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Amundi: probabile una ripresa a W, ma ora serve prudenza
Pascal Blanqué e Vincent Mortier vedono occasioni nel credito e in alcuni settori azionari europei, ma tutto dipenderà ancora dalle banche centrali
15 Settembre 2020 21:00
Il forte appetito per gli asset rischiosi continua, ma in attesa di sapere se la riapertura delle scuole provocherà un innalzamento dei contagi, è meglio mantenere una certa prudenza. Ne sono convinti Pascal Blanqué, Group Chief Investment Officer, e Vincent Mortier, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, che fanno il punto sui mercati mentre negli Usa la campagna elettorale comincia a scaldarsi.
L’incognita maggiore, secondo gli esperti di Amundi, rimane l’eventualità di una riaccelerazione del virus, che “avrebbe pesanti ripercussioni sui mercati finanziari” facendo crescere le attese per un nuovo round di stimoli. In questo scenario l’opzione più probabile, per Blanqué e Mortier, rimane quella di una ripresa a forma di “W”.
Intanto, in vista delle elezioni, Donald Trump sta aumentando la pressione sulla Cina dopo aver aperto un nuovo fronte di scontro: la tecnologia. Con una corsa alle presidenziali incerta, gli investitori devono pensare a una configurazione “simile a quella di febbraio”, anche se molte società rimaste in piedi solo grazie ai sussidi e con livelli di indebitamento saliti alle stelle.
Cosa significa, tutto ciò, per gli investitori? Secondo i due esperti di Amundi, è bene “rimanere prudenti, ma non avversi al rischio” tenendo in mente che “la politica monetaria rimarrà la stella polare dei mercati” soprattutto dopo l’intenzione della Fed di sostenere la ripresa a tutti i costi. Ma nonostante un atteggiamento favorevole agli attivi rischiosi, secondo Blanqué e Mortier “è improbabile che permanga il clima effervescente osservato nei mesi estivi”.
Le scelte di Amundi sono ancora favorevoli al credito, anche se l’invito agli investitori è “rimanere prudenti a settembre per via dell’intensa attività di emissione in Europa”. Proprio nel Vecchio Continente il consiglio di Amundi è puntare su titoli finanziari e debito subordinato, cercando opportunità in modo selettivo tra TMT, energetici e ciclici. Le obbligazioni dei Paesi periferici in euro sono un'altra area verso la quale Amundi mantiene un orientamento positivo, mentre negli Usa la preferenza va alle obbligazioni societarie con focalizzazione sul carry.
Blanqué e Mortier invitano a rimanere “fortemente selettivi” sui mercati emergenti, tenendo d’occhio gli sviluppi potenzialmente negativi in Turchia e in Bielorussia (con ripercussioni sul sentiment nei riguardi della Russia) e potenzialmente positivi in Argentina e Ecuador, dove è in corso una ristrutturazione del debito.
Secondo i due esperti di Amundi, la dispersione delle valutazioni nell’ambito delle azioni potrebbe offrire delle opportunità. Per esempio, in Europa il settore dei materiali da costruzione “rappresenta un terreno di caccia promettente perché vi sono barriere elevate all’ingresso ed è uno dei maggiori beneficiari del Recovery Fund” mentre permangono delle perplessità sul settore tecnologico. Negli Usa, invece, l’invito agli investitori è di prepararsi a una rotazione dei titoli leader, con le azioni che continuano a essere più interessanti delle obbligazioni.
L’INCOGNITA VIRUS
L’incognita maggiore, secondo gli esperti di Amundi, rimane l’eventualità di una riaccelerazione del virus, che “avrebbe pesanti ripercussioni sui mercati finanziari” facendo crescere le attese per un nuovo round di stimoli. In questo scenario l’opzione più probabile, per Blanqué e Mortier, rimane quella di una ripresa a forma di “W”.
PRESSING DI TRUMP SULLA CINA
Intanto, in vista delle elezioni, Donald Trump sta aumentando la pressione sulla Cina dopo aver aperto un nuovo fronte di scontro: la tecnologia. Con una corsa alle presidenziali incerta, gli investitori devono pensare a una configurazione “simile a quella di febbraio”, anche se molte società rimaste in piedi solo grazie ai sussidi e con livelli di indebitamento saliti alle stelle.
PRUDENZA, MA NON AVVERSIONE AL RISCHIO
Cosa significa, tutto ciò, per gli investitori? Secondo i due esperti di Amundi, è bene “rimanere prudenti, ma non avversi al rischio” tenendo in mente che “la politica monetaria rimarrà la stella polare dei mercati” soprattutto dopo l’intenzione della Fed di sostenere la ripresa a tutti i costi. Ma nonostante un atteggiamento favorevole agli attivi rischiosi, secondo Blanqué e Mortier “è improbabile che permanga il clima effervescente osservato nei mesi estivi”.
POSITIVI SUL CREDITO
Le scelte di Amundi sono ancora favorevoli al credito, anche se l’invito agli investitori è “rimanere prudenti a settembre per via dell’intensa attività di emissione in Europa”. Proprio nel Vecchio Continente il consiglio di Amundi è puntare su titoli finanziari e debito subordinato, cercando opportunità in modo selettivo tra TMT, energetici e ciclici. Le obbligazioni dei Paesi periferici in euro sono un'altra area verso la quale Amundi mantiene un orientamento positivo, mentre negli Usa la preferenza va alle obbligazioni societarie con focalizzazione sul carry.
SELEZIONE ESTREMA NEI MERCATI EMERGENTI
Blanqué e Mortier invitano a rimanere “fortemente selettivi” sui mercati emergenti, tenendo d’occhio gli sviluppi potenzialmente negativi in Turchia e in Bielorussia (con ripercussioni sul sentiment nei riguardi della Russia) e potenzialmente positivi in Argentina e Ecuador, dove è in corso una ristrutturazione del debito.
OCCASIONI IN EUROPA E ROTAZIONE IN USA
Secondo i due esperti di Amundi, la dispersione delle valutazioni nell’ambito delle azioni potrebbe offrire delle opportunità. Per esempio, in Europa il settore dei materiali da costruzione “rappresenta un terreno di caccia promettente perché vi sono barriere elevate all’ingresso ed è uno dei maggiori beneficiari del Recovery Fund” mentre permangono delle perplessità sul settore tecnologico. Negli Usa, invece, l’invito agli investitori è di prepararsi a una rotazione dei titoli leader, con le azioni che continuano a essere più interessanti delle obbligazioni.