Climate Progress Dashboard
Il lockdown non è bastato a frenare il riscaldamento globale
Il Climate Progress Dashboard di Schroders indica che le previsioni sull’aumento delle temperature globali restano ferme a 3,9°C, molto sopra gli obiettivi degli accordi di Parigi
13 Agosto 2020 16:47
Gli effetti a breve termine del lockdown imposto alle principali economie del pianeta dal Covid-19 e quelli dei costi più elevati delle emissioni di carbonio non hanno avuto un impatto significativo sulla traiettoria a lungo termine delle temperature globali. L’ultimo aggiornamento del Climate Progress Dashboard di Schroders, in base ai dati raccolti fino a fine giugno 2020, mostrano infatti che le temperature globali sono ancora destinate ad aumentare di 3,9°C, un valore identico a quello previsto nel trimestre precedente e di molto superiore al target di 2°C previsto dagli Accordi di Parigi.
Nonostante il significativo calo nella domanda di energia globale e nelle emissioni di anidride carbonica, dovuto alla drastica riduzione degli spostamenti aerei e via terra, e malgrado il contributo offerto da questi bruschi cali di attività, secondo Schroders restano necessari cambiamenti strutturali a livello globale per assicurarsi che la crisi indotta dal Covid si dimostri realmente un punto di svolta nello sforzo internazionale per ridurre le emissioni di gas serra.
Schroders cita a proposito come esempio l’Unione Europea, che ha annunciato che fino a tre quarti degli stimoli legati al Covid-19 nell’Area saranno vincolati al raggiungimento di obiettivi climatici, ma osserva anche che l’attenzione globale al cambiamento climatico è complessivamente calata, e questo rende ancora più importante che la UE tenga fede a questi impegni e li traduca in investimenti economici concreti.
Andrew Howard, Global Head of Sustainable Investment di Schroders, ha commentato che all’apparenza, il Covid-19 è stato un punto di svolta per le emissioni di gas serra a livello globale, prevedendo che se il percorso dei lockdown procederà come ci si aspetta al momento, la domanda globale di energia potrebbe calare del 6% e le emissioni di carbonio dell’8%, in base ai dati dell’Agenzia internazionale dell'energia.
Ma, aggiunte l’esperto di Schroders, tutto ciò comporta anche un costo economico senza precedenti: il Fondo Monetario Internazionale ha previsto infatti che l’economia globale potrebbe contrarsi addirittura del 5% quest’anno e ha evidenziato che i tassi di disoccupazione hanno già toccato i livelli più alti mai raggiunti in almeno mezzo secolo. Per questo, osserva Howard, via via che le economie recuperano dalla crisi provocata dal Covid-19, i cali nelle emissioni probabilmente si invertiranno, come avvenuto nelle crisi passate, mentre se si vuole evitare l’impatto a lungo termine dell’emergenza climatica, che può essere devastante tanto quanto quello della pandemia, “occorrono cambiamenti strutturali più incisivi”.
Il Climate Progress Dashboard è stato lanciato da Schroders nel 2017 per offrire ad analisti, gestori e clienti un’indicazione sui progressi di governi e industrie in tutto il mondo verso il target di contenimento dell’aumento delle temperature entro i 2°C, stabilito dagli Accordi di Parigi del 2015. Il Climate Progress Dashboard utilizza un framework con 12 indicatori che toccano una varietà di temi, come politica, business, tecnologia ed energia, e restituisce un quadro relativamente affidabile sull’aumento delle temperature globali nel lungo periodo che il mondo si trova attualmente ad affrontare.
SERVONO CAMBIAMENTI STRUTTURALI
Nonostante il significativo calo nella domanda di energia globale e nelle emissioni di anidride carbonica, dovuto alla drastica riduzione degli spostamenti aerei e via terra, e malgrado il contributo offerto da questi bruschi cali di attività, secondo Schroders restano necessari cambiamenti strutturali a livello globale per assicurarsi che la crisi indotta dal Covid si dimostri realmente un punto di svolta nello sforzo internazionale per ridurre le emissioni di gas serra.
L’ESEMPIO DELL’UNIONE EUROPEA
Schroders cita a proposito come esempio l’Unione Europea, che ha annunciato che fino a tre quarti degli stimoli legati al Covid-19 nell’Area saranno vincolati al raggiungimento di obiettivi climatici, ma osserva anche che l’attenzione globale al cambiamento climatico è complessivamente calata, e questo rende ancora più importante che la UE tenga fede a questi impegni e li traduca in investimenti economici concreti.
UN APPARENTE PUNTO DI SVOLTA
Andrew Howard, Global Head of Sustainable Investment di Schroders, ha commentato che all’apparenza, il Covid-19 è stato un punto di svolta per le emissioni di gas serra a livello globale, prevedendo che se il percorso dei lockdown procederà come ci si aspetta al momento, la domanda globale di energia potrebbe calare del 6% e le emissioni di carbonio dell’8%, in base ai dati dell’Agenzia internazionale dell'energia.
COSTO ECONOMICO SENZA PRECEDENTI
Ma, aggiunte l’esperto di Schroders, tutto ciò comporta anche un costo economico senza precedenti: il Fondo Monetario Internazionale ha previsto infatti che l’economia globale potrebbe contrarsi addirittura del 5% quest’anno e ha evidenziato che i tassi di disoccupazione hanno già toccato i livelli più alti mai raggiunti in almeno mezzo secolo. Per questo, osserva Howard, via via che le economie recuperano dalla crisi provocata dal Covid-19, i cali nelle emissioni probabilmente si invertiranno, come avvenuto nelle crisi passate, mentre se si vuole evitare l’impatto a lungo termine dell’emergenza climatica, che può essere devastante tanto quanto quello della pandemia, “occorrono cambiamenti strutturali più incisivi”.
Il Climate Progress Dashboard è stato lanciato da Schroders nel 2017 per offrire ad analisti, gestori e clienti un’indicazione sui progressi di governi e industrie in tutto il mondo verso il target di contenimento dell’aumento delle temperature entro i 2°C, stabilito dagli Accordi di Parigi del 2015. Il Climate Progress Dashboard utilizza un framework con 12 indicatori che toccano una varietà di temi, come politica, business, tecnologia ed energia, e restituisce un quadro relativamente affidabile sull’aumento delle temperature globali nel lungo periodo che il mondo si trova attualmente ad affrontare.