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Attese e mercati, la domanda cinese fa salire il prezzo del rame

Gran voglia di ripartire dei consumatori americani, mentre il prezzo del rame segnala una robusta ripresa produttiva globale trainata dalla Cina. Il gioco pericoloso di inseguire minimi e massimi di Wall Street

6 Luglio 2020 10:32

financialounge -  fiducia consumatori rame Wall Street

GLI AMERICANI HANNO VOGLIA DI RIPARTIRE


Come molti altri indicatori, anche la fiducia dei consumatori americani sorprende al rialzo, con l’indice di giugno che rimbalza oltre le attese di 12,2 punti a 98,1 continuando il recupero iniziato a maggio dalla caduta di oltre 30 punti ad aprile, la peggiore dal 1973 che lo aveva portato a 85,7, livello più basso da maggio 2014. Gli americani non si limitano a esprimere fiducia nei sondaggi, la dimostrano con comportamenti concreti. A maggio infatti un altro indicatore, quello delle compravendite di abitazioni, è schizzato al rialzo del 44,3%, anche qui dopo una caduta del 21,8% ad aprile e del 20,8% a marzo, e ora è tornato ai livelli pre-virus di febbraio. Ora ci si aspetta che anche le vendite di nuove abitazioni riprendano, dando impulso all’industria delle costruzioni e quindi a occupazione e redditi. Andando a leggere dentro l’indice di fiducia, riportato nel grafico qui sotto che mostra comunque quanto siamo lontani dal crollo subito nella Grande Crisi, si scopre che la valutazione delle condizioni attuali resta cauta tra i consumatori, ancora lontana dai livelli molto ottimisti di gennaio, ma anche che la componente aspettative future è balzata a 106,0 da 97,6 di maggio e si è riportata molto vicino ai 108,1 punti di febbraio, un livello storicamente elevato.

[caption id="attachment_161632" align="alignnone" width="482"](Fonte: Bespoke) (Fonte: Bespoke)[/caption]

IL RAME SEGNALA ROBUSTA RIPRESA PRODUTTIVA TRAINATA DALLA CINA


Quando Mister Market, disorientato dalla pioggia di notizie nere che piovono su giornali e tv, vuol capire qualcosa di più dello stato di salute dell’economia globale, va dal suo specialista di fiducia, Doctor Copper. Il rosso metallo, rame in italiano, è infatti uno dei termometri più accurati delle attese di crescita o declino dell’attività economica, in quanto principale commodity industriale. Il prezzo del rame nel primo trimestre del 2020 è crollato del 22%, anticipando un impatto violento del virus e una recessione globale. Ma nel secondo trimestre è rimbalzato del 25% con un rialzo dell’11% nel solo mese di giugno, rispecchiando un forte aumento della domanda soprattutto da parte del principale consumatore globale di rame, vale a dire ovviamente la Cina.

[caption id="attachment_161633" align="alignnone" width="409"]Prezzo del rame da inizio 2020 (dollari per tonnellata) Prezzo del rame da inizio 2020 (dollari per tonnellata)[/caption]

Il grafico racconta che gli investitori hanno scontato ormai per intero il danno inflitto dal virus alla macchina produttiva globale e probabilmente vedono anche ulteriore ripresa all’orizzonte.
Il rimbalzo del prezzo del rame, insieme a una serie di altri fattori e indicatori tra cui un petrolio capace di risalire in poche settimane da zero a 40 dollari al barile, sono tutti elementi ‘concreti’ che spiegano e supportano il rally di Wall Street e il forte recupero delle Borse globali, a differenza delle notizie negative molto spesso ‘emozionali’ che giustamente gli investitori continuano a ignorare.


VENDERE I PICCHI E COMPRARE I MINIMI, UN GIOCO DIFFICILE CHE PUÒ COSTARE CARO


"Buy low and sell high", facile no? chi si è esercitato a comprare i minimi e vendere i massimi in occasione della caduta verticale e del rally quasi altrettanto veloce di Wall Street nella prima metà dell’anno non è detto che abbia fatto grandi affari, e ora rischia di rimanere scottato vendendo un rialzo che molti giudicano esaurito o magari addirittura, come consiglia qualcuno, mettendosi al ribasso. Il problema è che il mercato non si muove in modo lineare, ed essersi persi i 5 giorni migliori del rimbalzo dell’S&P 500 cominciato a metà marzo vuol dire aver perso il 30%, secondo i calcoli di Lu Wang e Vildana Hajric su Bloomberg, mentre per ben due volte il Dow Jones è rimbalzato in un solo giorno del 9%. E ora chi è tentato di chiamare il picco e mettersi a ribasso con l’indice a ridosso di 3.200 punti potrebbe fare la stessa fine. Molto meglio guardare i prezzi rispetto ai fondamentali, se si vede uno sconto del 30-40% rispetto al valore che il titolo incorpora, comprare e mettere da parte, senza inseguire picchi e bottom, nel tempo la ricompensa arriva. I rally e le cadute succedono quando quasi nessuno li prevede, l’importante è disporre sempre della liquidità necessaria a profittare di violenti ribassi. Nell’ultimo secolo, fino all’anno scorso, l’S&P 500 aveva sofferto 13 mercati Orso, recuperando regolarmente tutte le perdite e andando a finire in media di quasi il 70% sopra il picco precedente, come nel grafico qui sotto.

[caption id="attachment_161634" align="alignnone" width="417"]Risalite dei mercati Toro che si sono succeduti all’Orso dal Dopoguerra (in %) Risalite dei mercati Toro che si sono succeduti all’Orso dal Dopoguerra (in %)[/caption]

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