominciare a vedere una uscita”.
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