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Borse europee in forte calo, Piazza Affari rallentata dalle banche
I listini europei tirano il freno a mano, dopo i recenti recuperi: Borse europee in rosso. Sale l'attesa per le decisioni della Fed di mercoledì, in calo il prezzo del petrolio
9 Giugno 2020 14:15
Le Borse europee rallentano dopo un avvio cauto di seduta. Prevalgono i dubbi sulla sostenibilità del rally e sulla velocità della ripresa economica. Milano cede il 2,49%, con il settore bancario in difficoltà, dopo il possibile rinvio al 2021 dei dividendi; Francoforte segna -1,96%, Parigi -1,76%, Madrid -2,28%, Londra -1,69%. La Borsa di Tokyo ha chiuso in lieve calo (-0,38%), condizionata dai titoli del settore auto e dell’elettronica. Fari puntati sulla riunione della Fed, in programma domani.
La frenata dei listini arriva dopo il recupero dell'11% della prima settimana di giugno. Wall Street è praticamente a ridosso dei livelli pre-Covid, con il Nasdaq sui massimi storici, la Borsa di Francoforte è sotto di soli 7,5 punti percentuali e le Borse globali (indice Msci World) di 7 punti. Se si prende come riferimento i minimi di fine marzo, si registrano rimbalzi poderosi, dal 35% di Milano, al 51% di Francoforte, passando dal 43% di Wall Street.
Il recupero dei mercati è stato spinto anche dalle misure delle Banche centrali. La scorsa settimana la Bce ha esteso di altri 600 miliardi di euro il programma di acquisti pandemici (Pepp), ora l’attenzione degli investitori si sposta sulla Fed che si riunisce domani. Il mercato si aspetta che la Federal Reserve dia una “forward guidance” come fa la Bce, ossia annunci i periodo di tempo in cui terrà i tassi bassi. Atteso anche qualche chiarimento sul piano di acquisti di corporate bond, per ora partito solo tramite Etf. La Fed potrebbe anche annunciare dei limiti ai tassi dei Treasury, controllando di fatto la curva dei rendimenti, come fa la Banca centrale giapponese.
Il prezzo del petrolio dopo un avvio incoraggiante, nel pomeriggio è sceso, pesando sui listini europei. In mattinata le quotazioni del greggio sono tornate a salire, sostenute dalla futura ripresa della domanda, a seguito dell’allentamento delle misure restrittive. Ieri il barile aveva interrotto i rialzi delle scorse settimane, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di non estendere oltre la fine di giugno i tagli addizionali alla produzione. A metà seduta, aumentano le vendite sul greggio, con il Wti con scadenza luglio in calo del 2,09%, a 37,39 dollari al barile; il Brent agosto perde l'1,64%, scendendo a 40,13 dollari.
Lo spread apre in area 177 punti base, in lieve aumento rispetto ai 173 pb del precedente closing, con il rendimento del decennale italiano a +1,44%. Oggi l'Ecofin avrà il primo confronto in videoconferenza sul piano per la ripresa presentato dalla Commissione europea.
IL RECUPERO DELLE BORSE RALLENTA
La frenata dei listini arriva dopo il recupero dell'11% della prima settimana di giugno. Wall Street è praticamente a ridosso dei livelli pre-Covid, con il Nasdaq sui massimi storici, la Borsa di Francoforte è sotto di soli 7,5 punti percentuali e le Borse globali (indice Msci World) di 7 punti. Se si prende come riferimento i minimi di fine marzo, si registrano rimbalzi poderosi, dal 35% di Milano, al 51% di Francoforte, passando dal 43% di Wall Street.
ATTESA PER LA FED
Il recupero dei mercati è stato spinto anche dalle misure delle Banche centrali. La scorsa settimana la Bce ha esteso di altri 600 miliardi di euro il programma di acquisti pandemici (Pepp), ora l’attenzione degli investitori si sposta sulla Fed che si riunisce domani. Il mercato si aspetta che la Federal Reserve dia una “forward guidance” come fa la Bce, ossia annunci i periodo di tempo in cui terrà i tassi bassi. Atteso anche qualche chiarimento sul piano di acquisti di corporate bond, per ora partito solo tramite Etf. La Fed potrebbe anche annunciare dei limiti ai tassi dei Treasury, controllando di fatto la curva dei rendimenti, come fa la Banca centrale giapponese.
VENDITE SUL PETROLIO
Il prezzo del petrolio dopo un avvio incoraggiante, nel pomeriggio è sceso, pesando sui listini europei. In mattinata le quotazioni del greggio sono tornate a salire, sostenute dalla futura ripresa della domanda, a seguito dell’allentamento delle misure restrittive. Ieri il barile aveva interrotto i rialzi delle scorse settimane, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di non estendere oltre la fine di giugno i tagli addizionali alla produzione. A metà seduta, aumentano le vendite sul greggio, con il Wti con scadenza luglio in calo del 2,09%, a 37,39 dollari al barile; il Brent agosto perde l'1,64%, scendendo a 40,13 dollari.
OGGI L'ECOFIN DISCUTE PIANO RIPRESA
Lo spread apre in area 177 punti base, in lieve aumento rispetto ai 173 pb del precedente closing, con il rendimento del decennale italiano a +1,44%. Oggi l'Ecofin avrà il primo confronto in videoconferenza sul piano per la ripresa presentato dalla Commissione europea.
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