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Goldman Sachs: "Quasi finita la corsa degli Investment Grade emergenti"

Secondo l’analisi di Goldman Sachs hanno già fatto molta strada beneficiando anche dell’azione di Fed e Bce, ma ora potrebbe esserci ancora spazio nel segmento High Yield sempre emergente

20 Agosto 2020 21:00

financialounge -  asset allocation investimenti Sara Grut Scenari
Il mercato dei bond emergenti Investment Grade è andato in rally insieme a quello dei mercati sviluppati sia per le emissioni denominate in dollari che in euro, beneficiando indirettamente degli acquisti delle banche centrali di America e Europa, con gli spread che hanno addirittura sovra-performato quelli delle controparti dei paesi sviluppati. Ma Goldman Sachs, in un Global Markets Daily firmato da Sara Grut, osserva che il premio addizionale derivante dalla liquidità abbondante sia stato ormai prezzato, e non si aspetta che il trend continui in modo significativo nei prossimi mesi, mentre crede che proprio dalla liquidità possa venire una spinta al segmento High Yield, sempre dei mercati emergenti.

LA TRAIETTORIA DOPO LO SHOCK DA COVID


L’esperta di Goldman Sachs ripercorre la traiettoria del debito emergente Investment Grade dallo shock da Covid-19 sottolineando come abbia mostrato una notevole resilienza, con gli spread, che analogamente a quanto accaduto per il credito corporate degli emittenti dell’area sviluppata, ora più stretti rispetto alla media da inizio anno, sia per le emissioni in dollari che per quelle in euro. Goldman Sachs argomenta che, mentre continua a vedere gli spread creditizi supportati da un costante miglioramento dell’outlook economico, il livello raggiunto esprime un rapporto tra rischio e ritorno asimmetrico per l’insieme del credito Investment Grade emergente, anche se la value proposition sembra leggermente migliore per le emissioni denominate in dollari.

PIÙ RESILIENTI GLI SPREAD IN EURO


Gli spread del credito emergente in euro infatti si sono mostrati più resilienti al sell-off di marzo rispetto a quelli del credito in dollari, riflettendo la performance relativa vista sul mercato del credito dei paesi sviluppati. Oltre all’azione delle banche centrali, l’analisi di Goldman Sachs cita anche fattori tecnici, come ad esempio il fatto che le emissioni emergenti di debito sovrano Investment Grade denominate in euro sono state più ridotte rispetto a quelle sul mercato del dollaro.

PIÙ UPSIDE SUL SEGMENTO HIGH YIELD


Guardando avanti, Goldman Sachs non si aspetta che la liquidità continui a guidare la performance relativa degli spread emergenti Investment Grade in euro rispetto a quella in dollari come accaduto a marzo, mentre i prezzi indicano che il premio legato alla liquidità sia ormai ampiamente prezzato, anche per gli emittenti sovrani europei, anche per i quali gli spread sono ormai vicini a quelli visti a gennaio. Nei prossimi mesi, secondo l’analisi dell’esperta, la performance degli spread sarà più una funzione del ciclo economico, che dovrebbe comunque continuare a supportare gli Investment Grade emergenti. In ogni caso, Goldman Sachs vede più upside sul segmento emergente High Yield, stimando le valutazioni più attraenti per la maggior sensibilità alla crescita globale.

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