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Idee di investimento, l'aiuto dell'Europa rinforza i social bond

Il Recovery Fund europeo da 750 miliardi di euro è un forte supporto all’obbligazionario societario euro e, indirettamente, ai social bond. Per chi accetta più rischio ci sono le valute e il debito emergente

15 Giugno 2020 10:23

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POCHE TENSIONI INFLATTIVE


Il Recovery Fund da 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione europea rappresenta uno sviluppo importante in quanto dovrebbe essere in grado di allocare risorse nelle nazioni più colpite dalla pandemia del coronavirus fornendo un forte sostegno ai mercati da parte della BCE sul breve termine. “L’assenza di tensioni inflattive evidenti permette alle banche centrali di mantenere un atteggiamento estremamente accomodante, consentendo loro di continuare ad acquistare quantità massicce di titoli di Stato e obbligazioni societarie e lasciando il costo del denaro molto basso, in modo da stimolare le banche ad erogare prestiti”, spiega nell’articolo Mercati, ecco come navigare in acque più turbolente del passato Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist di Invesco. Una dinamica che aiuta governi e aziende (i cui interessi sui debiti sono calmierati), e che fornisce un supporto di fondamentale importanza per il mercato obbligazionario, che ha una rilevanza enorme nei portafogli della maggior parte degli investitori. Disporre dopo diversi anni di un parcheggio solido con rendimenti non più vicini allo zero, come lo sono diventati adesso quelli offerti dalle obbligazioni euro di medio-alta qualità, rappresenta una buona notizia per tutti i risparmiatori.

LA PARTE CORE DEL PORTAFOGLIO


Intanto, mentre le riaperture delle economie non hanno prodotto una riaccelerazione dei contagi,nonostante i segnali di ripresa delle attività produttive, non sono diminuite le misure di sostegno delle Banche centrali. Anzi, sono anche aumentate, con la Bce che ha esteso di altri 600 miliardi il suo programma di acquisti pandemico (Pepp), prolungandolo fino a giugno 2021. “Penso che la parte core della costruzione del portafoglio sia detenere obbligazioni investment grade e high yield”, specifica nell’articolo BlackRock: “Le elezioni Usa possono diventare un elemento di complicazione per i mercati Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia. “Oggi significa detenere asset class con valutazioni attraenti”, che vanno nella direzione dell’azione delle banche centrali. Per BlackRock, questo tipo di asset class ha dei ritorni aggiustati per il rischio molto positivi e migliori di quelli dei mercati azionari. Bene rifugio o valuta alternativa? Il metallo giallo non dovrebbe mai mancare in un buon portafoglio diversificato. “Penso che l’oro debba essere strutturalmente parte di una allocazione strategica”, precisa il responsabile del team di investimento in Italia di BlackRock. “Offre una diversificazione rispetto alle asset class che in fase di correzione tendono a diventare molto correlate fra loro”. Dal momento che non sappiamo quali saranno le conseguenze a lungo termine di questa espansione monetaria, “detenere oro come valuta alternativa in portafoglio”, per Rovelli, potrebbe essere utile, soprattutto “con i tassi di interesse bassi”.

SOCIAL BOND


In uno scenario di rendimenti bassi continuano a guadagnare spazio i social bond anche perché gli investimenti socialmente responsabili hanno dimostrato una tenuta pari, se non migliore, rispetto a quelli tradizionali. A portare l’ultima prova di questa tendenza è Columbia Threadneedle Investments, società pioniera negli investimenti in social bond. In occasione del terzo anniversario dal lancio del fondo Threadneedle (Lux) European Social Bond, i dati dicono che investire tenendo nella giusta considerazione i temi sociali permette di non rinunciare alle performance. Lo dimostrano i rendimenti di questo fondo, che investe in obbligazioni societarie di tutta Europa con una chiara enfasi sul conseguimento di risultati per i singoli, le comunità o la società civile nel suo insieme.
Grazie a un approccio che non si limita all’utilizzo di filtri di esclusione, il gestore Simon Bond e il suo team puntano a produrre un impatto sia sul piano sociale sia su quello finanziario. L’approccio è basato sull’evidenza concreta secondo un quadro di opportunità sociali definite (e legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu), nell’ambito di sette aree d’impatto che vanno dai bisogni sociali primari allo sviluppo sociale, inclusi gli alloggi a basso costo, la salute, l’istruzione e l’occupazione. Jean-Michel Lecuyer, presidente del Social Advisory Panel di INCO, un consorzio leader a livello globale, promotore di un’economia nuova, inclusiva e sostenibile nell’articolo Social bond, investire in modo sostenibile senza sacrificare la performance ha commentato: “INCO è estremamente orgogliosa di collaborare con Columbia Threadneedle Investments nella gestione dello European Social Bond Fund, che consente agli investitori individuali e istituzionali di contribuire al finanziamento di progetti che esercitano un impatto sociale, all’interno di un quadro di controllo e rendicontazione rigorosi che si applica sia ai parametri finanziari sia a quelli extra-finanziari”.

INVESTITORI SOTTOESPOSTI ALLE VALUTE EMERGENTI


Per gli investitori più inclini a rischiare, le valute emergenti evidenziano delle interessanti opportunità. Secondo quanto esposto nell’articolo Valute emergenti, buone opportunità ma un rally resta improbabile dal Team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, le valute emergenti sono sottoinvestite: a differenza di quanto accaduto per altri attivi più rischiosi, gli afflussi di capitali nei fondi dei mercati emergenti in valuta locale non hanno recuperato altrettanto rapidamente dai ribassi di marzo. “Gli investitori che sono tornati a investire nelle strategie obbligazionarie dei mercati emergenti hanno scommesso soprattutto sui fondi governativi in valuta forte”, osserva il team. Il quale, tuttavia, non pensa che un loro rally generalizzato sia imminente”. Per gli esperti innanzitutto è necessario che le prospettive di crescita globali migliorino su vasta scala: gli indici Pmi cominciano a dare segnali di ripresa, ma per il momento il territorio positivo appare un miraggio. In questo contesto, una rosa ristretta di valute come il peso messicano e il rublo russo potrebbe offrire solidi rendimenti.

SOVRAPPESO SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA FORTE


Anche i responsabili del team Global Balanced Risk Control (GBaR) di Morgan Stanley IM Andrew Harmstone, Managing Director, e Laura Biancato, Vice President nell’articolo Morgan Stanley IM individua opportunità sull’obbligazionario rivelano di aver aumentato da neutrale a sovrappeso il debito in valuta forte degli emittenti emergenti, ritenendo che il peggio per tali economie sia ormai passato. Molti fattori negativi, infatti, sono stati già in ampia parte prezzati, dalla crescita globale più lenta, al calo dei prezzi del petrolio, alla debolezza dei fondamentali come partite correnti, riserve valutarie e debito. Gli esperti di Morgan Stanley IM prevedono che gli spread del debito sovrano emergente si restringeranno verso fine del 2020, anche perché i test retrospettivi evidenziano che il debito sovrano emergente tende a subire cali significativi in breve tempo, ma spesso è risparmiato dalle seconde ondate. Più in generale, l’incremento dell’esposizione al rischio di portafoglio coinvolge il segmento obbligazionario, in particolare su opportunità tattiche individuate grazie al sostegno della BCE alle emissioni dei paesi periferici dell’Eurozona

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