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AllianzGI: sui bond euro periferici è rischioso sfidare la Bce
In attesa della riunione della Bce di oggi, AllianzGI fa il punto sui possibili rischi di una posizione ribassista sulle obbligazioni periferiche dell’Eurozona
4 Giugno 2020 07:45
Le economie europee stanno gradualmente emergendo dal blocco delle attività auto-inflitto per contenere il contagio del coronavirus, accompagnate da mercati finanziari in stabilizzazione e da un ritorno della fiducia degli investitori. Ora tutti gli occhi sono puntati sulle previsioni aggiornate sull’economia e su eventuali annunci di estensione del Pandemic Purchasing Emergency Program che potrebbero arrivare dal Consiglio della Banca Centrale oggi, giovedì 4 giugno.
In ogni caso, Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, prevede che le condizioni di mercato continuino a rimanere calme, grazie al supporto fornito dalla Bce con i suoi acquisti, ma prevede anche, seppure il senso di emergenza di sia ridotto, che la stessa Bce possa annunciare un aumento della dimensione del PEPP o anche un suo prolungamento temporale, anche perché sull’ambizioso piano europeo che va sotto il nome di Recovery Fund continua ad aleggiare una aura di incertezza.
Secondo l’esperto di AllianzGI, un annuncio forte da parte della Bce segnalerebbe inoltre che la banca centrale non percepisce ostacoli al proseguimento della linea sin qui intrapresa e che non è preoccupata dalle possibili conseguenze della recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca che si è espressa proprio contro i programmi di acquisto dei titoli. La sentenza d’altra parte non ha mosso il mercato dei bond, che resta largamente influenzato dall’attività quotidiana della banca centrale. Per questo Dixmier ritiene che sarebbe imprudente per gli investitori andare contro la Bce e scommettere su tassi in risalita, oppure andare a vendere allo scoperto i titoli di debito della periferia europea.
AllianzGI prende atto che il sentiment di mercato è in generale più tranquillo rispetto all’ultimo meeting di aprile, mentre la pandemia del coronavirus appare in arretramento e le economie del continente stanno gradualmente uscendo dal lockdown, in un movimento accompagnato da mercati finanziari in stabilizzazione dopo il forte rimbalzo messo a segno dagli asset più a rischio. Anche le rilevazioni della fiducia segnalano un recupero, con l’indice Tedesco IFO sul clima delle imprese che nella lettura di maggio è uscito meglio delle attese a 79,5 da 74,2 in aprile.
A supporto della previsione di un aumento di importo e durata del PEPP da parte della Bce, l’esperto di AllianzGI cita diverse ragioni: la prima è che al ritmo attuale il programma si esaurirebbe già a ottobre, e un prolungamento andrà annunciato con un certo anticipo, poi ci sono le previsioni economiche, che nell’ultimo scenario proposto da Christine Lagarde e dal suo vice Luis de Guindos rimangono comunque di una frenata brutale del PIL dell’Eurozona, inoltre la Bce non potrà già scontare i 750 mld del Recovery Fund annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che rappresenta un’ottima indicazione politica ma non ancora non una realtà perché deve passare al vaglio dell’intera UE a 27.
In ogni caso, osserva l’esperto di AllianzGI, gli indicatori dell’inflazione sono ai minimi di sempre, con il tasso annuale dell’Eurozona sceso ancora a maggio allo 0,1%, ai minimi di 4 anni, mentre l’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di energia e alimentari, viaggia comunque allo 0,9%, con le aspettative future ancora estremamente contenute. Inoltre i mercati non sembrano troppo preoccupati dai rischi esterni, come la Brexit e le nuove tensioni USA-Cina, che invece secondo Dixmier non possono essere ignorati.
RECOVERY FUND IMPORTANTE MA NON ANCORA REALTÀ
In ogni caso, Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, prevede che le condizioni di mercato continuino a rimanere calme, grazie al supporto fornito dalla Bce con i suoi acquisti, ma prevede anche, seppure il senso di emergenza di sia ridotto, che la stessa Bce possa annunciare un aumento della dimensione del PEPP o anche un suo prolungamento temporale, anche perché sull’ambizioso piano europeo che va sotto il nome di Recovery Fund continua ad aleggiare una aura di incertezza.
SAREBBE UN ERRORE SCOMMETTERE CONTRO LA BCE
Secondo l’esperto di AllianzGI, un annuncio forte da parte della Bce segnalerebbe inoltre che la banca centrale non percepisce ostacoli al proseguimento della linea sin qui intrapresa e che non è preoccupata dalle possibili conseguenze della recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca che si è espressa proprio contro i programmi di acquisto dei titoli. La sentenza d’altra parte non ha mosso il mercato dei bond, che resta largamente influenzato dall’attività quotidiana della banca centrale. Per questo Dixmier ritiene che sarebbe imprudente per gli investitori andare contro la Bce e scommettere su tassi in risalita, oppure andare a vendere allo scoperto i titoli di debito della periferia europea.
ECONOMIE IN RIPARTENZA, MERCATI PIÙ CALMI, FIDUCIA IN RECUPERO
AllianzGI prende atto che il sentiment di mercato è in generale più tranquillo rispetto all’ultimo meeting di aprile, mentre la pandemia del coronavirus appare in arretramento e le economie del continente stanno gradualmente uscendo dal lockdown, in un movimento accompagnato da mercati finanziari in stabilizzazione dopo il forte rimbalzo messo a segno dagli asset più a rischio. Anche le rilevazioni della fiducia segnalano un recupero, con l’indice Tedesco IFO sul clima delle imprese che nella lettura di maggio è uscito meglio delle attese a 79,5 da 74,2 in aprile.
AllianzGI: “Chi investe in azioni manterrà un atteggiamento risk-on”
AllianzGI: “Chi investe in azioni manterrà un atteggiamento risk-on”
MOLTE RAGIONI A SUPPORTO DI UN’ESTENSIONE DEL PEPP
A supporto della previsione di un aumento di importo e durata del PEPP da parte della Bce, l’esperto di AllianzGI cita diverse ragioni: la prima è che al ritmo attuale il programma si esaurirebbe già a ottobre, e un prolungamento andrà annunciato con un certo anticipo, poi ci sono le previsioni economiche, che nell’ultimo scenario proposto da Christine Lagarde e dal suo vice Luis de Guindos rimangono comunque di una frenata brutale del PIL dell’Eurozona, inoltre la Bce non potrà già scontare i 750 mld del Recovery Fund annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che rappresenta un’ottima indicazione politica ma non ancora non una realtà perché deve passare al vaglio dell’intera UE a 27.
NON DIMENTICARE I RISCHI ESTERNI, DA BREXIT A USA-CINA
In ogni caso, osserva l’esperto di AllianzGI, gli indicatori dell’inflazione sono ai minimi di sempre, con il tasso annuale dell’Eurozona sceso ancora a maggio allo 0,1%, ai minimi di 4 anni, mentre l’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di energia e alimentari, viaggia comunque allo 0,9%, con le aspettative future ancora estremamente contenute. Inoltre i mercati non sembrano troppo preoccupati dai rischi esterni, come la Brexit e le nuove tensioni USA-Cina, che invece secondo Dixmier non possono essere ignorati.