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Amundi: attenzione al divario tra le speranze dei mercati e la realtà dell’economia
Secondo Vincent Mortier, agli attuali livelli il mercato sta scontando la convinzione che il peggio sia passato. Ma se queste speranze dovessero andare deluse, il rischio è che riaffiorino le tensioni
3 Giugno 2020 21:00
I mercati sono apparentemente tranquilli, nonostante il forte grado di incertezza sulla durata della crisi e sulle sue implicazioni a lungo termine: e questa dicotomia, spiega Vincent Mortier, deputy group chief investment officer di Amundi, è “sorprendente. Non possiamo ancora ritenerci fuori pericolo e gli investitori dovrebbero mantenere alta l’attenzione perché, agli attuali livelli, il mercato sta scontando un finale di partita ‘troppo roseo e troppo presto’”.
Secondo Mortier, i mercati si affidano all’idea che in Europa e negli Stati Uniti il peggio potrebbe essere ormai passato e alle crescenti aspettative di un appiattimento della curva dei contagi. “Se queste speranze dovessero andare deluse, riaffioreranno le tensioni”, osserva il gestore. Le enormi misure monetarie e di bilancio fungono da rassicurazione per i prossimi sei mesi, ma potrebbero non bastare nel caso in cui la recessione dovesse risultare peggiore del previsto e “le eventuali delusioni potrebbero scatenare una correzione”, spiega Mortier, secondo cui il credito si sta abituando agli interventi delle banche centrali E le condizioni di mercato sono migliorate, ma non si sono ancora normalizzate.
Inoltre, proseguirà la battaglia tra liquidità e solvibilità e tra le aree da monitorare vi è il settore immobiliare commerciale negli Stati Uniti. “Il divario tra le speranze dei mercati e la realtà economica e della pandemia rafforza in noi l’idea che in questo momento è meglio essere prudenti e non inseguire le fasi rialziste, ma piuttosto puntare in modo graduale e selettivo sui temi di investimento meglio posizionati verso un lento percorso di recupero”, sottolinea l’esperto di Amundi.
Tra i motivi per rimanere vigili c’è in primo luogo il riaccendersi della rivalità tra Usa e Cina sul “vediamo a chi dare la colpa dell’epidemia”, che è il principale rischio che è riemerso a maggio. In secondo luogo, non è ancora chiaro quale sarà l'esito delle elezioni americane. In terzo luogo, i mercati emergenti sono alle prese con i rischi legati ad alcuni Paesi, come nel caso del Brasile. Infine, “le conseguenze a lungo termine (contrazione del commercio mondiale, riequilibrio delle politiche favorevoli al lavoro, trasformazione dei business model e accelerazione di trend come lo smart working) del Covid-19 sono complesse e rimangono sotto osservazione”, spiega Mortier.
Durante gli ultimi tre mesi, che non hanno eguali nella storia recente, “abbiamo cercato di perseguire il doppio obiettivo di proteggere i capitali d’investimento da perdite permanenti e di disporre dello spazio per poter aggiungere in portafoglio le opportunità d’investimento che si presentavano”. Per l'immediato futuro lo scopo di Mortier è mantenere questo orientamento, consigliando inoltre agli investitori di prestare attenzione ad alcuni aspetti.
Tra i principali, secondo Mortier, troviamo la liquidità, che come la crisi ha evidenziato “dovrebbe essere un parametro importante nella costruzione dei portafogli malgrado i recenti segnali di miglioramento”: la liquidità sui mercati del credito si è assottigliata ed è più costosa rispetto alla fase pre-covid-19. Gli investitori dovrebbero mantenere una certa liquidità per le strategie difensive e aggressive così da potersi riposizionare in alcune aree del mercato non appena affiorano delle opportunità.
Mortier mantiene poi un giudizio positivo sulle obbligazioni societarie investment grade, raccomandando tuttavia agli investitori di rimanere molto selettivi sui settori e sui titoli. Il gestore consiglia inoltre un’esposizione al rischio conservativa per le azioni in un contesto di ulteriore revisione della crescita degli utili per azione. Infine, per l’esperto di Amundi è opportuno usare prudenza sui mercati emergenti alla luce dei crescenti rischi geopolitici, con delle opportunità nel credito e tra le azioni asiatiche e cinesi, tuttavia va monitorata l'evoluzione dei rapporti tra Cina e Stati Uniti (le recenti tensioni potrebbero causare un peggioramento del sentiment).
Secondo Mortier, la pandemia sta poi “imprimendo un’accelerazione all’importanza dei criteri Esg. Mentre la componente ambientale e quella della governance rimarranno in cima all’elenco delle priorità, l’attenzione verso una maggiore eguaglianza sociale, verso un trattamento equo dei lavoratori e verso la loro salute farà sì che la componente sociale dei criteri Esg acquisisca maggiore importanza”, osserva il gestore. “I riflettori saranno puntati sul modo in cui le società agiscono nell’interesse di tutti gli stakeholder e della comunità e ciò si tradurrà in un maggior impatto sui prezzi delle azioni di alcuni fattori di rischio degli Esg. Si apriranno quindi nuove opportunità per i gestori attivi sia nel comparto azionario, sia in quello obbligazionario”.
CONDIZIONI MIGLIORATE, MA NON ANCORA NORMALIZZATE
Secondo Mortier, i mercati si affidano all’idea che in Europa e negli Stati Uniti il peggio potrebbe essere ormai passato e alle crescenti aspettative di un appiattimento della curva dei contagi. “Se queste speranze dovessero andare deluse, riaffioreranno le tensioni”, osserva il gestore. Le enormi misure monetarie e di bilancio fungono da rassicurazione per i prossimi sei mesi, ma potrebbero non bastare nel caso in cui la recessione dovesse risultare peggiore del previsto e “le eventuali delusioni potrebbero scatenare una correzione”, spiega Mortier, secondo cui il credito si sta abituando agli interventi delle banche centrali E le condizioni di mercato sono migliorate, ma non si sono ancora normalizzate.
SI CONSIGLIA UN APPROCCIO PRUDENTE
Inoltre, proseguirà la battaglia tra liquidità e solvibilità e tra le aree da monitorare vi è il settore immobiliare commerciale negli Stati Uniti. “Il divario tra le speranze dei mercati e la realtà economica e della pandemia rafforza in noi l’idea che in questo momento è meglio essere prudenti e non inseguire le fasi rialziste, ma piuttosto puntare in modo graduale e selettivo sui temi di investimento meglio posizionati verso un lento percorso di recupero”, sottolinea l’esperto di Amundi.
I RISCHI ALL’ORIZZONTE
Tra i motivi per rimanere vigili c’è in primo luogo il riaccendersi della rivalità tra Usa e Cina sul “vediamo a chi dare la colpa dell’epidemia”, che è il principale rischio che è riemerso a maggio. In secondo luogo, non è ancora chiaro quale sarà l'esito delle elezioni americane. In terzo luogo, i mercati emergenti sono alle prese con i rischi legati ad alcuni Paesi, come nel caso del Brasile. Infine, “le conseguenze a lungo termine (contrazione del commercio mondiale, riequilibrio delle politiche favorevoli al lavoro, trasformazione dei business model e accelerazione di trend come lo smart working) del Covid-19 sono complesse e rimangono sotto osservazione”, spiega Mortier.
DUPLICE OBIETTIVO
Durante gli ultimi tre mesi, che non hanno eguali nella storia recente, “abbiamo cercato di perseguire il doppio obiettivo di proteggere i capitali d’investimento da perdite permanenti e di disporre dello spazio per poter aggiungere in portafoglio le opportunità d’investimento che si presentavano”. Per l'immediato futuro lo scopo di Mortier è mantenere questo orientamento, consigliando inoltre agli investitori di prestare attenzione ad alcuni aspetti.
ATTENZIONE ALLA LIQUIDITÀ
Tra i principali, secondo Mortier, troviamo la liquidità, che come la crisi ha evidenziato “dovrebbe essere un parametro importante nella costruzione dei portafogli malgrado i recenti segnali di miglioramento”: la liquidità sui mercati del credito si è assottigliata ed è più costosa rispetto alla fase pre-covid-19. Gli investitori dovrebbero mantenere una certa liquidità per le strategie difensive e aggressive così da potersi riposizionare in alcune aree del mercato non appena affiorano delle opportunità.
Amundi: “Rimaniamo costruttivi sul debito pubblico italiano”
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PRUDENZA SUI MERCATI EMERGENTI
Mortier mantiene poi un giudizio positivo sulle obbligazioni societarie investment grade, raccomandando tuttavia agli investitori di rimanere molto selettivi sui settori e sui titoli. Il gestore consiglia inoltre un’esposizione al rischio conservativa per le azioni in un contesto di ulteriore revisione della crescita degli utili per azione. Infine, per l’esperto di Amundi è opportuno usare prudenza sui mercati emergenti alla luce dei crescenti rischi geopolitici, con delle opportunità nel credito e tra le azioni asiatiche e cinesi, tuttavia va monitorata l'evoluzione dei rapporti tra Cina e Stati Uniti (le recenti tensioni potrebbero causare un peggioramento del sentiment).
CRITERI ESG SEMPRE PIÙ CENTRALI
Secondo Mortier, la pandemia sta poi “imprimendo un’accelerazione all’importanza dei criteri Esg. Mentre la componente ambientale e quella della governance rimarranno in cima all’elenco delle priorità, l’attenzione verso una maggiore eguaglianza sociale, verso un trattamento equo dei lavoratori e verso la loro salute farà sì che la componente sociale dei criteri Esg acquisisca maggiore importanza”, osserva il gestore. “I riflettori saranno puntati sul modo in cui le società agiscono nell’interesse di tutti gli stakeholder e della comunità e ciò si tradurrà in un maggior impatto sui prezzi delle azioni di alcuni fattori di rischio degli Esg. Si apriranno quindi nuove opportunità per i gestori attivi sia nel comparto azionario, sia in quello obbligazionario”.