Federal Reserve

Nuove misure di stimolo in arrivo dalla Fed?

Attesa per l'esito della riunione della Federal Reserve, che secondo Neuberger Berman deve fare qualcosa di più per rafforzare i messaggi fondanti del suo nuovo approccio all’inflazione

16 Settembre 2020 07:45

financialounge -  Federal Reserve inflazione Morning News Neuberger Berman Scenari
La Federal Reserve Usa ha annunciato un cambiamento radicale nel proprio approccio, ma nel suo discorso a Jackson Hole, il suo presidente Jerome Powell non ha reso noto i dettagli e c’è quindi molta attesa per la riunione del prossimo 16 settembre del Federal Open Market Committee. La Fed non punterà più a un tasso d’inflazione del 2%, ma a un tasso d’inflazione medio del 2%, calcolato su un arco di tempo che non è stato ancora specificato. La banca centrale Usa cercherà anche di evitare che si verifichino scostamenti dal livello di piena occupazione, ma punterà a una piena occupazione “su ampia base e inclusiva” e per gli esperti di Neuberger Berman, questo obiettivo occupazionale “asimmetrico” rispecchia il fatto che i segmenti della forza lavoro statunitense che si tende ad assumere per ultimi restano costantemente tagliati fuori, se le condizioni vengono inasprite prima che venga raggiunta la piena occupazione.

LA FINE DELLA “TAYLOR RULE”


Questo nuovo quadro di riferimento, spiegano in Neuberger Berman, rappresenta la morte della “regola di Taylor” (la banca centrale fissa i tassi d’interesse in funzione della distanza che separa inflazione e crescita dai rispettivi obiettivi) e, soprattutto, mette la parola fine all’epoca delle strette preventive, un regime che vedeva la Fed usare la crescita economica come indicatore anticipatore dell'inflazione e deliberare un rialzo anticipato dei tassi per evitare di superare l'obiettivo del 2%. Al contrario, il nuovo approccio opera in retrospettiva ed è concepito proprio per oltrepassare questo obiettivo.

NECESSARIE NUOVE MISURE


Non sarà facile persuadere i consumatori e i mercati finanziari che questo sia possibile, il che per gli analisti di Neuberger Berman rende indispensabili ulteriori azioni, come, ad esempio, formulare stime prospettiche in base ai risultati o spingersi in direzione di un controllo della curva dei rendimenti. Finora, però, la maggior parte dei relatori della Fed ha collegato il raggiungimento del nuovo obiettivo alle variazioni in termini di dimensioni, velocità o scadenza delle misure di Quantitative Easing “a tempo indeterminato”. Considerati gli importi e le scadenze degli acquisti mensili, viene osservato, focalizzare il QE oltre i cinque anni comporterebbe, con ogni probabilità, un appiattimento della curva, una riduzione del premio a scadenza e un allentamento delle condizioni finanziarie per società e mutuatari e anche l’acquisto di una maggior quantità di TIPS, i Treasury indicizzati all’inflazione, potrebbe contribuire a normalizzare più rapidamente le aspettative di inflazione. È probabile, quindi, che dalla riunione del FOMC di questa settimana emerga qualcosa lungo queste linee.

UN “SE” DAI CONNOTATI MOLTO INCERTI


“Se” avrà successo, è l’opinione degli esperti di Neuberger Berman, il nuovo approccio della Fed riuscirà, a lungo andare, a rendere più ripida la curva dei rendimenti, a spingere l’inflazione di breakeven fino al 2-2,5% e quasi sicuramente aumenterà la volatilità dei tassi di interesse, ma si tratta di un “se” dai connotati molto incerti. Il tasso d’inflazione core è sinora salito sopra il 2% solo per qualche settimana e gli esperti della società di gestione statunitense ritengono che gli effetti cumulativi delle politiche errate del passato si traducono in un gap inflazionistico di 4-5 punti percentuali che necessiterebbe di un’inflazione al 3% per quattro o cinque anni per essere colmato. Non si può nemmeno escludere che il nuovo approccio fallisca e che, invece di aumentare l’inflazione, riesca solo ad alimentare la bolla dell’azionario. O forse potrebbe funzionare fin troppo bene, l’inflazione può non essere lineare e difficile da contenere quando i timori che la riguardano affondano le radici nella psicologia dei consumatori. Si tratta, è la conclusione, di un cambiamento significativo, accompagnato da esiti incerti e rischi elevati.

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