economia
Goldman Sachs: "Fed, target dei rendimenti solo un’opzione "
Goldman Sachs analizza i verbali appena pubblicati della riunione del FOMC di luglio che ha sostanzialmente rinviato a settembre la revisione strategica degli obiettivi monetari
20 Agosto 2020 15:13
Il FOMC di luglio ha parlato di molte cose, dalla guidance, agli acquisti di asset, alla possibilità di introdurre dei target o dei limiti ai rendimenti, ma ha sostanzialmente rinviato a settembre la finalizzazione di possibili cambiamenti di strategia monetaria nell’ambito di una più ampia revisione sugli obiettivi di lungo termine. Nella analisi dei verbali pubblicati mercoledì 19, Goldman Sachs si sofferma sul wording delle minute, che lasciano abbastanza nel vago quando sarà opportune fornire maggior chiarezza sulla politica dei tassi di interesse. Nella riunione di luglio si è infatti discusso di guidance, che potrebbe diventare basata sul calendario o sul conseguimento o meno degli obiettivi, come soglie misurate sugli esiti in termini di inflazione, tasso di disoccupazione, anche in combinazione con scadenze di calendario.
Il dibattito nel FOMC ha anche affrontato l’ipotesi di scandire gli acquisti di asset sempre in base al conseguimento di risultati, ma la maggioranza dei partecipanti ha giudicato che fissare target e tetti ai rendimenti darebbe solo benefici modesti nel quadro attuale, anche se in molti ritengono che sia un’opzione da tenere aperta per il futuro. In ogni caso, la finalizzazione di tutte le possibili modifiche alla strategia monetaria e agli obiettivi di lungo termine viene rinviato a settembre, senza paletti fissati in anticipo.
Infatti il FOMC ha discusso di tutto ma senza prendere né posizione né imboccare una direzione. “Diversi partecipanti”, sottolinea Goldman Sachs nella sua analisi, hanno notato che fornire al mercato maggior chiarezza sul percorso possibile dei tassi dei Fed Fund sarebbe forse appropriato, ma solo a un certo punto, senza specificare quale. Così come in “molti” hanno commentato che “potrebbe essere appropriato” strutturare gli acquisti di asset più in termini di anticipare quali saranno le misure accomodanti future e supportando il cammino della ripresa, ma alla fine ogni decisione su possibili cambiamenti è rinviata al ‘prossimo futuro’, sulla base della presentazione al FOMC dei risultati finali della revisione strategica nel meeting di settembre.
Goldman Sachs continua ad attendersi che il FOMC adotti un tetto ai tassi nell’ambito degli strumenti utilizzabili, ma senza implicare l’intenzione di utilizzarlo immediatamente. Ai membri del FOMC è stato presentato l’outlook economico rivisto alla luce degli ultimi dati, che rispetto a giugno mostra prospettive di recupero del PIL e di declino della disoccupazione attese “in qualche modo meno robuste” nella seconda metà del 2020, a causa dell’evoluzione del contagio.
In ogni caso, le stime della Fed puntano a una crescita del PIL che dovrebbe essere superiore al potenziale e un tasso di disoccupazione in considerevole calo, man mano che si avvicina l’anno prossimo e che si allentano le restrizioni e il distanziamento sociale. Ma l’incertezza sulle prospettive dell’economia resta a un livello “molto elevato” e sconta anche il rischio che nuove ondate di virus possano causare un declino prolungato dell’attività economica. In ogni caso l’inflazione è attesa sempre sottotono e destinata a restare per un certo tempo “ben sotto” l’obiettivo del 2% fissato dallo stesso FOMC, che resta comunque raggiungibile nel lungo termine.
TUTTO RINVIATO A SETTEMBRE
Il dibattito nel FOMC ha anche affrontato l’ipotesi di scandire gli acquisti di asset sempre in base al conseguimento di risultati, ma la maggioranza dei partecipanti ha giudicato che fissare target e tetti ai rendimenti darebbe solo benefici modesti nel quadro attuale, anche se in molti ritengono che sia un’opzione da tenere aperta per il futuro. In ogni caso, la finalizzazione di tutte le possibili modifiche alla strategia monetaria e agli obiettivi di lungo termine viene rinviato a settembre, senza paletti fissati in anticipo.
SENZA UNA CHIARA DIREZIONE
Infatti il FOMC ha discusso di tutto ma senza prendere né posizione né imboccare una direzione. “Diversi partecipanti”, sottolinea Goldman Sachs nella sua analisi, hanno notato che fornire al mercato maggior chiarezza sul percorso possibile dei tassi dei Fed Fund sarebbe forse appropriato, ma solo a un certo punto, senza specificare quale. Così come in “molti” hanno commentato che “potrebbe essere appropriato” strutturare gli acquisti di asset più in termini di anticipare quali saranno le misure accomodanti future e supportando il cammino della ripresa, ma alla fine ogni decisione su possibili cambiamenti è rinviata al ‘prossimo futuro’, sulla base della presentazione al FOMC dei risultati finali della revisione strategica nel meeting di settembre.
UN TETTO AI TASSI VERRÀ FISSATO
Goldman Sachs continua ad attendersi che il FOMC adotti un tetto ai tassi nell’ambito degli strumenti utilizzabili, ma senza implicare l’intenzione di utilizzarlo immediatamente. Ai membri del FOMC è stato presentato l’outlook economico rivisto alla luce degli ultimi dati, che rispetto a giugno mostra prospettive di recupero del PIL e di declino della disoccupazione attese “in qualche modo meno robuste” nella seconda metà del 2020, a causa dell’evoluzione del contagio.
INFLAZIONE SEMPRE SOTTOTONO
In ogni caso, le stime della Fed puntano a una crescita del PIL che dovrebbe essere superiore al potenziale e un tasso di disoccupazione in considerevole calo, man mano che si avvicina l’anno prossimo e che si allentano le restrizioni e il distanziamento sociale. Ma l’incertezza sulle prospettive dell’economia resta a un livello “molto elevato” e sconta anche il rischio che nuove ondate di virus possano causare un declino prolungato dell’attività economica. In ogni caso l’inflazione è attesa sempre sottotono e destinata a restare per un certo tempo “ben sotto” l’obiettivo del 2% fissato dallo stesso FOMC, che resta comunque raggiungibile nel lungo termine.
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