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Pictet: “Con la crisi è ora di abbandonare i tradizionali portafogli bilanciati”

Luca Paolini, chief strategist di Pictet Asset Management, mette in guardia gli investitori per i prossimi 5 anni e guarda con interesse alla crescita dell’Asia

17 Settembre 2020 17:30

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“L’emergenza sanitaria lascerà un segno che durerà molto a lungo”. Ne è convinto Luca Paolini, chief strategist di Pictet Asset Management, che ha condiviso la sua analisi nella presentazione del secular outlook della casa d’investimento. Trasformare i business model e le abitudini di consumo saranno le parole d’ordine di prossimi anni, ma l’emergenza Covid-19 porterà anche a una revisione di leggi e regolamenti.

CRISI ANCORA LUNGA


Secondo Paolini, la crisi che stiamo vivendo è paragonabile a quelle degli anni ’70, ’80 e 2000. “Gli investitori non avranno vita facile. Nei prossimi cinque anni le loro fortune saranno in parte determinate dagli stimoli senza precedenti varati dai governi e dalle banche centrali”, spiega l’esperto di Pictet AM.

DECIDONO LE BANCHE CENTRALI


I fari, dunque, saranno ancora puntati sulle banche centrali, che nel 2020 hanno immesso nel sistema finanziario un volume di liquidità pari al 14% del PIL mondiale. E secondo Paolini la politica monetaria punterà a “stabilire un tetto massimo per i rendimenti obbligazionari” cercando di invertire il trend deflazionistico utilizzando gli strumenti ancora a disposizione.

FASE COMPLESSA PER LE OBBLIGAZIONI


Per gli investitori obbligazionari, secondo Paolini, ciò significa attendersi “un modesto potenziale di rialzo a fronte di molteplici rischi di ribasso” dato che i mercati stanno già ampiamente scontando questa prospettiva, in particolare per le obbligazioni governative. Dove provare a cercare reddito? Il suggerimento di Paolini è andare sul debito emergente in valuta locale.

VALUTAZIONI ONEROSE PER AZIONI USA


“Nei prossimi cinque anni – prosegue Paolini - anche le azioni potrebbero offrire rendimenti inferiori rispetto all’ultimo decennio. In questa fase del ciclo le valutazioni sono onerose, la crescita economica sarà debole e i margini societari restano sotto pressione a causa delle misure governative poco favorevoli alle imprese. Prevediamo una minore divergenza in termini di rendimenti azionari a livello di Paesi e regioni, ma anche una sottoperformance degli Stati Uniti”.

POSSIBILE CALO DEL DOLLARO


Per l’esperto di Pictet AM le elezioni americane rappresentano un rischio solo nel caso di risultato contestato, cosa che potrebbe generare un duro scontro tra i sostenitori dei due candidati. Oltre a vedere un possibile indebolimento del dollaro nei prossimi anni, Paolini ritiene che “i titoli azionari di Europa e Asia emergente conseguiranno performance migliori, a partire dal mercato cinese”.

5% RENDIMENTO REALISTICO


Inoltre, l’Asia potrebbe raccogliere il testimone degli Usa nel ruolo di leader in ambito tecnologico. “Nei prossimi cinque anni – conclude Paolini - per assicurarsi rendimenti reali allettanti gli investitori dovranno mettere da parte il tradizionale portafoglio bilanciato e rafforzare le posizioni su mercati emergenti, strumenti alternativi, TIPS e strategie a rendimento assoluto. Solo così potranno sperare in un rendimento reale del 5% annuo. Si tratterebbe di risultato dignitoso alla luce dell’elevata incertezza attuale e della base di partenza”.

Per altri approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.

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