Joe Foster

Oro in calo? Per VanEck può arrivare a 3.400 dollari

VanEck, casa specializzata in investimenti in oro e rialzista dal 2019, analizza tutti i fattori di supporto: tassi ai minimi, dollaro debole, incertezza geopolitica e debito in aumento

12 Agosto 2020 09:18

financialounge -  Joe Foster materie prime oro Scenari VanEck
Fino a qualche giorno fa, prima di un paio di battute d'arresto che lo hanno riportato sotto i duemila dollari l'oncia, il prezzo dell'oro era sui massimi storici. Il team di VanEck, casa con oltre 50 anni di esperienza nell'investimento in oro e titoli di società aurifere e su posizioni rialziste sin da metà 2019, conferma la propria chiamata rialzista sul metallo giallo in scia alla forza dei fattori rialzisti. Joe Foster, Portfolio manager e Strategist di VanEck, spiega che sin dal 1968, quando l’oro quotava 35 dollari l’oncia, i driver dei mercati rialzisti sono stati di due tipi, inflazionistici o deflazionistici, come nel ciclo attuale, che suggeriscono un prezzo superiore a 3.000 dollari all’oncia come possibile e ragionevole. L’esperto di VanEck vede infatti analogie con il rialzo del 2001-2008, quando l'oro è aumentato di oltre il 200%.

QUOTA 3.400 DOLLARI PUNTO D’ARRIVO


Foster sottolinea che il quadro di stimolo delle banche centrali e di elevati livelli di rischio sistemico sia simile a quello della crisi finanziaria globale del 2008, e ritiene che quota 3.400 dollari potrebbe essere un punto di arrivo del mercato al rialzo. VanEck cita i bassi tassi di interesse e l'impatto economico ancora sconosciuto della pandemia, ma anche altri fattori tecnici, come la debolezza del dollaro, l'incertezza geopolitica e il continuo aumento dei livelli di debito. Inoltre l’oro potrebbe essere pronto per una buona performance anche in caso di aumento dell'inflazione, proprio a causa delle massicce misure di stimolo adottate dalle banche centrali e dai governi di tutto il mondo.

DINAMICHE POSITIVE ANCHE PER LE AZIONI


Insieme alla prospettiva di un rialzo del prezzo del metallo giallo, VanEck vede anche dinamiche molto favorevoli per le azioni aurifere. Secondo Jan van Eck, Ceo della Società, "l'oro continua a essere un bene scarso, e il fatto che non vi siano state nuove scoperte significative dal 2016 non fa che aumentare la pressione sull’offerta. Nel frattempo, le società aurifere sono riemerse da un periodo di ricambio del management e di ristrutturazione fiscale e sono ora meglio posizionate per restituire valore agli azionisti".

AMPIA GAMMA DI STRUMENTI


Secondo VanEck, sia l'oro fisico sia i titoli auriferi possono fornire importanti vantaggi potenziali, presentando ciascuno un profilo di rischio/rendimento unico, perché i lingotti hanno storicamente un profilo di volatilità più basso, mentre le azioni tendono a essere più volatili e hanno sovraperformato l'oro durante i cicli al rialzo per la loro opzionalità attraverso i profitti e la leva sulle risorse. VanEck offre un’ampia gamma di soluzioni per prendere posizione sull’oro, dagli ETF, ai fondi specializzati, con un patrimonio in gestione sulle strategie legate all'oro di 23,5 miliardi di dollari.

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