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Diremo addio per sempre al turismo internazionale?

La crisi da coronavirus ha rilanciato il turismo domestico, Schroders ha provato a capire se questo e altri cambiamenti diventeranno permanenti

12 Luglio 2020 09:30

financialounge -  coronavirus James Reilly Morning News Schroders turismo
Quale sarà il futuro del turismo internazionale? Una domanda che operatori economici, governanti e semplici cittadini abituati a viaggiare si stanno ponendo davanti alla marcia della pandemia a livello globale. Un modo per cercare di prevedere i possibili sviluppi dell’industria del turismo è guardare alle crisi precedenti.

LE TRE CRISI SIMILI AL COVID-19


James Reilly, economista di Schroders, ha provato a farlo andando ad analizzare quanto accaduto in tre precedenti crisi che mostrano tratti simili con quella da Covid-19. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale del turismo, la crisi attuale sembra un potente mix delle tre precedenti: SARS, crisi finanziaria globale e attacco alle Torri Gemelle.

IL CROLLO DI APRILE


“Ciò sembra suggerire che il rallentamento sarà molto maggiore rispetto al calo del 45% degli spostamenti internazionali registrato a nove mesi dallo scoppio della crisi finanziaria”, sottolinea Reilly che ricorda, inoltre, come secondo i dati dell’International Air Transport Association ad aprile i chilometri percorsi dai passeggeri paganti sono crollati del 94,3%.

[caption id="attachment_162323" align="alignnone" width="482"]Come i trasporti aerei si sono ripresi dopo le crisi precedenti (Fonte: OMT. Il mese 0 è settembre 2001 per gli attacchi dell’11 settembre, marzo 2003 per la SARS, e gennaio 2009 per la crisi finanziaria globale) Come i trasporti aerei si sono ripresi dopo le crisi precedenti (Fonte: OMT. Il mese 0 è settembre 2001 per gli attacchi dell’11 settembre, marzo 2003 per la SARS, e gennaio 2009 per la crisi finanziaria globale)[/caption]

PREZZI DEI BIGLIETTI AEREI IN AUMENTO


La possibile ripresa dei viaggi, secondo l’esperto, dipenderà essenzialmente dal miglioramento delle condizioni economiche. Nel frattempo, in molti paesi sta prendendo piede il turismo locale, favorito da una prospettiva di crescita dei prezzi per gli spostamenti con l’aereo sul lungo termine, anche se nel breve periodo, sottolinea la IATA, ci si aspettano sconti significativi per stimolare la domanda. Ma complice anche la minore concorrenza dovuta al fallimento di diverse compagnie e la necessità di far quadrare i conti con i costi in aumento, in futuro i prezzi tenderanno a salire.

IL FUTURO DEL TURISMO DOMESTICO


A non essere chiaro è anche se il fenomeno del turismo “domestico” sarà così forte da sostituire il turismo internazionale sul lungo periodo. Poche nazioni possono vantare una gamma appetibile di esperienze e panorami. Inoltre la recessione e la conseguente disoccupazione indurranno quasi certamenti i cittadini a risparmiare. “Di conseguenza, la fiducia nel fatto che il turismo “locale” possa rappresentare qualcosa di più di un dolce cuscinetto nell’attuale crisi sembra ottimistica”, commenta l’esperto di Schroders.

POSSIBILI EFFETTIVI POSITIVI


Secondo Reilly, inoltre, un’altra conseguenza della crisi potrebbe essere un’azione per diversificare le economie eccessivamente dipendenti dal settore del turismo per evitare il cosiddetto “male olandese”, che si verifica quando il rapido sviluppo di un settore porta a un declino di altri settori. “Il crollo degli arrivi internazionali – conclude Reilly - potrebbe allentare le pressioni al rialzo sulle valute locali, permettendo ai produttori domestici di essere più competitivi sull’arena internazionale. Con la diminuzione del numero di posti di lavoro nel settore del turismo ad alta intensità di manodopera, questi stessi produttori potrebbero anche vedere gli oneri salariali alleggerirsi, con l'aumento del numero di lavoratori disponibili”.

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