borse
Nemmeno il record storico di Wall Street riesce a dare la carica alle Borse europee
Avvio in calo per i listini del Vecchio Continente, nonostante il nuovo valore record toccato ieri dall’indice americano S&P 500. Dollaro ai minimi sull’euro, petrolio ancora giù
19 Agosto 2020 09:23
Wall Street non riesce a dare la scossa alle Borse europee. Milano apre a -0,29%, Francoforte -0,32%, Parigi -0,28%, Madrid -0,21% e Londra -0,28%, senza risentire dell’entusiasmo del nuovo record storico raggiunto ieri dall’indice S&P 500 che ha chiuso a 3.389,78 punti, recuperando di fatto tutte le perdite causate dal coronavirus. La Borsa di Tokyo ha terminato la seduta in territorio positivo, con l’indice Nikkei in progresso dello 0,26%.
Nei giorni scorsi Goldman Sachs ha rivisto all’insù il target per l’indice S&P 500: a fine anno le previsioni sono salite a 3.600 punti, dai 3.000 iniziali. Statistiche alla mano, il rimbalzo dell’indice americano, rispetto ai livelli minimi toccati il 23 marzo, è stato quasi del 55%. A distanza dei sei mesi dal precedente massimo dello scorso febbraio, dopo esattamente 181 giorni, Wall Street cancella, almeno sotto il profilo delle performance, la pandemia.
Sale l’attesa per i verbali dell’ultima riunione della Fed, negli Stati Uniti, con gli investitori a caccia di ulteriori indicazioni accomodanti da parte della banca centrale americana. La campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca entra nel vivo, con l’investitura ufficiale di Joe Biden, e sarà un fattore per i mercati nelle prossime settimane.
Sul fronte valutario, il dollaro si conferma sui minimi da due anni, dal maggio 2018, con l’euro a 1,1944 sul biglietto verde. Rallenta anche la corsa dell’oro che torna sotto i 2mila dollari all’oncia (1,989,77 dollari). Le incognite sulla rapidità della ripresa della domanda pesano sulle quotazioni del greggio: il Wti settembre è scambiato a 42,71 dollari al barile (-0,42%); mentre il Brent ottobre resta in area 45 dollari al barile (-0,88%). Lo spread parte poco mosso, a 145 punti base; il rendimento del Btp decennale si conferma allo 0,99%.
RECORD A WALL STREET
Nei giorni scorsi Goldman Sachs ha rivisto all’insù il target per l’indice S&P 500: a fine anno le previsioni sono salite a 3.600 punti, dai 3.000 iniziali. Statistiche alla mano, il rimbalzo dell’indice americano, rispetto ai livelli minimi toccati il 23 marzo, è stato quasi del 55%. A distanza dei sei mesi dal precedente massimo dello scorso febbraio, dopo esattamente 181 giorni, Wall Street cancella, almeno sotto il profilo delle performance, la pandemia.
OCCCHI PUNTATI SUGLI USA
Sale l’attesa per i verbali dell’ultima riunione della Fed, negli Stati Uniti, con gli investitori a caccia di ulteriori indicazioni accomodanti da parte della banca centrale americana. La campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca entra nel vivo, con l’investitura ufficiale di Joe Biden, e sarà un fattore per i mercati nelle prossime settimane.
DOLLARO AI MINIMI SULL’EURO
Sul fronte valutario, il dollaro si conferma sui minimi da due anni, dal maggio 2018, con l’euro a 1,1944 sul biglietto verde. Rallenta anche la corsa dell’oro che torna sotto i 2mila dollari all’oncia (1,989,77 dollari). Le incognite sulla rapidità della ripresa della domanda pesano sulle quotazioni del greggio: il Wti settembre è scambiato a 42,71 dollari al barile (-0,42%); mentre il Brent ottobre resta in area 45 dollari al barile (-0,88%). Lo spread parte poco mosso, a 145 punti base; il rendimento del Btp decennale si conferma allo 0,99%.
Trending