Amundi

Forte recupero dei flussi globali negli ETF

Amundi, nella sua analisi dei flussi ETF del primo semestre, evidenzia rinnovato appetito per gli azionari e continuo interesse per il reddito fisso

29 Luglio 2020 10:30

financialounge -  Amundi asset allocation ETF investimenti Scenari
Finale di primo semestre frizzante per gli ETF globali con flussi in entrata aumentati a giugno di oltre il 70% rispetto a maggio, con un incremento delle sottoscrizioni da 37,3 mld di euro a 64,5 mld. I dati sono contenuti nell’analisi dei flussi ETF realizzata da Amundi che sottolinea un rinnovato appetito degli investitori per le azioni insieme a un continuo interesse per il reddito fisso, che hanno trainato la sostanziale ripresa dei flussi. Gli investitori hanno infatti destinato 17,8 mld in azioni e 42,1 mld in strumenti di debito.

AZIONARI CONCENTRATI SU NORD AMERICA


Gli investimenti in ETF azionari registrati in Europa si sono concentrati nelle esposizioni globali e nordamericane, con afflussi di 2,2 mld e 1 mld rispettivamente, con il reddito fisso che ha catturato 8,0 mld, distribuiti in modo quasi uniforme tra titoli di Stato e debito corporate. Gli afflussi mondiali negli ETF che replicano l’andamento delle materie prime sono invece diminuiti rispetto allo scorso mese a 4,7 mld.

INTERESSE RINNOVATO PER GLI HIGH YIELD


Nel dettaglio settoriale del reddito fisso, l'interesse degli investitori per le obbligazioni corporate è rimasto stabile, con gli ETF registrati in Europa che hanno raccolto a giugno 4,3 mld, mentre si è anche rinnovato l’interesse per il debito high yield, a cui sono stati destinati flussi per 851 mln sul segmento statunitense e 795 mln nel segmento dell'Eurozona, un miglioramento significativo rispetto a maggio che riflette una maggior propensione al rischio.

PREFERITO UN PORTAFOGLIO DI TIPO ‘BARBELL’

Nella sua analisi Amundi osserva in particolare che a giugno anche gli ETF esposti alle obbligazioni governative hanno registrato un incremento di rilievo, con flussi in entrata pari a 3,3 mld, la maggior parte dei quali è stata investita negli Stati Uniti e nei mercati emergenti, con entrambe le categorie che hanno registrato una raccolta di 760 mln. Secondo Amundi gli investitori sembrano prediligere in questa fase un portafoglio di tipo ‘barbell’, vale a dire bilanciato tra alto rischio e alto potenziale di guadagno e basso rischio e basso potenziale di rendimento.

RINNOVATA PROPENSIONE AL RISCHIO


Il rinnovato interesse per le azioni è invece dimostrato dall’aumento dei flussi su ETF a 4,9 mld, il che riflette una rinnovata propensione al rischio, ulteriormente sottolineata dal fatto che gli investitori ora puntano con maggior decisione sui settori più ciclici, come mostrano i 507 mln di sottoscrizioni nel settore dei materiali e i 405 mln nei finanziari. Amundi ha anche osservato limitati deflussi nei settori più difensivi come energia e healthcare. A giugno inoltre si sono stati registrati afflussi nelle strategie smart beta, che generalmente evidenziano una buona performance nelle fasi di espansione.

BENE GLI STILI VALUE, MOMENTUM E SIZE


L’analisi di Amundi evidenzia che il fattore value, che tende a ottenere buone performance durante questa fase di ciclo economico, ha attirato 616 mln, mentre anche i fattori size e momentum, che tendono a performare bene quando le economie si trovano in una fase di crescita aggressiva, sono stati apprezzati, con flussi in entrata rispettivamente di 476 mln e 250 mln.

NELLE MATERIE PRIME NON BRILLA SOLO L’ORO


Le materie prime invece a livello globale hanno registrato flussi in arretramento, ma gli afflussi sugli strumenti registrati in Europa sono aumentati a giugno di due terzi più elevati rispetto a maggio e pari a 834 mln. Amundi osserva che gli investitori non si limitano più ad acquistare solo ETF sull'oro, ma sono tornati ad interessarsi anche agli ETF che replicano gli indici globali delle materie prime, a conferma della fiducia in una ripresa dell’economia, in particolare per il settore dei materiali.

Trending