coronavirus
Ricavi dalla spesa dei turisti esteri a -54%
Il coronavirus ha colpito duramente l’export italiano e la spesa dei turisti stranieri: l’analisi di Prometeia
6 Agosto 2020 13:24
Export e spesa dei turisti esteri in visita al nostro Paese. Sono due degli ambiti maggiormente penalizzati dal coronavirus, che di fatto ha bloccato la vendita dei prodotti italiani all’estero – sia a causa della contrazione della domanda che del blocco della produzione durante il lockdown – e ha impedito ai visitatori stranieri di arrivare in Italia.
A mettere nero su bianco la flessione è lo studio “Gli scambi con l’estero dell’Italia”, elaborato nell’ambito del progetto MonitorFase3 da Prometeia e Area Studi Legacoop con l’obiettivo di valutare gli impatti del Covid-19 sull’economia nazionale. Secondo questa analisi, nel 2020 il volume di merci italiane esportate all’estero subirà un calo superiore al 15%. Ancora più pesante, però, il calo della spesa degli stranieri nel nostro Paese (sia per turismo che per lavoro) che sarà inferiore del 54% rispetto al 2019. Dati che, seppur in parte compensati dai consumi maggiori degli italiani rimasti nel Paese, avranno un impatto del 3% sul PIL.
Il crollo dei mercati di sbocco per le merci italiane è ovviamente alla base del calo dell’export. I nostri prodotti, infatti, finiscono principalmente in Germania (12,2%), Francia (10,5%), Usa (9,6%), Regno Unito (5,2%), Spagna (5%) e Cina (2,7%). Senza una nuova ondata pandemica, già nella seconda parte dell’anno l’export italiano tornerà a crescere, con la possibilità di mettere a segno un +11% nel 2021 e prospettive incoraggianti soprattutto nei Paesi emergenti. Tuttavia, secondo Prometeia, sarà la spesa dei turisti stranieri in Italia ad avere maggiori possibilità di ripresa in tempi rapidi.
L’ANALISI
A mettere nero su bianco la flessione è lo studio “Gli scambi con l’estero dell’Italia”, elaborato nell’ambito del progetto MonitorFase3 da Prometeia e Area Studi Legacoop con l’obiettivo di valutare gli impatti del Covid-19 sull’economia nazionale. Secondo questa analisi, nel 2020 il volume di merci italiane esportate all’estero subirà un calo superiore al 15%. Ancora più pesante, però, il calo della spesa degli stranieri nel nostro Paese (sia per turismo che per lavoro) che sarà inferiore del 54% rispetto al 2019. Dati che, seppur in parte compensati dai consumi maggiori degli italiani rimasti nel Paese, avranno un impatto del 3% sul PIL.
POSSIBILE RIPRESA NEL 2021
Il crollo dei mercati di sbocco per le merci italiane è ovviamente alla base del calo dell’export. I nostri prodotti, infatti, finiscono principalmente in Germania (12,2%), Francia (10,5%), Usa (9,6%), Regno Unito (5,2%), Spagna (5%) e Cina (2,7%). Senza una nuova ondata pandemica, già nella seconda parte dell’anno l’export italiano tornerà a crescere, con la possibilità di mettere a segno un +11% nel 2021 e prospettive incoraggianti soprattutto nei Paesi emergenti. Tuttavia, secondo Prometeia, sarà la spesa dei turisti stranieri in Italia ad avere maggiori possibilità di ripresa in tempi rapidi.
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