Europa
Goldman Sachs positiva su ripresa in Europa e occupazione USA
In due research, la grande casa prevede un effetto limitato dei timori di ritorno del virus nel vecchio continente, mentre si aspetta una ripresa del mercato del lavoro in USA più rapida dell’ultima recessione
26 Agosto 2020 09:00
Moderato ottimismo sulla ripresa europea, che verrà comunque sostenuta dallo stimolo della Bce, e previsione di un recupero dell’occupazione in America più rapido di quello sperimentato in occasione dell’ultima recessione. Sono le conclusioni cui giunge Goldman Sachs in due separate research, firmate rispettivamente da Nikola Dacic e da David Choi.
L’analisi europea parte dalla considerazione che la recessione della prima metà del 2020 è stata la più profonda della storia moderna del continente, ma formula la previsione di una ripresa rapida, anche se minata dai timori prolungati di ritorno del virus, che potrebbero pesare sull’entità del recupero produttivo sia in termini di lavoro che di capitale impiegati. In ogni caso l’attesa è di pressioni modeste sulla disoccupazione, anche se con rischi derivanti da possibili aumenti dei fallimenti aziendali.
Gli effetti di un clima prolungato di timori, secondo l’analisi di Goldman, potrebbe abbassare il potenziale di crescita del 2021 tra lo 0,4 e lo 0,7% e produrre una ripresa più lenta del previsto degli investimenti. Inoltre l’eterogeneità dell’esposizione al virus dei diversi settori potrebbe indurre a misallocazioni di capitale, ma nell’insieme la research di Dacic conferma l’outlook ottimista sulla ripresa in Europa, che a questo punto potrebbe essere deragliata solo da una interruzione prematura delle politiche di supporto.
L’analisi sul mercato del lavoro USA prende le mosse dalla considerazione che la pandemia ha accelerato trend già in atto, come il lavoro da remoto e la digitalizzazione dei servizi, che per questo resteranno una componente significativa e in accelerazione anche dopo la fine dell’emergenza. A differenza degli shock dell’11 settembre e della SARS, che sono stati temporanei, gli effetti di quello indotto dalla pandemia saranno più duraturi, e richiederanno una ampia riallocazione del fattore lavoro.
Ma nella sua analisi Choi rileva diverse ragioni per cui la ripresa del mercato del lavoro USA potrebbe mostrarsi più rapida che in altre recessioni e cita la riassunzione dei molti lavoratori licenziati, il fatto che il mercato fosse in salute prima della recessione, e la prospettiva di un ampio spazio per la creazione di nuovi posti. Goldman Sachs cifra le sue stime di ripresa in un tasso di disoccupazione in calo al 9% per fine anno, con un ulteriore declino al 6,5% nel 2021, grazie anche al previsto arrivo di un vaccino, con una ripresa più graduale successivamente.
RECESSIONE PROFONDA MA RECUPERO RAPIDO
L’analisi europea parte dalla considerazione che la recessione della prima metà del 2020 è stata la più profonda della storia moderna del continente, ma formula la previsione di una ripresa rapida, anche se minata dai timori prolungati di ritorno del virus, che potrebbero pesare sull’entità del recupero produttivo sia in termini di lavoro che di capitale impiegati. In ogni caso l’attesa è di pressioni modeste sulla disoccupazione, anche se con rischi derivanti da possibili aumenti dei fallimenti aziendali.
OUTLOOK OTTIMISTA CONFERMATO
Gli effetti di un clima prolungato di timori, secondo l’analisi di Goldman, potrebbe abbassare il potenziale di crescita del 2021 tra lo 0,4 e lo 0,7% e produrre una ripresa più lenta del previsto degli investimenti. Inoltre l’eterogeneità dell’esposizione al virus dei diversi settori potrebbe indurre a misallocazioni di capitale, ma nell’insieme la research di Dacic conferma l’outlook ottimista sulla ripresa in Europa, che a questo punto potrebbe essere deragliata solo da una interruzione prematura delle politiche di supporto.
LA PANDEMIA HA ACCELERATO TREND IN ATTO
L’analisi sul mercato del lavoro USA prende le mosse dalla considerazione che la pandemia ha accelerato trend già in atto, come il lavoro da remoto e la digitalizzazione dei servizi, che per questo resteranno una componente significativa e in accelerazione anche dopo la fine dell’emergenza. A differenza degli shock dell’11 settembre e della SARS, che sono stati temporanei, gli effetti di quello indotto dalla pandemia saranno più duraturi, e richiederanno una ampia riallocazione del fattore lavoro.
DISOCCUPAZIONE USA AL 6,5% NEL 2021
Ma nella sua analisi Choi rileva diverse ragioni per cui la ripresa del mercato del lavoro USA potrebbe mostrarsi più rapida che in altre recessioni e cita la riassunzione dei molti lavoratori licenziati, il fatto che il mercato fosse in salute prima della recessione, e la prospettiva di un ampio spazio per la creazione di nuovi posti. Goldman Sachs cifra le sue stime di ripresa in un tasso di disoccupazione in calo al 9% per fine anno, con un ulteriore declino al 6,5% nel 2021, grazie anche al previsto arrivo di un vaccino, con una ripresa più graduale successivamente.
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