Andreas Billmeier

Mercati sorpresi dalla Bce, ma i dati sull’inflazione preoccupano

Per Andreas Billmeier di Western Asset (affiliata Legg Mason) la decisione della BCE di aumentare e allungare i tempi del PEPP è frutto delle previsioni di inflazione e degli sviluppi fiscali nelle economie europee

5 Giugno 2020 20:00

financialounge -  Andreas Billmeier BCE Legg Mason PEPP Western Asset
Le decisioni annunciate ieri dalla BCE si sono rivelate superiori a quanto il mercato si aspettasse ed hanno sorpreso gli operatori, come dimostra l’andamento degli spread (differenziali di rendimento) tra i titoli dei paesi periferici e il Bund tedesco, rassicurati per quanto riguarda i prossimi mesi. In concreto il Consiglio direttivo della BCE ha ampliato di 600 miliardi di euro il piano pandemico di acquisto di titoli (il PEPP), allungandone la durata di sei mesi fino almeno a fine giugno 2021: ha inoltre assunto l’impegno a non invertirne gli effetti fino almeno a fine 2022.

IL TASSO DI ACQUISTI DI GOVERNATIVI RESTERÀ QUASI IMMUTATO


“La doppia combinazione di un’estensione e di un allungamento del PEPP implica che nel 2021 il tasso di acquisti di titoli governativi resterà quasi immutato: la quantità di debito assorbita dalla BCE nei prossimi 18 mesi dovrebbe restare sostanzialmente identica” spiega Andreas Billmeier, Sovereign Research Analyst di Western Asset (affiliata Legg Mason).

ACQUISTO DI BOND NON INVESTMENT GRADE


Nella conferenza stampa la presidente Lagarde ha chiarito non c’è stato alcun confronto nel Consiglio direttivo riguardo la possibilità di inserire bond non investment grade nel programma di acquisti. Relativamente alla recente decisione della corte costituzionale tedesca, si è detta convinta si possa trovare una buona soluzione alla luce del fatto che una versione della ‘valutazione di proporzionalità’ richiesta è intrinseca nelle decisioni della BCE e ha sempre trovato spazio nei meeting.

EVITATI ERRORI DI COMUNICAZIONE


Billmeier, ricordando lo scambio di battute spigoloso verso la fine della conferenza, sottolinea come il riuscire a restare concentrata sul testo preparato abbia evitato alla presidente Lagarde di commettere errori di comunicazione nonostante il dover annunciare previsioni di inflazione che non sono più in linea con gli obiettivi. La nuova proiezione macro, che tiene conto dell’andamento economico, illustra infatti una preoccupante previsione di inflazione all’1,3% nel 2022.

SCIOCCANTI PREVISIONI DI INFLAZIONE E SVILUPPI FISCALI


“Queste scioccanti previsioni di inflazione e gli sviluppi fiscali nelle economie europee e a livello comunitario spiegano le decisioni adottate ieri dalla BCE. Gli acquisti di bond sovrani per quest’anno dovrebbero bastare a coprire le spese dei governi per gli stimoli contro la crisi causata dal Covid-19, mentre l’estensione del PEPP tende ad agevolare l’erogazione di prestiti dell’Unione nel contesto del programma Next Generation EU, ancora in fase di negoziazione”, specifica Billmeier.

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SOLUZIONE MONETARIA APPROPRIATA


Secondo il quale, infine, il motivo per il quale la presidente Lagarde ha evidenziato il legame tra il PEPP come strumento di politica monetaria e il bisogno di fornire una soluzione monetaria appropriata con il miglior strumento a disposizione vada ricercato nella difficoltà a fare previsioni. Da un lato la BCE sembra soddisfatta dei progressi sul fronte fiscale e pronta a sostenerli, ma, dall’altro, il rimbalzo della crescita previsto dalla banca centrale europea rende complicato stabilire quanto l’emergenza possa essere ancora reale nel 2021.

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