AllianzGI

Idee di investimento, per le obbligazioni l'approccio giusto è bilanciato e multi-asset

Dopo il recupero dai minimi urge la selezione, anche nei mercati emergenti dove Cina e Brasile mostrano una marcia in più. Facendo attenzione alla preservazione del capitale e a ritorni attraenti aggiustati per il rischio

17 Agosto 2020 11:21

financialounge -  AllianzGI BlueBay Asset Management Ethenea idee di investimento Morgan Stanley Investment Management obbligazioni Scenari VanEck

CORPORATE BOND, FOCUS SULL’AUMENTO DEI CASI DI DEFAULT


“Incrociando tutte le informazioni attualmente disponibili emergono valutazioni di mercato che incorporano una rapida ripresa e quindi non si possono escludere potenziali delusioni", specifica Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist Global Economics & Strategy di AllianzGI. D’altra parte le nostre vite e l’andamento dell’economia restano ancora fortemente ancorate all’evoluzione del Covid-19. È vero che resta aperto l’ombrello protettivo delle banche centrali (con politiche monetarie ultra accomodanti) ma a livello geografico, si delineano differenze sempre più nette nelle strategie per il superamento della crisi. “Sebbene non si possano escludere prese di beneficio dopo il robusto rally, si creeranno interessanti opportunità per gli investitori attivi”, precisa nell’articolo “AllianzGI: “Dopo il rally opportunità per i gestori attivi” Rondorf. Sul versante del reddito fisso, per l’esperto di AllianzGI i titoli di stato dei Paesi del sud dell’Eurozona dovrebbero beneficiare ancora dei consistenti acquisti della Banca centrale europea e lo stesso anche le obbligazioni societarie. “Per quest’ultima tipologia di emissioni, nel corso dell’anno sarà necessario tenere conto dell’aumento dei casi di default, in particolare in caso di appiattimento della ripresa”, conclude Rondorf.

MERCATI EMERGENTI, CACCIA AI GRANDI VINCITORI DI QUESTA CRISI


Nel frattempo cresce l’interesse per i mercati emergenti. A questo proposito Anthony Kettle, Senior Portfolio Manager, Emerging Markets, BlueBay Asset, è particolarmente attento ai dati sull’attività economica come l’utilizzo dei mezzi di trasporto, i pattern nei consumi al dettaglio e i flussi di merci per individuare i principali beneficiari dell’allentamento delle misure di lockdown nei vari Paesi e settori. “I Paesi in grado di riprendersi più in fretta dalla disruption provocata dal virus potrebbero diventare i grandi vincitori di questa crisi. Al momento l’Asia, e in particolare la Cina, sembrano in vantaggio su tutti”, specifica nell’articolo “Mercati emergenti, è aperta la caccia ai vincitori di questa crisi” Kettle. Per gli investitori obbligazionari è incoraggiante il recupero dell’attività in questa regione, con un ritorno ai livelli dell’anno scorso in settori come quello immobiliare e con aziende, che, addirittura, stanno registrando aumenti del 25-50% anno su anno nei volumi di vendita. Anche il Brasile si distingue: gli ultimi dati mostrano che la produzione di cemento ormai è pienamente tornata sui livelli del 2019. “Più in generale, riteniamo che le riforme adottate dai Paesi negli ultimi anni per affrontare gli squilibri e le sfide economiche come l’oscillazione dei prezzi del petrolio, o lo scandalo di corruzione Lava Jato in Brasile abbiano propiziato questi significativi recuperi. Misure che stanno generando i frutti sperati solo adesso, normalizzando l’attività di business e contribuendo alla ripresa complessiva”, conclude l’esperto di BlueBay Asset Management.

ULTERIORE CONTRAZIONE DEGLI SPREAD PER IL CREDITO


Sempre nell’ambito del debito dei paesi emergenti, il team Global Fixed Income di Morgan Stanley Investment Management (MSIM) si dichiara cautamente ottimista. Le misure monetarie e governative su ampia scala introdotte nei paesi sviluppati creano un contesto solido mentre le valutazioni, seppure meno convenienti dopo il rally del secondo trimestre, scontano performance comunque inferiori rispetto a quelle registrate dai titoli dei mercati sviluppati. Nel segmento delle obbligazioni societarie, invece, c’è da notare come le imprese continuino a implementare strategie di riduzione del rischio vendendo attività, tagliando i dividendi e riducendo la spesa per investimenti. Se sul fronte economico o sanitario non si registreranno evidenti peggioramenti, i differenziali delle obbligazioni investment grade e high yield dovrebbero tendere al ribasso di qui a fine anno. Infine, per quanto concerne il mercato delle cartolarizzazioni, il team Global Fixed Income di MSIM ritiene, come specificato nell’articolo “Mercati condizionati dalla modalità “whatever it takes” delle banche centrali” che i segmenti di minore qualità, in particolare le fasce BBB e BB, presentino un ampio margine di restringimento residuo degli spread.

APPROCCIO BILANCIATO MULTI-ASSET


Resta il fatto che nei prossimi mesi non ci sono alternative alla ripresa dell‘attività economica globale. Sarà un processo lungo, che vedrà anche un forte aumento di insolvenze e una maggior attitudine al risparmio rispetto ai consumi. Anche il confronto USA-Cina è destinato a durare, con ogni escalation destinata a riportare volatilità sui mercati a breve termine e a frenare la crescita globale nel lungo periodo. L’economia europea sarà presa tra due fuochi ed è destinata a uscire come il perdente, per questo i fondi Ethenea continueranno in prospettiva a dare maggior peso agli asset USA. È la valutazione della situazione di mercato illustrata nell’articolo “Trovare occasioni nei settori in crisi, un approccio alternativo alle azioni” da Michael Blümke, portfolio manager del fondo Ethna-AKTIV, la cui strategia di investimento resta ancorata alla filosofia fondamentale di un approccio bilanciato multi-asset con un forte focus sulla preservazione del capitale e ritorni attraenti aggiustati per il rischio, che non è cambiata durante la crisi. Blümke spiega che per ora non viene considerata la costruzione di un portafoglio più aggressivo, perché l’attuale posizionamento difensivo in realtà non significa non cogliere le opportunità, e consente di allocare risorse sugli asset più attraenti in questa fase, tra cui l’esperto di Ethenea cita corporate bond, oro e valute. Blümke giudica invece fragile la rapida ripresa dell’azionario e si aspetta di vedere nei prossimi mesi livelli di ingresso più attraenti.

ORO, TARGET A 3.400 DOLLARI?


A proposito di oro, fino a qualche giorno fa, prima di un paio di battute d’arresto che lo hanno riportato sotto i duemila dollari l’oncia, il suo prezzo era sui massimi storici. Il team di VanEck, casa con oltre 50 anni di esperienza nell’investimento in oro e titoli di società aurifere e su posizioni rialziste sin da metà 2019, conferma la propria chiamata rialzista sul metallo giallo in scia alla forza dei fattori rialzisti. Joe Foster, Portfolio manager e Strategist di VanEck, spiega che sin dal 1968, quando l’oro quotava 35 dollari l’oncia, i driver dei mercati rialzisti sono stati di due tipi, inflazionistici o deflazionistici, come nel ciclo attuale, che suggeriscono un prezzo superiore a 3.000 dollari all’oncia come possibile e ragionevole. L’esperto di VanEck vede infatti analogie con il rialzo del 2001-2008, quando l’oro è aumentato di oltre il 200%. Foster nell’articolo “Oro in calo? Per VanEck può arrivare a 3.400 dollari”, sottolinea che il quadro di stimolo delle banche centrali e di elevati livelli di rischio sistemico sia simile a quello della crisi finanziaria globale del 2008, e ritiene che quota 3.400 dollari potrebbe essere un punto di arrivo del mercato al rialzo. VanEck cita i bassi tassi di interesse e l’impatto economico ancora sconosciuto della pandemia, ma anche altri fattori tecnici, come la debolezza del dollaro, l’incertezza geopolitica e il continuo aumento dei livelli di debito. Inoltre l’oro potrebbe essere pronto per una buona performance anche in caso di aumento dell’inflazione, proprio a causa delle massicce misure di stimolo adottate dalle banche centrali e dai governi di tutto il mondo.

Trending