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Ripresa in vista per i titoli minerari e chimici?

Nell’asset allocation mensile gli esperti di Pictet AM hanno deciso di incrementare l’esposizione ad alcuni settori fortemente colpiti dalle vendite, come il chimico e il minerario

21 Giugno 2020 09:30

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Alcuni ritocchi pro-ciclici nell’asset allocation che lasciano bilanciati, nel complesso, i rischi di portafoglio grazie anche al mantenimento di alcune posizioni di sovrappeso difensive, come le azioni svizzere e i titoli sanitari. Si possono sintetizzare in questo modo le modifiche di portafoglio illustrate nel ‘Barometro di giugno 2020’, la panoramica mensile sull’asset allocation a cura della Strategy Unit di Pictet Asset Management.

PIU’ PESO A CHIMICA E MINIERE


Entrando nei particolari, nonostante una certa cautela sulle prospettive per le azioni globali nel breve termine, gli esperti di Pictet AM hanno aumentato l’esposizione ad alcuni settori ciclici, tra quelli più penalizzati dalle vendite massicce sul mercato. L’attenzione è caduta sul settore dei materiali di base, che comprende le aziende chimiche e le miniere, che appare ben posizionato per beneficiare della ripresa economica che si inizia a intravedere in Cina, dove i tracker dell’attività quotidiana sono già tornati ai livelli di gennaio. “Abbiamo notato un’espansione monetaria che, storicamente, tende a favorire la sovraperformance dei titoli legati ai materiali (vedi grafico sotto). Dati i valori interessanti, abbiamo aumentato l'esposizione al settore, portandola da un livello neutrale a un singolo sovrappeso”, spiegano i professionisti di Pictet AM.



* L’impulso al credito cinese è una misura generica del credito e della liquidità per l'economia reale, qui espressa come variazione su base annua del flusso trimestrale totale di finanziamento sociale (azioni escluse).

RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE AI FINANZIARI


I quali, al contrario, si dichiarano prudenti sul settore finanziario, nonostante sia ciclico e pure conveniente. Non si intravede, secondo gli esperti della Strategy Unit di Pictet, una ripresa del valore nei prossimi mesi mentre i rendimenti obbligazionari sono ostinatamente bassi, e aumentano gli accantonamenti per le perdite sui crediti: considerazioni che hanno portato ad una riduzione a neutrale dell’esposizione sui finanziari.

COSTRUTTIVI SULLA BORSA GIAPPONESE…


A livello geografico, invece, i professionisti di Pictet sono costruttivi sul Giappone ed hanno deciso di chiudere la posizione corta (ribassista) tattica sulle azioni di Tokyo a discapito delle azioni britanniche, il cui sovrappeso è stato chiuso. “Insieme alla Cina, il Giappone è un Paese in cui un blocco del turismo potrebbe tradursi in un forte incremento dei consumi interni, dal momento che la popolazione farebbe acquisti in patria invece che all'estero”, fanno sapere gli esperti di Pictet. Inoltre, il governo giapponese, dopo aver tolto lo stato d’emergenza sulla scia della consistente diminuzione dei nuovi casi di contagio, ha appena approvato un ulteriore stimolo di 1.100 miliardi di dollari: secondo il primo ministro Shinzo Abe dovrebbe proiettare il pacchetto di aiuti economici totali a oltre il 40% del Pil.

…PRUDENTI SUL LISTINO INGLESE


Per quanto riguarda invece le azioni britanniche, se è vero che le loro valutazioni restano interessanti, è altrettanto evidente l’elevata esposizione del Ftse100 di Londra ai titoli energetici, un settore che difficilmente nel breve termine registrerà una forte ripresa. Il tutto mentre l’imminente ingresso dei negoziati per la Brexit in una fase più critica potrebbe causare un periodo di turbolenza al mercato britannico.

Per altri approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.

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