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Perché i mercati non si lasciano spaventare

Nonostante i rischi di nuovi contagi e di una ripresa lenta, i mercati sembrano proseguire sulla strada del recupero. GAM Sgr spiega quali sono le ragioni di questa resilienza

19 Giugno 2020 15:14

financialounge -  banche centrali daily news GAM mercati Paolo Mauri Brusa
La paura che ha contagiato gli investitori a marzo causando vendite da panico e affondamento dei prezzi degli asset non è scomparsa dalla scena dei mercati finanziari, solo che dura poche ore. Poi il rally riparte grazie alla fiducia che dalle banche centrali verrà tutto il sostegno necessario, sia in termini di quantità che di tempo, per uscire dalla crisi con un’economia in recupero duraturo. Esattamente come è successo di recente in occasione del nuovo focolaio d’infezione a Pechino e del discorso di Jerome Powell sui tempi lunghi di recupero dell’economia americana.


DUE FATTORI FANNO TORNARE LA PAURA, MA SOLO PER POCO


Due fattori, questi ultimi, che hanno fatto tornare la paura sulle Borse, "ma solo per poche ore", sottolinea in un commento commento Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM Sgr. L’esperto ricorda i due episodi, la notizia della seconda ondata a Pechino, che ha causato la chiusura di scuole e metropolitana, e le parole di Jerome Powell, che ha avvertito che la ripresa economica sarà lenta e graduale. Improvvisamente i mercati sembrano realizzare ciò che molti economisti ed imprenditori di tutto il mondo vanno dicendo da mesi, cioè che la ripartenza non sarà facile e soprattutto richiederà tempo e cautela anche perché il virus è tutt’altro che sconfitto.


LA FED FA TORNARE LA CALMA E L’INDICE DELLA PAURA ARRETRA


Sui listini è nuovamente il panico e i prezzi affondano, come è successo giovedì 11 giugno a Wall Street con perdite del 5,5% per il Nasdaq e del 7,5% del Russell 2000 dedicato ai titoli small cap. Ma, sottolinea l’esperto di GAM Sgr, lo spavento è di breve durata, perché già lunedì 15 parte il nuovo programma di acquisti di corporate bond da parte della Fed, quindi non più solo Etf ma singoli titoli sul mercato secondario, per intervenire in modo più mirato su specifici settori e società. E allora torna la calma, i mercati recuperano e il Vix in un solo giorno registra un calo della volatilità di ben 10 punti. Ancora una volta, rileva Mauri Brusa, la rete di protezione distesa dalle Banche centrali fa il suo lavoro.


FED, BCE E BANK OF JAPAN SEMPRE ALL’OPERA


Infatti la Fed, per favorire il corretto funzionamento del mercato del credito, continua a supportare le società finanziarie e ad effettuare acquisti di Treasury e MBS, i titoli risultanti dalla cartolarizzazione dei mutui, mentre la Bce fa quasi raddoppiare l’ammontare del Pandemic Emergency Purchase Programme da 750 a 1350 miliardi. Anche in questo caso il programma prevede l’acquisto di titoli governativi e societari con una flessibilità maggiore rispetto al tradizionale QE. La Bank of Japan completa poi il quadro pubblicando un outlook moderatamente ottimista ma conferma comunque che il QE resta illimitato, così come gli acquisti di ETF e corporate bond del valore di 110.000 miliardi di yen.


IMPROBABILE UN RITORNO AI MINIMI, IL RALLY PROSEGUE


Con uno schieramento di forze di tale entità, sottolinea l’esperto di GAM Sgr, un nuovo ritorno sui minimi di marzo sembra improbabile: le Banche centrali stanno facendo di tutto per comprare tempo e dare così modo all’economia reale di ripartire intervenendo, verbalmente e operativamente, ogni volta che si verifica un cedimento dei listini. Quindi i mercati, conclude Mauri Brusa, confortati anche dai recenti dati macro migliori delle attese, possono riprendere la loro corsa, con maggior convinzione su tutti i segmenti del credito e un po’ più di prudenza sull’azionario, in particolare sui settori ciclici che hanno già corso molto.

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