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Contanti addio: come sarà il futuro dei pagamenti nel post-coronavirus

Morgan Stanley IM delinea i trend futuri dei pagamenti digitali, che nel medio termine potrebbero crescere in volume per oltre il 12% annuo

1 Agosto 2020 09:30

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I pagamenti stanno emergendo come una delle aree più promettenti del Fintech, anche grazie alla potente accelerazione dell’abbandono del contante spinta dal cambio di abitudini indotto dalla pandemia del Covid-19. Prima della crisi, il 50% circa delle transazioni globali veniva effettuato in contanti. La pandemia ha spostato forzatamente online molte transazioni precedentemente eseguite di persona, anche perché banconote e monete sono potenziali veicoli di contagio. E una volta che i consumatori si saranno abituati alla comodità dei pagamenti digitali, l’allontanamento dal contante dovrebbe rimanere una tendenza strutturale, con una crescita dei volumi che potrebbe superare il 12% annuo nel medio termine.

TRE CATEGORIE DI OPERATORI


La previsione è formulata nella rubrica “Global Equity Observer” a cura degli esperti del team International Equity di Morgan Stanley Investment Management. L’approfondimento è dedicato al futuro dei pagamenti, un universo complesso che vede la partecipazione di diverse tipologie di operatori con ruoli e proposte di valore differenti, nel cui ambito si possono distinguere tre categorie principali: emittenti di carte, reti di pagamento e acquisitori di esercenti. I primi sono per lo più banche e gestori di carte di credito e debito al dettaglio o all’ingrosso, le seconde forniscono l’infrastruttura e le regole per lo scambio di autorizzazioni e denaro, mentre gli acquisitori di esercenti mettono in collegamento i negozi fisici o online che accettano pagamenti tramite le reti.

GLI EMITTENTI SEMBRANO POSIZIONATI MEGLIO, MA LE RETI SONO PIÙ INTERESSANTI


A prima vista, sembrerebbe che gli emittenti siano posizionati sul segmento più redditizio, ma in realtà parte delle commissioni viene trasferita ai consumatori sotto forma di incentivi come miglia aeree, contanti prelevati all’atto del pagamento o riduzione dei costi di conversione valutaria. Gli esperti di Morgan Stanley IM ricordano tra l’altro che in passato le reti di pagamento hanno rappresentato la parte più interessante dell’intero ecosistema dei pagamenti, e ancora oggi rappresentano l’area più resiliente del sistema: Visa e MasterCard, i due principali operatori a livello globale, hanno saputo mantenere quote di mercato stabili e spesso dominanti in un mercato in crescita, dato lo spostamento strutturale verso i pagamenti tramite carte.

LA CRESCITA DEL BUSINESS DELL’ACQUISIZIONE


L’acquisizione di esercenti viene invece svolta prevalentemente da banche, ma anche da operatori commerciali indipendenti, che possono scegliere tra due strategie: consolidare in un unico luogo l’infrastruttura di merchant creando sinergie grazie all’ottimizzazione di sistemi e costi, o adoperare un’unica soluzione tecnologica integrata. Aziende come Adyen, Stripe e PayPal hanno seguito la seconda strategia e registrato tassi di crescita molto sostenuti a costi interessanti, il che ne ha premiato i titoli.

EMITTENTI LEGATI ALLE BANCHE


Infine gli emittenti, legati indissolubilmente con banche e istituti di credito, nonostante a volte le attività di elaborazione vengano esternalizzate al fine di generare economie di scala. L’attività vera e propria di emissione di carte rimane invece all’interno di tali strutture, generando rendimenti molto interessanti, cui vanno poi sottratti gli incentivi diretti o indiretti che sono variabili. Nella gran parte dei casi si tratta tuttavia di attività che non raggiungono dimensioni tali da determinare l’andamento economico dell’azienda.

I DATI SONO LA FRONTIERA DEL FUTURO


Lo studio di Morgan Stanley IM sottolinea che i dati sono la frontiera del futuro anche nel business dei pagamenti, dove il successo verrà determinato da chi sarà in grado di generare i dati di maggiore qualità. Questo richiede l’integrazione della banca retail e commerciale, nonché un ammodernamento radicale dei sistemi esistenti. Le reti di carte possiedono i dati di gran lunga più dettagliati, ma il loro ruolo centrale li pone nella posizione di arbitri tra acquirenti ed emittenti, mentre invece alcuni acquisitori di esercenti stanno offrendo servizi a valore aggiunto. Come per le banche, sottolineano gli autori, l’architettura organizzativa sarà fondamentale per avere successo e gli operatori con un unico stack tecnologico risulteranno favoriti.

LE IMPLICAZIONI IN UN’OTTICA ESG


Anche il settore dei pagamenti e il passaggio in corso dal contante al digitale ha le sue implicazioni in un’ottica ESG, sottolineano da Morgan Stanley IM, in quanto potrebbe portare all’esclusione finanziaria delle fasce di popolazione prive di accesso al sistema bancario, soprattutto nei mercati emergenti. Visa, ad esempio, è consapevole del rischio e da tempo aiuta chi non ha servizi bancari ad accedere ai pagamenti elettronici, puntando a raggiungere 500 milioni di persone entro il 2020. Il passaggio al digitale solleva anche problemi di sicurezza, e sempre Visa ha investito massicciamente nella sicurezza dei dati, ottenendo il rating massimo in occasione dell’edizione Cybersecurity 2019 di Gartner Consulting e scongiurando frodi per circa $25 mld grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

COME INVESTITORI, GRANDE INTERESSE PER LE RETI


I gestori del team International Equity di Morgan Stanley IM, in qualità di investitori orientati alla qualità e alla protezione dai ribassi, hanno sempre guardato con interesse al settore delle reti di pagamento, date la solidità dei business model e le economie di scala. Banche e società di carte di credito sono invece escluse dai loro portafogli globali, a causa dei bassi rendimenti e della leva finanziaria elevata. Il ramo acquisizione di esercenti viene visto come più interessante, anche se gli operatori con stack tecnologici integrati presentano valutazioni molto elevate.

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