asset allocation
Perché le obbligazioni societarie sono i "nuovi titoli di Stato"
Mondher Bettaieb-Loriot (Vontobel Asset Management) vede opportunità nei segmenti BBB e BB, nei campioni nazionali periferici, nei settori ciclici, immobiliare, telecom, e nelle strutture senior e subordinate dei finanziari
29 Agosto 2020 10:00
Le misure di sostegno messe in campo dalle banche centrali e il Recovery Fund dell'UE, che è particolarmente favorevole ai paesi periferici, dovrebbero proseguire per molto tempo, anche dopo la ripresa. Una dinamica che si propone di garantire una migliore ridistribuzione della ricchezza, in modo che la crescita e il ciclo siano sia rivitalizzati che sostenuti. Per gli investitori questo significa non combattere le grandi banche centrali ed essere consapevoli, come sostiene Mondher Bettaieb-Loriot, Head of Corporate Bonds di Vontobel Asset Management, che i corporate bond dei mercati sviluppati sono diventati “l’asset di rischio più sicuro”.
“Abbiamo sempre sostenuto che le obbligazioni societarie sono i ‘nuovi titoli di Stato’, perché le emissioni governative rimarranno, per la stragrande maggioranza, a rendimento negativo e i flussi di investimento alla ricerca del rendimento migreranno dai titoli sovrani ai corporate bond”, precisa l’esperto.
Secondo Bettaieb-Loriot è probabile che qualsiasi recessione futura sia temporanea e di breve durata, mentre non si può escludere che nel 2021 si possa materializzare una solida crescita economica a cifra singola di diversi punti percentuali. Un tale contesto, insieme ai fattori che determinano il cambiamento del ciclo, dovrebbe sostenere il mercato dei corporate bond europei che, pertanto, costituirebbero la base per un buon rendimento. “Le migliori opportunità le intravediamo nel segmento BBB e BB, nei campioni nazionali periferici, nei settori ciclici, immobiliare, telecom e nelle strutture senior e subordinate di banche e assicurazioni”, rivela l’esperto di Vontobel Am.
In parallelo la liquidità delle banche centrali permetterà di assorbire l’offerta di obbligazioni societarie. In Europa, in particolare, l'offerta netta di corporate bond industriali disponibili per gli investitori tradizionali dovrebbe risultare in contrazione nella seconda parte del 2020, dal momento che le aziende hanno già incrementato le loro disponibilità di liquidità negli scorsi mesi e adesso puntano soprattutto ai rimborsi del debito e al risanamento del bilancio.
“Entro la fine dell'anno, grazie al recupero a ‘V’ si delineerà, lentamente ma inesorabilmente, un mercato rialzista a medio termine oppure una fase di recupero che dovrebbe sostenere gli asset più rischiosi”, riferisce Bettaieb-Loriot. La ripresa della produzione dovrebbe far accelerare i consumi in modo rapido come insegna il precedente dell'ultima crisi finanziaria quando i consumi si erano già ripresi ai livelli pre-crisi nel terzo trimestre del 2010: oggi, in aggiunta, i bilanci delle famiglie risultano in condizioni decisamente migliori per affrontare questa recessione.
“Inoltre, il Recovery Fund europeo rappresenta la prima fase di mutualizzazione del debito, con benefici significativi per le economie del Sud o dei paesi periferici, evitando di lasciare una cicatrice permanente su queste economie. Dovrebbe essere in grado di sostenere il rafforzamento degli spread, con ricadute positive soprattutto per le aziende periferiche e per le istituzioni finanziarie”, conclude l’esperto di Vontobel Am.
LE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE, I NUOVI TITOLI DI STATO
“Abbiamo sempre sostenuto che le obbligazioni societarie sono i ‘nuovi titoli di Stato’, perché le emissioni governative rimarranno, per la stragrande maggioranza, a rendimento negativo e i flussi di investimento alla ricerca del rendimento migreranno dai titoli sovrani ai corporate bond”, precisa l’esperto.
FOCUS SUL SEGMENTO BBB E BB E SUI SETTORI CICLICI, IMMOBILIARE E TELECOM
Secondo Bettaieb-Loriot è probabile che qualsiasi recessione futura sia temporanea e di breve durata, mentre non si può escludere che nel 2021 si possa materializzare una solida crescita economica a cifra singola di diversi punti percentuali. Un tale contesto, insieme ai fattori che determinano il cambiamento del ciclo, dovrebbe sostenere il mercato dei corporate bond europei che, pertanto, costituirebbero la base per un buon rendimento. “Le migliori opportunità le intravediamo nel segmento BBB e BB, nei campioni nazionali periferici, nei settori ciclici, immobiliare, telecom e nelle strutture senior e subordinate di banche e assicurazioni”, rivela l’esperto di Vontobel Am.
IL SUPPORTO DELLA LIQUIDITÀ DELLE BANCHE CENTRALI
In parallelo la liquidità delle banche centrali permetterà di assorbire l’offerta di obbligazioni societarie. In Europa, in particolare, l'offerta netta di corporate bond industriali disponibili per gli investitori tradizionali dovrebbe risultare in contrazione nella seconda parte del 2020, dal momento che le aziende hanno già incrementato le loro disponibilità di liquidità negli scorsi mesi e adesso puntano soprattutto ai rimborsi del debito e al risanamento del bilancio.
I CONSUMI POTREBBERO ACCELERARE IN MODO RAPIDO
“Entro la fine dell'anno, grazie al recupero a ‘V’ si delineerà, lentamente ma inesorabilmente, un mercato rialzista a medio termine oppure una fase di recupero che dovrebbe sostenere gli asset più rischiosi”, riferisce Bettaieb-Loriot. La ripresa della produzione dovrebbe far accelerare i consumi in modo rapido come insegna il precedente dell'ultima crisi finanziaria quando i consumi si erano già ripresi ai livelli pre-crisi nel terzo trimestre del 2010: oggi, in aggiunta, i bilanci delle famiglie risultano in condizioni decisamente migliori per affrontare questa recessione.
LA FORZA DEL RECOVERY FUND EUROPEO
“Inoltre, il Recovery Fund europeo rappresenta la prima fase di mutualizzazione del debito, con benefici significativi per le economie del Sud o dei paesi periferici, evitando di lasciare una cicatrice permanente su queste economie. Dovrebbe essere in grado di sostenere il rafforzamento degli spread, con ricadute positive soprattutto per le aziende periferiche e per le istituzioni finanziarie”, conclude l’esperto di Vontobel Am.