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Schroders: Fed cauta anche per le presidenziali imminenti

La storica casa londinese analizza le parole di Jay Powell sottolineando che sono in linea con le attese ma forse deludono chi si aspettava indicazioni più precise sulla risposta a fronte di un cambiamento economico

17 Settembre 2020 19:00

financialounge -  FED inflazione Presidenziali Scenari Schroders USA
Nonostante l’outlook più ottimistico sul quadro macro e l’introduzione preannunciata alla Jackson Hole virtuale di fine agosto di un approccio di politica monetaria più ‘colomba’, la Federal Reserve non ha intrapreso alcuna azione nell’ulta riunione del FOMC in calendario prima delle presidenziali americane del 3 novembre. Tassi di interesse e ritmo degli acquisti di asset sono rimasti infatti invariati, nonostante la svolta in direzione di nuovo target di inflazione media e anche sopra il 2% per un certo periodo di tempo, in modo che le aspettative di lungo termine sull’inflazione restino ben ancorate al target desiderato.

CAUTELA TIPICA DA FASE ELETTORALE


Keith Wade, Chief Economist e Strategist di Schroders, afferma in un commento che la posizione assunta dalla banca centrale non sorprende, ma potrebbe aver deluso chi si attendeva una guidance più esplicita su come la politica monetaria risponderebbe di fronte a un cambiamento delle condizioni economiche. In ogni caso quanto comunicato dal FOMC e dal presidente Jay Powell risulta in linea con i meeting che in passato hanno preceduto le elezioni presidenziali, periodo durante il quale l’approccio della Fed è stato quello di “evitare di dire o fare qualcosa di controverso”.

LE INDICAZIONI DELLE PROIEZIONI ECONOMICHE


Secondo l’esperto della storica casa londinese, l’indicazione più chiara su come funzionerà nella pratica la nuova politica è stata inclusa nelle Proiezioni Economiche, che puntano a un ritorno stabile dell’inflazione al 2% nel 2023, senza alcuna variazione nelle previsioni sui tassi di interesse, il che demarca il cambio di passo rispetto al passato, quando la Fed avrebbe risposto a un outlook simile con una mossa preventiva di inasprimento della politica monetaria.

NIENTE PIÙ AZIONI PREVENTIVE


In base al regime precedente infatti, spiega Wade, un’accelerazione dell’inflazione al 2% sommata a una crescita economia solida avrebbe determinato un inasprimento preventivo, volto a raffreddare l’economia e a mantenere l’inflazione stabile. La necessità di agire in anticipo rispetto a un potenziale aumento dell’inflazione sopra il 2% rifletteva il ritardo persistente tra le azioni di politica e il loro impatto sull’economia reale. Il nuovo quadro invece, conclude l’esperto di Schroders, implica che la Fed sarà più paziente ed è disposta ad aspettare fino a quando l’inflazione non sarà andata oltre il 2% prima di reagire.

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