coronavirus
Il vaccino contro il coronavirus si avvicina e darà una spinta sostenuta al PIL globale
Le simulazioni della ricerca di Goldman Sachs puntano a possibili vaccinazioni di massa negli USA e in Europa già dalla seconda metà del 2021, dando una forte spinta al PIL
7 Agosto 2020 07:45
Le prospettive di una solida ripresa economica globale sono strettamente legate all’arrivo di un vaccino anti-Covid accessibile a livello di massa in USA, Europa e Cina. Goldman Sachs ha dedicato al tema uno studio specifico che analizza sia i tempi possibili dell’approvazione e della diffusione del vaccino, sia gli impatti sulla crescita, in particolare in USA, Europa e Cina. Pur mantenendo un elevato livello di incertezza, Goldman si aspetta che la Food and Drug Administration Americana approvi almeno un vaccino entro quest’anno, aprendo la strada alla sua distribuzione in vasti strati di popolazione sia in USA che in Europa, rispettivamente tra la fine del secondo trimestre e il terzo trimestre del 2021.
Secondo Goldman Sachs, l’attesa di una rapida approvazione e distribuzione del vaccino è motivata dalla quantità di ricerche e sperimentazioni in corso e da risultati preliminari in maggior parte positivi, che hanno indotto ad aumentare i finanziamenti, con i principali sviluppatori che puntano ad ottenere approvazioni già dal quarto trimestre di quest’anno, e con i regolatori che dal canto loro aumentano sia la trasparenza che la flessibilità delle procedure. In questa prospettiva, USA e UK sembrano destinati a disporre anche di surplus, mentre Europa e Giappone dovrebbero avere un’offerta abbondante a fronte di una domanda che dovrebbe essere sostanzialmente in linea con le stime standard di ‘immunità di gregge’ in America e in Europa.
Non mancano ovviamente i rischi, sulla base delle esperienze storiche e del fatto che le principali ricerche sono focalizzate sulla stessa proteina, il che rende possibile che una volta approvati i vaccini possano andare incontro sia a successi diffusi ma anche ad altrettanto diffusi fallimenti. Goldman Sachs segnala anche problemi relativi alla durata della protezione garantita dal vaccino, soprattutto per la popolazione anziana, e rischi significativi sulla catena di fornitura che porterà alla distribuzione. La ricerca di Goldman utilizza un modello che collega l’arrivo del vaccino alla crescita del PIL giungendo a tre conclusioni.
La prima è che il vaccino darebbe una spinta alla ripresa soprattutto perché consentirebbe una serie di attività oggi condizionate dal distanziamento, con l’effetto psicologico aggiuntivo di eliminare l’effetto-paura che investe non solo la sfera sanitaria ma anche le prospettive di fallimenti e licenziamenti. Inoltre, il vaccino darebbe alla ripresa una spinta più forte in USA che in Europa e soprattutto in Cina, grazie anche alla leadership che avrebbero acquisito gli USA proprio nel suo sviluppo e al fatto che proprio in USA il virus sembra meno sotto controllo. Infine, più tardi il vaccino sarà disponibile, minore sarà il suo impatto positive sulla crescita economica, a causa sia del prevedibile crescente effetto-paura, sia dell’altrettanto prevedibile miglioramento del controllo del virus grazie ai test e ai trattamenti sanitari.
In ogni caso, Goldman Sachs cita proprio le rapide prospettive di sviluppo del vaccino come motivazione della propria stima di una crescita economica globale oltre le attese nel 2021. Le ultime previsioni puntano in questa direzione, con un 37% di probabilità che 25 milioni di dosi di un vaccino approvato dalla FDA disponibili già a marzo del 2021, e un 78% entro settembre del prossimo anno. Solo due mesi fa le stesse stime parlavano rispettivamente di un 9% e un 35%.
Gli effetti sul PIL di un rapido arrivo del vaccino sarebbero diversi nelle macro aree economiche, USA, Eurozona e Cina. Goldman Sachs ha realizzato simulazioni che tengono conto di molti fattori, come i settori più a rischio COVID-19, come viaggi e ristorazione, che si riprenderebbero comunque solo parzialmente senza vaccino, mentre in caso contrario si arresterebbe il danno permanente. Alla fine Goldman stima che gli USA beneficerebbero del vaccino più di Europa e Cina, come mostra il grafico riportato qui sotto, con una spinta già da fine 2020.
[caption id="attachment_164045" align="alignnone" width="478"] Il vaccino darebbe al Pil Usa una spinta più forte che in Europa e Cina[/caption]
Un altro importante beneficio di un rapido arrivo del vaccino sarebbe quello di allontanare molto la possibilità di scenari più negativi di quelli assunti come base dallo studio di Goldman Sachs. Nelle sue conclusioni, la ricerca avverte che l’incertezza resta elevate, ma l’analisi sviluppata indica che una distribuzione significativa del vaccino nei prossimi 2-3 trimestri aprirebbe uno scenario di crescita sostenuta nel 2021, confortando la previsioni della stessa Goldman di una crescita del PIL globale sopra, nonostante le attuali difficoltà a tenere il virus sotto controllo e il rallentamento di diversi indicatori macro in USA.
POSSIBILE UNA RAPIDA APPROVAZIONE
Secondo Goldman Sachs, l’attesa di una rapida approvazione e distribuzione del vaccino è motivata dalla quantità di ricerche e sperimentazioni in corso e da risultati preliminari in maggior parte positivi, che hanno indotto ad aumentare i finanziamenti, con i principali sviluppatori che puntano ad ottenere approvazioni già dal quarto trimestre di quest’anno, e con i regolatori che dal canto loro aumentano sia la trasparenza che la flessibilità delle procedure. In questa prospettiva, USA e UK sembrano destinati a disporre anche di surplus, mentre Europa e Giappone dovrebbero avere un’offerta abbondante a fronte di una domanda che dovrebbe essere sostanzialmente in linea con le stime standard di ‘immunità di gregge’ in America e in Europa.
IL LEGAME TRA VACCINO A CRESCITA
Non mancano ovviamente i rischi, sulla base delle esperienze storiche e del fatto che le principali ricerche sono focalizzate sulla stessa proteina, il che rende possibile che una volta approvati i vaccini possano andare incontro sia a successi diffusi ma anche ad altrettanto diffusi fallimenti. Goldman Sachs segnala anche problemi relativi alla durata della protezione garantita dal vaccino, soprattutto per la popolazione anziana, e rischi significativi sulla catena di fornitura che porterà alla distribuzione. La ricerca di Goldman utilizza un modello che collega l’arrivo del vaccino alla crescita del PIL giungendo a tre conclusioni.
SPINTA PIÙ FORTE AGLI USA
La prima è che il vaccino darebbe una spinta alla ripresa soprattutto perché consentirebbe una serie di attività oggi condizionate dal distanziamento, con l’effetto psicologico aggiuntivo di eliminare l’effetto-paura che investe non solo la sfera sanitaria ma anche le prospettive di fallimenti e licenziamenti. Inoltre, il vaccino darebbe alla ripresa una spinta più forte in USA che in Europa e soprattutto in Cina, grazie anche alla leadership che avrebbero acquisito gli USA proprio nel suo sviluppo e al fatto che proprio in USA il virus sembra meno sotto controllo. Infine, più tardi il vaccino sarà disponibile, minore sarà il suo impatto positive sulla crescita economica, a causa sia del prevedibile crescente effetto-paura, sia dell’altrettanto prevedibile miglioramento del controllo del virus grazie ai test e ai trattamenti sanitari.
CRESCITA OLTRE LE ATTESE
In ogni caso, Goldman Sachs cita proprio le rapide prospettive di sviluppo del vaccino come motivazione della propria stima di una crescita economica globale oltre le attese nel 2021. Le ultime previsioni puntano in questa direzione, con un 37% di probabilità che 25 milioni di dosi di un vaccino approvato dalla FDA disponibili già a marzo del 2021, e un 78% entro settembre del prossimo anno. Solo due mesi fa le stesse stime parlavano rispettivamente di un 9% e un 35%.
SIMULAZIONI SULLE TRE MACRO-AREE
Gli effetti sul PIL di un rapido arrivo del vaccino sarebbero diversi nelle macro aree economiche, USA, Eurozona e Cina. Goldman Sachs ha realizzato simulazioni che tengono conto di molti fattori, come i settori più a rischio COVID-19, come viaggi e ristorazione, che si riprenderebbero comunque solo parzialmente senza vaccino, mentre in caso contrario si arresterebbe il danno permanente. Alla fine Goldman stima che gli USA beneficerebbero del vaccino più di Europa e Cina, come mostra il grafico riportato qui sotto, con una spinta già da fine 2020.
[caption id="attachment_164045" align="alignnone" width="478"] Il vaccino darebbe al Pil Usa una spinta più forte che in Europa e Cina[/caption]
DECISIVI I PROSSIMI 2-3 TRIMESTRI
Un altro importante beneficio di un rapido arrivo del vaccino sarebbe quello di allontanare molto la possibilità di scenari più negativi di quelli assunti come base dallo studio di Goldman Sachs. Nelle sue conclusioni, la ricerca avverte che l’incertezza resta elevate, ma l’analisi sviluppata indica che una distribuzione significativa del vaccino nei prossimi 2-3 trimestri aprirebbe uno scenario di crescita sostenuta nel 2021, confortando la previsioni della stessa Goldman di una crescita del PIL globale sopra, nonostante le attuali difficoltà a tenere il virus sotto controllo e il rallentamento di diversi indicatori macro in USA.
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