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Mercati valutari, per Amundi è possibile un calo della sterlina

Monica Defend (Amundi) analizza i cambiamenti negli equilibri valutari globali: a breve termine il dollaro difficilmente si svaluterà sull’euro, mentre la sterlina rischia per crisi economica e Brexit

3 Luglio 2020 07:45

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In un contesto in cui la crescita mondiale sta crollando e la visibilità dell’economia e dei risultati aziendali rimane molto bassa, la natura di porto sicuro del dollaro americano diventa fondamentale. “Non stupisce quindi che il sentiment del mercato e i flussi degli investitori siano stati i principali fattori di supporto alla performance del biglietto verde , indiscusso vincitore sui mercati valutari nel primo semestre di quest’anno”, fa sapere Monica Defend, Global Head of Research di Amundi.

IL FONDO NEXT GENERATION DA 750 MILIARDI DI EURO


Da alcune settimane sono state allentante in tutto il mondo le misure di lockdown mentre le risorse senza precedenti messe in campo dalle banche centrali, insieme ad alcune iniziative ambiziose a livello nazionale, hanno già iniziato a spingere al rialzo le attese sulla crescita. Uno scenario nel quale il dollaro potrebbe fare un passo indietro. Anche perché, in parallelo, si sta riducendo sostanzialmente il rischio di coda di un dissolvimento della zona Euro sulla scia del fondo Next Generation. La proposta della Commissione europea da 750 miliardi di euro, da finanziarsi con l'emissione di debito comune e costituiti da un mix di sussidi a fondo perduto e di prestiti, ha l’obiettivo di assicurare che le prospettive a lungo termine dell’UE rimangano intatte.

A BREVE TERMINE DIFFICILE UNA RIVALUTAZIONE DELL’EURO SUL DOLLARO


“Tuttavia, se a medio termine questo intervento potrebbe costituire una svolta per l’euro, per il fatto che svanirebbero i problemi di sostenibilità del debito tra gli Stati membri, a breve termine, rimaniamo scettici sulla possibilità che la moneta unica europea possa rivalutarsi, soprattutto nei confronti del dollaro. I rischi di downside sono diminuiti e dovrebbero impedire l’ulteriore crollo dell’euro, ma il sentiment di mercato è stato finora l’unico fattore di traino del rally EUR/USD all’inizio di giugno” specifica Defend.

PERCHÉ PUNTARE SUL RIBASSO DELLA STERLINA


Secondo la quale, pur nell’ipotesi che la proposta della Commissione europea non incontri ostacoli sostanziali nell’iter di approvazione, la zona Euro rimane tra le poche regioni che dovrebbe crescere meno degli USA nei prossimi 12 mesi mentre a breve termine i driver che hanno guidato il rally da inizio mese sono pochi. Secondo l’esperta, si potrebbe invece sfruttare al meglio la situazione puntando contro la sterlina britannica. Sul Regno Unito, infatti, incombono una crisi tra le peggiori tra i paesi G10, il rischio di una Brexit senza accordo (aumentato sensibilmente con la proposta della Commissione europea) e una bassa probabilità di un’ulteriore proroga del periodo di transizione. “Riteniamo che il sentiment positivo nei confronti dell'euro e la necessità di coperture in caso di esito senza accordo forniranno un supporto ad un movimento rialzista a breve termine del cambio EUR/GBP ”, conclude Defend.

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