AllianzGI
“Gli utili aziendali ci diranno se sarà una ripresa sostenibile”
Per AllianzGI, la stagione degli utili diventa la cartina tornasole per i prossimi mesi, dopo i recuperi dell’azionario Usa nell’ultimo trimestre
10 Luglio 2020 19:00
I casi di coronavirus sono in aumento in tutto il mondo, soprattutto negli Stato Uniti e in Brasile. I dati che arrivano dal fronte sanitario, però, non rallentano i mercati finanziari. Negli Usa, il Nasdaq ha toccato nuovi massimi, mentre spostandoci in Asia, il listino cinese ha raggiunto il livello più elevato da febbraio 2018, con una performance positiva da inizio anno.
“In base al Pmi Caixin del settore privato, il sentiment dell’area dei servizi cinesi è notevolmente migliorato, raggiungendo quota 58,4, il livello più alto degli ultimi 10 anni”, spiega Stefan Scheurer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI. “Analogamente, i nostri dati proprietari indicano che l’attività economica ha superato i minimi tra fine maggio e inizio giugno, grazie soprattutto ai progressi di Cina e Stati Uniti”.
Il Pmi manifatturiero statunitense si è attestato al di sopra della soglia di espansione, a quota 52,6, ma i funzionari della Fed temono che il recente aumento di casi di Covid-19 possa rallentare la ripresa. “Il trend al rialzo suggerito dagli indicatori di sentiment si riflette in certa misura nei dati economici e nel rialzo dei prezzi delle commodity, dettato da una domanda più solida”, continua l’analisi di AllianzGI. “Il rame ha segnato un nuovo massimo su 5 mesi, in vista di una possibile riduzione dell’offerta per effetto della chiusura delle miniere cilene, causa coronavirus”.
La sostenibilità della ripresa non è ancora confermata. Nonostante l’Ue preveda un’accelerazione dell’attività nella seconda metà dell’anno, “noi ci attendiamo una ripresa a forma di ‘radice quadrata rovesciata’: un forte rialzo iniziale sostenuto dalle politiche monetarie e fiscali, seguito da una crescita essenzialmente stabile e caratterizzata da un forte rischio di ribasso”, spiega Stefan Scheurer. Se fosse confermato questo scenario, l’attività economica tornerebbe ai livelli pre-crisi solo verso la fine del 2021.
Se la ripresa sarà più o meno sostenibile lo diranno gli indicatori di prossima pubblicazione. “Per quanto riguarda gli Stati Uniti, martedì avremo a disposizione i dati sull’inflazione core dei prezzi al consumo - aggiunge il Director, Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI - mercoledì l’indice Empire State della Fed di New York e i dati sulla produzione e sull’utilizzo della capacità in ambito industriale, che dovrebbero suggerire un ulteriore aumento della produzione, come pure il Philadelphia Fed Index, atteso per giovedì”. Gli altri indicatori sulle vendite al dettaglio Usa daranno ulteriori indicazioni.
Dalla Bce si attendono decisioni in merito ai tassi di interesse. Il dibattito sugli acquisti di bond si concentra sui dettagli del Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme). Dalla Cina martedì arriveranno i dati sul commercio con l’estero, con la domanda all’esportazione di beni cinesi attesa modesta. Giovedì è il giorno dei dati sull’andamento dell’attività economica: produzione industriale, vendite al dettaglio e Pil del secondo trimestre. Attese anche le decisioni sui tassi di interesse delle Banche centrali di Giappone, Corea e Indonesia.
La stagione degli utili sarà una cartina tornasole. “È significativo che il trimestre appena concluso si sia rivelato uno dei migliori in diversi decenni per la maggior parte delle asset class”, prosegue Stefan Scheurer. “Le azioni Usa sono avanzate di quasi il 19%, conseguendo la migliore performance trimestrale dalla fine del 1998”. Il sentiment degli investitori Usa resta contenuto: quasi il 50% degli investitori è ancora pessimista. “Gli investitori si focalizzeranno sulla pubblicazione dei risultati aziendali, che inizierà a metà luglio, per valutare la sostenibilità della ripresa”, conclude l’analista di Allianz Global Investors.
LA RIPRESA IN USA E CINA
“In base al Pmi Caixin del settore privato, il sentiment dell’area dei servizi cinesi è notevolmente migliorato, raggiungendo quota 58,4, il livello più alto degli ultimi 10 anni”, spiega Stefan Scheurer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI. “Analogamente, i nostri dati proprietari indicano che l’attività economica ha superato i minimi tra fine maggio e inizio giugno, grazie soprattutto ai progressi di Cina e Stati Uniti”.
I NUOVI CASI DI COVID IN USA
Il Pmi manifatturiero statunitense si è attestato al di sopra della soglia di espansione, a quota 52,6, ma i funzionari della Fed temono che il recente aumento di casi di Covid-19 possa rallentare la ripresa. “Il trend al rialzo suggerito dagli indicatori di sentiment si riflette in certa misura nei dati economici e nel rialzo dei prezzi delle commodity, dettato da una domanda più solida”, continua l’analisi di AllianzGI. “Il rame ha segnato un nuovo massimo su 5 mesi, in vista di una possibile riduzione dell’offerta per effetto della chiusura delle miniere cilene, causa coronavirus”.
CHE RIPRESA SARÀ?
La sostenibilità della ripresa non è ancora confermata. Nonostante l’Ue preveda un’accelerazione dell’attività nella seconda metà dell’anno, “noi ci attendiamo una ripresa a forma di ‘radice quadrata rovesciata’: un forte rialzo iniziale sostenuto dalle politiche monetarie e fiscali, seguito da una crescita essenzialmente stabile e caratterizzata da un forte rischio di ribasso”, spiega Stefan Scheurer. Se fosse confermato questo scenario, l’attività economica tornerebbe ai livelli pre-crisi solo verso la fine del 2021.
I PROSSIMI INDICATORI MACRO
Se la ripresa sarà più o meno sostenibile lo diranno gli indicatori di prossima pubblicazione. “Per quanto riguarda gli Stati Uniti, martedì avremo a disposizione i dati sull’inflazione core dei prezzi al consumo - aggiunge il Director, Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI - mercoledì l’indice Empire State della Fed di New York e i dati sulla produzione e sull’utilizzo della capacità in ambito industriale, che dovrebbero suggerire un ulteriore aumento della produzione, come pure il Philadelphia Fed Index, atteso per giovedì”. Gli altri indicatori sulle vendite al dettaglio Usa daranno ulteriori indicazioni.
L’AREA EURO E LA CINA
Dalla Bce si attendono decisioni in merito ai tassi di interesse. Il dibattito sugli acquisti di bond si concentra sui dettagli del Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme). Dalla Cina martedì arriveranno i dati sul commercio con l’estero, con la domanda all’esportazione di beni cinesi attesa modesta. Giovedì è il giorno dei dati sull’andamento dell’attività economica: produzione industriale, vendite al dettaglio e Pil del secondo trimestre. Attese anche le decisioni sui tassi di interesse delle Banche centrali di Giappone, Corea e Indonesia.
ATTESA PER GLI UTILI
La stagione degli utili sarà una cartina tornasole. “È significativo che il trimestre appena concluso si sia rivelato uno dei migliori in diversi decenni per la maggior parte delle asset class”, prosegue Stefan Scheurer. “Le azioni Usa sono avanzate di quasi il 19%, conseguendo la migliore performance trimestrale dalla fine del 1998”. Il sentiment degli investitori Usa resta contenuto: quasi il 50% degli investitori è ancora pessimista. “Gli investitori si focalizzeranno sulla pubblicazione dei risultati aziendali, che inizierà a metà luglio, per valutare la sostenibilità della ripresa”, conclude l’analista di Allianz Global Investors.