Amundi
Amundi cauta su Wall Street, preferenza per i Mercati emergenti
Per Matteo Germano (Amundi) gli investitori devono diversificare i rischi e selezionare le opportunità relative in Europa e negli Stati Uniti, assicurandosi una protezione con lo yen e l’oro
6 Agosto 2020 17:05
Un approccio equilibrato in cui sia previsto un graduale abbandono dalla posizione conservativa ad una più neutra, diversificando i rischi e aggiungendo valore relativo negli Stati Uniti e in Europa. E’ questa, in estrema sintesi, la raccomandazione che si sente di dare agli investitori Matteo Germano, Head of Multi-Asset e CIO Italy di Amundi, alla luce del miglioramento marginale della dinamica economica, della rotazione verso i titoli ciclici e dei continui stimoli monetari e fiscali, da una parte, e le valutazioni eccessive in alcune aree del mercato, dall’altra.
“In ambito azionario, esprimiamo un giudizio neutrale sull’Europa e una posizione moderatamente cauta su Wall Street, il cui profilo rischio/rendimento appare adesso svantaggioso” fa sapere l’esperto. Secondo cui, a favore del Vecchio Continente giocano ora il miglioramento del sentiment grazie alla riduzione del premio al rischio, valutazioni interessanti rispetto agli USA, migliori dati economici, stabilizzazione delle revisioni degli utili, miglioramento del contesto per i titoli ciclici. Giudizio neutrale anche sui mercati emergenti, sui quali l’outlook è però positivo: Germano sta infatti valutando le opportunità alla luce dell’abbondante liquidità, del supporto a un posizionamento leggero e delle aspettative di stimoli continui, soprattutto in Asia.
“In questa regione continuiamo a privilegiare la Cina (buona tenuta dei profitti aziendali), l’Indonesia (prudenza fiscale e valutazioni), la Corea del Sud e Taiwan, per via dei forti stimoli e del miglior contenimento dell'epidemia” specifica l’esperto di Amundi. Il quale, passando al reddito fisso, mantiene una posizione pressoché neutrale sui Treasury USA. In particolare, vengono preferiti i titoli di stato USA quinquennali rispetto ai Bund quinquennali per via del loro status di porto sicuro e del programma di acquisto di bond sul mercato da parte della Fed.
Germano suggerisce poi di monetizzare i guadagni sui BTP decennali e trentennali rispetto ai bund trentennali tedeschi. E’ vero che i governativi dei Paesi periferici della zona Euro restano allettanti grazie al supporto della BCE, alla spinta fiscale collettiva data dal Recovery Fund e alla continua caccia al rendimento. Ma questa mossa tattica consente sia di assumere un profilo di rischio più bilanciato e disciplinato e sia di rientrare quando si apriranno finestre interessanti.
Le obbligazionari societarie si confermano, per l’esperto di Amundi, una interessante fonte di rendimento alla luce del fatto che sia la Fed che la BCE hanno incluso anche i corporate bond nei loro programmi di acquisto. In particolare, secondo Germano, sono da preferire i bond in euro rispetto a quelli in dollari, e le emissioni aziendali investment grade rispetto a quelle high yield, dal momento che queste ultime potrebbero risentire di un incremento dei default e del rallentamento della crescita dei fatturati.
“Seguiamo con attenzione i bond USA indicizzati all’inflazione per via delle valutazioni convenienti e delle forze reflazionistiche a lungo termine che emergeranno man mano che ci sarà una ripresa della crescita”, precisa inoltre Germano. Secondo il quale vanno previste pure adeguate protezioni in vista di una possibile seconda ondata di contagi, di una Brexit senza accordo e delle elezioni americane: la prima scelta va allo yen giapponese (JPY/USD), che svolge un ruolo di porto sicuro, e all’oro che funziona come protezione contro l’incertezza.
GIUDIZIO NEUTRALE SULL’EUROPA
“In ambito azionario, esprimiamo un giudizio neutrale sull’Europa e una posizione moderatamente cauta su Wall Street, il cui profilo rischio/rendimento appare adesso svantaggioso” fa sapere l’esperto. Secondo cui, a favore del Vecchio Continente giocano ora il miglioramento del sentiment grazie alla riduzione del premio al rischio, valutazioni interessanti rispetto agli USA, migliori dati economici, stabilizzazione delle revisioni degli utili, miglioramento del contesto per i titoli ciclici. Giudizio neutrale anche sui mercati emergenti, sui quali l’outlook è però positivo: Germano sta infatti valutando le opportunità alla luce dell’abbondante liquidità, del supporto a un posizionamento leggero e delle aspettative di stimoli continui, soprattutto in Asia.
PREFERENZA PER CINA, INDONESIA, COREA DEL SUD E TAIWAN
“In questa regione continuiamo a privilegiare la Cina (buona tenuta dei profitti aziendali), l’Indonesia (prudenza fiscale e valutazioni), la Corea del Sud e Taiwan, per via dei forti stimoli e del miglior contenimento dell'epidemia” specifica l’esperto di Amundi. Il quale, passando al reddito fisso, mantiene una posizione pressoché neutrale sui Treasury USA. In particolare, vengono preferiti i titoli di stato USA quinquennali rispetto ai Bund quinquennali per via del loro status di porto sicuro e del programma di acquisto di bond sul mercato da parte della Fed.
MONETIZZARE I GUADAGNI SUI BTP E METTERSI ALLA FINESTRA
Germano suggerisce poi di monetizzare i guadagni sui BTP decennali e trentennali rispetto ai bund trentennali tedeschi. E’ vero che i governativi dei Paesi periferici della zona Euro restano allettanti grazie al supporto della BCE, alla spinta fiscale collettiva data dal Recovery Fund e alla continua caccia al rendimento. Ma questa mossa tattica consente sia di assumere un profilo di rischio più bilanciato e disciplinato e sia di rientrare quando si apriranno finestre interessanti.
OBBLIGAZIONI SOCIETARIE IN EURO DI EMITTENTI INVESTMENT GRADE
Le obbligazionari societarie si confermano, per l’esperto di Amundi, una interessante fonte di rendimento alla luce del fatto che sia la Fed che la BCE hanno incluso anche i corporate bond nei loro programmi di acquisto. In particolare, secondo Germano, sono da preferire i bond in euro rispetto a quelli in dollari, e le emissioni aziendali investment grade rispetto a quelle high yield, dal momento che queste ultime potrebbero risentire di un incremento dei default e del rallentamento della crescita dei fatturati.
YEN E ORO COME PROTEZIONE
“Seguiamo con attenzione i bond USA indicizzati all’inflazione per via delle valutazioni convenienti e delle forze reflazionistiche a lungo termine che emergeranno man mano che ci sarà una ripresa della crescita”, precisa inoltre Germano. Secondo il quale vanno previste pure adeguate protezioni in vista di una possibile seconda ondata di contagi, di una Brexit senza accordo e delle elezioni americane: la prima scelta va allo yen giapponese (JPY/USD), che svolge un ruolo di porto sicuro, e all’oro che funziona come protezione contro l’incertezza.