Wall Street

''Tra i giganti tech del Nasdaq solo Amazon è invincibile a lungo termine''

Martin Currie, affiliata Legg Mason, vede problemi regolamentari per Google e Facebook mentre su Apple e Netflix è destinata a crescere la pressione competitiva

di Stefano Caratelli 9 Luglio 2020 17:22

financialounge -  Amazon Apple facebook google Legg Mason nasdaq netflix Tech
I colossi americani che vanno sotto l’acronimo di FAANG, che sta per Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google, hanno sperimentato un importante rialzo durante il lockdown fornendo sostegno al Nasdaq dei record, ma il rally potrebbe aver portato le valutazioni oltre un livello ragionevole, con l’unica eccezione di Amazon, il cui dominio in molti settori sembra inscalfibile. È la valutazione espresso in un commento di Zehrid Osmani, Head of Global Long-Term Unconstrained di Martin Currie, affiliata Legg Mason, secondo cui in un’ottica di lungo termine quattro dei cinque colossi si troveranno di fronte a ostacoli che potrebbero pregiudicare i ricavi futuri: dai problemi che Facebook e Google incontreranno sul fronte regolamentare e forse anche in materia fiscale, alla crescente pressione competitiva attorno ad Apple e Netflix.

AMAZON INVINCIBILE, PRICING ATTRAENTE ANCHE AGLI ATTUALI LIVELLI


Per l’esperto di Martin Currie invece sul lungo termine solo Amazon sembra invincibile e può contare su un orizzonte davvero roseo, perché l’azienda di Bezos continua a garantire grande potenziale di investimento e soprattutto un profilo di rischio più rassicurante. Questo perché il colosso dello shopping online può sfruttare dei trend di crescita strutturale molto potenti e domina in alcuni settori, mentre il management continua a investire miliardi per far crescere il business e Osmani ritiene che il pricing di Amazon rimanga attraente, persino a questi livelli.

IL COVID HA FAVORITO I FAANG ATTIRANDO GLI INVESTITORI


Per quanto riguarda gli altri quattro giganti, l’esperto di Martin Currie osserva che il Covid-19 e il conseguente lockdown hanno frenato l’economia globale e interrotto l’attività di molte aziende che ora devono riprendere il passo, mentre è stato invece favorevole per i FAANG resi ancora più attraenti proprio dal lockdown, che ha garantito a questi titoli un ruolo sempre più importante nei portafogli di molti investitori. Ma quando la vita ritornerà verso la normalità, si chiede Osmani, sarà ancora opportuno puntare su questi giganti tech?

PREZZI A LIVELLI RECORD, FORSE SI SONO ACCUMULATE TROPPE SCOMMESSE


Una rapida occhiata ai prezzi mostra che, esclusa la holding di Google, Alphabet, tutte sono scambiate a livelli record, con rialzi importanti da inizio anno, ed è motivato chiedersi se possano crescere ancora. Per Osmani si tratta di una domanda fondamentale, perché il rischio è che queste aziende, favorite dal lockdown, abbiano attratto troppe scommesse favorevoli degli investitori. In particolare, l’esperto di Martin Currie osserva che su Facebook gli investitori dovrebbero essere prudenti, perché è difficile prevedere quanto la piattaforma possa essere colpita da future iniziative di regolamentazione, e se il business model della società permetterà una crescita sostenibile degli utenti.

GOOGLE NEL MIRINO DEI REGOLATORI, RISCHI ANCHE PER APPLE E NETFLIX


Google si trova in una situazione simile, perché deve affrontare le attenzioni crescenti dei regolatori in tema di uso dei dati, problemi di privacy ed elusione fiscale. Esporsi a fattori così poco prevedibili è piuttosto rischioso, secondo Osmani, data anche l'impossibilità per gli investitori di quantificare l'impatto che una modifica alle normative o alle regole fiscali potrebbe avere sulle valutazioni. Anche Apple e Netflix presentano diversi rischi che non sono riflessi nei prezzi elevati delle loro azioni.

L’ESPOSIZIONE A UNA CONCORRENZA MOLTO AGGUERRITA


L’esperto di Martin Currie osserva che Apple è in genere una presenza gradita in molti portafogli, ma c’è la possibilità che il suo potere di pricing venga messo in discussione, in particolare per quanto riguarda smartphone e tablet, con rivali come Samsung che vanno ad attaccare l’azienda di Cupertino all’interno del suo mercato con prodotti alternativi a costi più bassi. Netflix invece, favorita dall’esortazione a “restare a casa”, subisce una pressione competitiva incessante a investire in contenuti sempre nuovi, il che pesa sul potenziale di ricavi futuri, data anche la forza della concorrenza fatta di nomi come Disney o Amazon Prime.

GLI INVESTITORI POTREBBERO ESSERSI ESPOSTI A RISCHI TROPPO ALTI


La conclusione dell’esperto di Martin Currie è che gli investitori, facendo lievitare fino a livelli vertiginosi i prezzi dei titoli di questi colossi che stanno lottando per rimanere sul loro trono, potrebbero essersi esposti senza rendersene conto a rischi più alti di quanto pensassero.

Trending