Andrew Harmstone

Morgan Stanley IM individua opportunità sull’obbligazionario

L’incremento dell’esposizione al rischio coinvolge innanzitutto il segmento obbligazionario, in particolare su opportunità tattiche individuate grazie al sostegno della BCE alle emissioni dei paesi periferici dell’Eurozona

11 Giugno 2020 11:12

financialounge -  Andrew Harmstone azioni Laura Biancato Morgan Stanley Investment Management obbligazioni
La graduale riduzione della volatilità in atto da metà marzo e la disciplina di targeting del rischio hanno indotto Morgan Stanley IM a modificare, verso fine maggio, i propri portafogli, assicurandosi che il livello di volatilità fosse allineato verso la metà dell'intervallo obiettivo. Questo ha comportato un contenuto incremento dell'esposizione azionaria. Anche se resta il rischio di un ulteriore indebolimento dei dati economici, eventuali sorprese al rialzo sono ritenute possibili.

ATTEGGIAMENTO MENO DIFENSIVO, OPPORTUNITÀ NELLE OBBLIGAZIONI


Ora l’atteggiamento dei gestori della grande casa americana è meno difensivo, pur non ritenendo ancora che sia arrivato il momento giusto per tornare a investire con decisione in titoli rischiosi. Con l’aumento dell'allocazione azionaria nei portafogli, Morgan Stanley IM ha anche identificato una serie di opportunità tattiche nel segmento obbligazionario, e l’ultimo aggiornamento settimanale firmato dai responsabili del team Global Balanced Risk Control (GBaR) Andrew Harmstone, Managing Director, e Laura Biancato, Vice President, illustra le idee di investimento legate a questo tema.

FIDUCIA SUL RECOVERY FUND EUROPEO


I due esperti di Morgan Stanley IM partono dalla considerazione che il Recovery Fund da 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione europea sia uno sviluppo importante. Anche se il cammino è ancora disseminato di incertezze, il Recovery Fund dovrebbe essere in grado di allocare risorse nelle nazioni più colpite dalla pandemia del coronavirus, affrontando in modo diretto il colpo asimmetrico alla crescita che aveva penalizzato il debito dei paesi periferici dell’Ue. Harmstone e Biancato si dicono abbastanza fiduciosi di un risultato positivo, nonostante le resistenze di Austria, Olanda e Svezia, anche in considerazione del forte sostegno ai mercati fornito dalla BCE sul breve termine.

POSITIVI SVILUPPI SUGLI SPREAD DEI PERIFERICI


Secondo gli esperti del team GBaR, il Recovery Fund potrebbe offrire un indispensabile supporto di più lungo termine, mentre gli acquisti della BCE dovrebbero sostenere gli spread nella fase di transizione. Durante i negoziati potrebbe permanere volatilità sui mercati, ma un risultato positivo diminuirebbe notevolmente il rischio di ribassi e implicherebbe una rimozione dell’attuale giudizio di sottopeso della casa d’investimento e un passaggio ad un posizionamento neutrale. Gli spread sulle obbligazioni spagnole e italiane si sono relativamente ristretti, ma i titoli rimangono a sconto.

L’UE DIVENTEREBBE IL PIÙ GRANDE EMITTENTE AAA DOPO LA GERMANIA


Harmstone e Biancato osservano anche che il Recovery Fund renderebbe l'Ue il secondo più grande emittente di titoli AAA in Europa dopo la Germania, generando ulteriore offerta con massimo rating a rendimenti più interessanti di quelli dei principali paesi, attirando gli investitori in cerca di un carry migliore: un notevole cambiamento, con possibili implicazioni per i paesi centrali europei che potrebbero subire una riduzione della domanda. Anche se un aumento dell’offerta di debito con rating elevato nell'Eurozona potrebbe non portare ad una vendita di Bund nell’immediato, potrebbe però creare una minore domanda in futuro.

SOVRAPPESO SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA FORTE


Morgan Stanley IM segnala anche di aver aumentato da neutrale a sovrappeso il debito in valuta forte degli emittenti emergenti, ritenendo che il peggio per tali economie sia ormai passato. Molti fattori negativi, infatti, sono stati già in ampia parte prezzati, dalla crescita globale più lenta, al calo dei prezzi del petrolio, alla debolezza dei fondamentali come partite correnti, riserve valutarie e debito. Gli esperti di Morgan Stanley IM prevedono che gli spread del debito sovrano emergente si restringeranno verso fine del 2020, anche perché i test retrospettivi evidenziano che il debito sovrano emergente tende a subire cali significativi in breve tempo, ma spesso è risparmiato dalle seconde ondate.

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