Abhi Kamerkar

Petrolio, produttori Usa condannati ai risparmi

Pramerica SGR esamina l’impatto dei virus sui settori legati al consumo di carburanti, come viaggi e trasporto aereo, e prevede per i produttori americani di shale oil un futuro di maggior disciplina finanziaria

30 Maggio 2020 09:30

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L’impatto del Covid-19 ha colpito in particolare le infrastrutture e i trasporti, introducendo nuove dinamiche che impongono attenta valutazione delle conseguenze su autostrade e aeroporti a seguito della riduzione dei viaggi. In alcuni mercati locali è in atto un leggero miglioramento, ma gli spostamenti regionali e internazionali sembrano destinati a restare limitati almeno per i prossimi 12-18 mesi. Per i produttori americani di petrolio gli effetti di lungo termine saranno più significativi, su un orizzonte temporale prevedibilmente lungo.

IL RIMBALZO DEI PREZZI FAVORITO DAI TAGLI PRODUTTIVI


Il tema è approfondito in un commento di Abhi Kamerkar, Managing Director e Portfolio Manager di Jennison Associates, gestore delegato di Pramerica SGR, che parte dalla elevata volatilità registrata dal prezzo del petrolio, sia al rialzo che al ribasso, per la combinazione di diversi fattori, tra cui l’indebolimento della domanda e l’eccesso di produzione. La decisione di diversi produttori globali di tagliare la produzione, unita a segnali incoraggianti sul lato della domanda, hanno favorito un movimento al rialzo rispetto ai minimi toccati in aprile, controbilanciando almeno in parte i timori legati alle capacità di stoccaggio.

IL PETROLIO RESTERÀ COMUNQUE SOTTO I LIVELLI STORICI DI 60 DOLLARI


Ma se il contesto attuale dovesse mantenersi stabile, argomenta l’esperto di Pramerica SGR, potremmo tornare a un prezzo in equilibrio nella seconda metà del 2020 o, al più tardi, nella prima parte del 2021. I segnali di stabilizzazione portano Abhi Kamerkar a sostenere che il petrolio abbia testato il minimo, ma rimarrà comunque sotto i livelli storici intorno ai 60 dollari al barile, almeno fino a quando non ci saranno ulteriori segnali che indichino che la ripresa della domanda sia sostenibile e che la produzione si assesti sui livelli ridotti, conseguenti alla crisi.

I MOVIMENTI RESTERANNO LIMITATI PER UN PERIODO PROLUNGATO


L’esperto di Pramerica SGR osserva che la volatilità del greggio ha colpito duramente molte industrie, tra cui le compagnie aeree, che storicamente hanno sempre beneficiato di un prezzo basso, ma ora la domanda è talmente bassa da rendere ininfluente questo ‘vento in poppa’. Il traffico aereo commerciale ha retto l’urto grazie alla necessità continuativa di forniture, e anche diversi stati USA stanno registrando un lento ritorno alle attività, ma molte realtà, come bar, ristorazione, hospitality e retail, dove le regole di distanziamento sono difficili da implementare, restano esposte ai rischi di un rallentamento prolungato.

UN IMPATTO MOLTO NEGATIVO SUI PRODUTTORI AMERICANI DI SHALE


In sintesi, secondo l’esperto di Pramerica SGR, nel breve termine l’impatto della crisi sull'economia USA e sul settore energetico è stato estremamente negativo, anche se la portata degli stimoli monetari e fiscali sarà di supporto alla ripresa nella seconda parte del 2020. Tutto dipenderà dalla riduzione dei contagi da Covid-19 e dalla conseguente riapertura delle attività. Già prima della crisi l'industria energetica statunitense stava affrontando un momento difficile, con la domanda globale che non teneva il passo della sovracapacità produttiva, in particolare dello shale oil.

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RIUSCIRÀ A SOPRAVVIVERE CHI SARÀ PIÙ DISCIPLINATO NELLA SPESA


I produttori americani di shale oil sono stati così costretti a ridimensionare gli investimenti per lo shock della domanda, che ha portato a una rapida riduzione di attività e produzione, calata in USA di 1,5 milioni di barili al giorno dal picco di marzo, con un trend che continuerà per tutto il 2020. Secondo Abhi Kamerkar l'industria americana del petrolio uscirà da questa crisi con una maggiore disciplina in termini di capitali e con un approccio più orientato alla redditività che alla crescita. Riuscirà a sopravvivere con successo chi sarà capace di seguire un percorso differente rispetto alle crisi precedenti, adottando un approccio molto più conservativo in termini di spesa.

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