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Conte: “Offerta Benetton deludente” e il titolo Atlantia crolla in Borsa
Atlantia ko sull’ipotesi di revoca della concessione a un passo. Il titolo in volatilità perde oltre il 12% dopo le difficoltà in apertura di contrattazioni a fare prezzo
13 Luglio 2020 10:42
Una risposta “ampiamente insoddisfacente” quella arrivata da Atlantia per il premier Giuseppe Conte che a La Stampa precisa: “Porterò la questione della revoca in Consiglio dei ministri”. Il titolo di Atlantia crolla a Piazza Affari, dove le azioni sono bloccate in asta di volatilità, segnando un calo del 12,4% e un prezzo di 11,72.
La caduta fa precipitare le azioni ai minimi da fine marzo, riportando la capitalizzazione di Borsa sotto i 10 miliardi di euro. Le proposte presentate nel fine settimana da Autostrade per l’Italia non hanno convinto il governo. Per ottenere la conferma della concessione Autostrade sarebbe disposta ad attuare un piano di misure compensative da 3,4 miliardi di euro, tra investimenti e interventi sulle tariffe, oltre alla disponibilità di Atlantia a diluirsi dall’88% attuale a meno del 50% in Aspi, rinunciando così al controllo assoluto.
“Alla luce di quanto è accaduto sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton”, ha commentato il premier Conte in un’intervista al Fatto Quotidiano, sulla prospettiva di un ingresso di società pubbliche accanto ad Atlantia nell’azionariato di Aspi. “In caso di revoca, andrebbero in default i 10 miliardi di debiti di Aspi nei confronti di banche e mercato”, ha precisato in un’intervista a Repubblica, l’ad di Atlantia, Carlo Bertazzo.
QUOTAZIONI AI MINIMI DA FINE MARZO
La caduta fa precipitare le azioni ai minimi da fine marzo, riportando la capitalizzazione di Borsa sotto i 10 miliardi di euro. Le proposte presentate nel fine settimana da Autostrade per l’Italia non hanno convinto il governo. Per ottenere la conferma della concessione Autostrade sarebbe disposta ad attuare un piano di misure compensative da 3,4 miliardi di euro, tra investimenti e interventi sulle tariffe, oltre alla disponibilità di Atlantia a diluirsi dall’88% attuale a meno del 50% in Aspi, rinunciando così al controllo assoluto.
SI VA VERSO LA REVOCA
“Alla luce di quanto è accaduto sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton”, ha commentato il premier Conte in un’intervista al Fatto Quotidiano, sulla prospettiva di un ingresso di società pubbliche accanto ad Atlantia nell’azionariato di Aspi. “In caso di revoca, andrebbero in default i 10 miliardi di debiti di Aspi nei confronti di banche e mercato”, ha precisato in un’intervista a Repubblica, l’ad di Atlantia, Carlo Bertazzo.
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