Focus sui rendimenti

Perché è importante la correlazione tra S&P 500 e tassi dei T-Bond

Goldman Sachs spiega come i rendimenti del debito americano siano collegati all’andamento dell’azionario e prevede che gli asset a rischio continuino a essere supportati da valutazioni relativamente più attraenti

di Stefano Caratelli 24 Agosto 2020 19:00

financialounge -  investimenti Scenari T-bond
Anche se lo S&P 500 viaggia intorno ai massimi da inizio anno e ai record di sempre, gli investitori sembrano comunque preoccupati del recente movimento al rialzo dei rendimenti sul mercato del debito federale americano e del possibile impatto sulle diverse classi di asset. In un commento della Economic Research di Goldman Sachs firmato da Christian Mueller-Glissmann e Cecilia Mariotti si rileva infatti che all’inizio di agosto un incremento dei rendimenti globali dei bond ha indotto un po’ di nervosismo sul mercato, con gli asset che erano stati protagonisti del rally partito ad aprile, come il Nasdaq e l’oro, che hanno dovuto registrare qualche arretramento, mentre il rendimento del T-bond a 10 anni rimbalzava di 20 punti base rispetto ai minimi di sempre.

CORRELAZIONE SEMPRE POSITIVA


Gli esperti di Goldman Sachs osservano che mentre lo S&P 500 ha sempre mostrato una correlazione positiva con i rendimenti dei T-bond a 10-anni, vale a dire che i due valori si muovono di solito di conserva sia al rialzo che al ribasso anticipando in qualche modo le aspettative di inflazione, la stessa correlazione diventa negativa quando applicata al rendimento dei TIPS USA, sempre sulla scadenza dei 10 anni. La sigla TIPS sta per Treasury Inflation-Protected Securities, vale a dire titoli del Tesoro USA la cui cedola si incrementa con l’aumento dell’inflazione mentre il capitale resta comunque protetto.

DIVARICAZIONE DURANTE IL MERCATO ORSO


Il commento degli esperti di Goldman Sachs sottolinea che durante il mercato ‘Orso’ scatenato dall’esplosione della crisi da virus si era registrato un forte incremento dei rendimenti reali, che aveva pesato sull’azionario, mentre la successiva inversione del trend aveva invece sostenuto la ripresa dei corsi. Poi, dall’estate in poi, la correlazione dello S&P 500 con i rendimenti reali è tornata di nuovo positiva.

ATTESE DI RITORNO ALLA CRESCITA


Nella continua rotazione pro-ciclica, che viene supportata da attese di ritorno alla crescita economica, gli esperti di Goldman Sachs si aspettano che il mercato azionario sia in grado di ‘digerire’ rendimenti più elevati dei titoli obbligazionari. L’analisi prevede un graduale recupero dei rendimenti, che dovrebbe però essere attutito da una riduzione del premio di rischio sulle azioni. L’analisi di Goldman Sachs sottolinea che questo fenomeno ha accompagnato tutte le fasi di rialzo dei rendimenti sin dal 2000.

SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI DELLE AZIONI


Per questo, concludono nella loro analisi gli esperti di Goldman Sachs, mentre il maggior pericolo per gli asset a rischio, come le azioni, potrebbe venire da un nuovo forte declino della crescita economica, la riduzione del premio di rischio sulle azioni dovrebbe almeno in parte essere bilanciato dall’aumento dei rendimenti dei bond, e la combinazione dei due fattori dovrebbe risultare in prezzi delle azioni più convenienti e in definitiva supportarne le valutazioni anche l’anno prossimo.

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