Giancarlo Cancelleri
Stretto di Messina, 5 miliardi per il tunnel
Il viceministro Cancelleri conferma l’interesse del ministero dei Trasporti per il progetto di un tunnel sottomarino per collegare le due sponde dello Stretto
11 Agosto 2020 11:25
L’idea di un tunnel per collegare le due sponde dello Stretto di Messina, lanciata dal premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi, comincia a prendere forma. Dopo la conferma che il progetto è in fase di studio negli uffici del ministero dei Trasporti, arriva anche la benedizione del viceministro Giancarlo Cancelleri, già candidato alle regionali siciliane nel 2017 con il Movimento 5Stelle.
Secondo Cancelleri, per realizzare il tunnel sotto lo Stretto serviranno 5 miliardi di euro e una legge ad hoc in stile Ponte di Genova. Ma la realizzazione, che potrebbe richiedere almeno 5 anni di lavori, permetterebbe di portare l’alta velocità fino a Palermo prolungando la rete che oggi si ferma a Salerno. Il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha parlato di “occasione irripetibile” perché in questo momento si potrebbero sfruttare i miliardi di euro del Recovery Fund.
Solo in una seconda fase, almeno stando ai progetti che si stanno vagliando ora, verrebbe realizzato anche un tunnel per le auto. La prima parte del progetto è infatti completamente dedicata al collegamento ferroviario e si basa sulla proposta avanzata nel 2017 dall’ingegnere Giovanni Saccà all’allora ministro Graziano Del Rio.
“La visione – ha spiegato Saccà all’AGI – è quella dell’ingegnere Alberto Carlo Navone nel 1870 con l’ipotesi di un tunnel sottomarino tra Villa San Giovanni e Ganzirri”. Il progetto andrebbe a sfruttare la sella tra le due regioni, che di fatto testimonia la continuità tra le catene montuose dell’Aspromonte e dei Peloritani. La sella dello Stretto permetterebbe di scavare a una profondità di 50 metri un tunnel subalveo utilizzando strutture offshore e piloni GBS.
Di fatto il tunnel sarebbe un prolungamento della galleria Gioia Tauro-Villa San Giovanni (sulla sponda calabrese) che andrebbe poi a sua volta collegata, con un nuovo tratto da 17 km, fino ai binari della ferrovia per Catania e Palermo, realizzando due stazioni sotterranee nel comune di Messina.
A favore del progetto del tunnel ci sarebbe sicuramente un impatto ambientale ridotto, costi di gestione più bassi e minore dipendenza dalle condizioni meteorologiche. Tuttavia, fanno notare altri tecnici, in questo modo andrebbero persi decine di anni di studi di fattibilità sul ponte, che finora è rimasto il progetto principale per il collegamento tra Calabria e Sicilia.
ALTA VELOCITÀ NEL SUD
Secondo Cancelleri, per realizzare il tunnel sotto lo Stretto serviranno 5 miliardi di euro e una legge ad hoc in stile Ponte di Genova. Ma la realizzazione, che potrebbe richiedere almeno 5 anni di lavori, permetterebbe di portare l’alta velocità fino a Palermo prolungando la rete che oggi si ferma a Salerno. Il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha parlato di “occasione irripetibile” perché in questo momento si potrebbero sfruttare i miliardi di euro del Recovery Fund.
IL TUNNEL PER LE AUTO
Solo in una seconda fase, almeno stando ai progetti che si stanno vagliando ora, verrebbe realizzato anche un tunnel per le auto. La prima parte del progetto è infatti completamente dedicata al collegamento ferroviario e si basa sulla proposta avanzata nel 2017 dall’ingegnere Giovanni Saccà all’allora ministro Graziano Del Rio.
UN’IDEA DEL 1870
“La visione – ha spiegato Saccà all’AGI – è quella dell’ingegnere Alberto Carlo Navone nel 1870 con l’ipotesi di un tunnel sottomarino tra Villa San Giovanni e Ganzirri”. Il progetto andrebbe a sfruttare la sella tra le due regioni, che di fatto testimonia la continuità tra le catene montuose dell’Aspromonte e dei Peloritani. La sella dello Stretto permetterebbe di scavare a una profondità di 50 metri un tunnel subalveo utilizzando strutture offshore e piloni GBS.
DUE STAZIONI DA REALIZZARE A MESSINA
Di fatto il tunnel sarebbe un prolungamento della galleria Gioia Tauro-Villa San Giovanni (sulla sponda calabrese) che andrebbe poi a sua volta collegata, con un nuovo tratto da 17 km, fino ai binari della ferrovia per Catania e Palermo, realizzando due stazioni sotterranee nel comune di Messina.
PROGETTO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
A favore del progetto del tunnel ci sarebbe sicuramente un impatto ambientale ridotto, costi di gestione più bassi e minore dipendenza dalle condizioni meteorologiche. Tuttavia, fanno notare altri tecnici, in questo modo andrebbero persi decine di anni di studi di fattibilità sul ponte, che finora è rimasto il progetto principale per il collegamento tra Calabria e Sicilia.
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