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GAM: per i titoli tech Usa fondamentali solidi nonostante le criticità
A indurre alla cautela soprattutto fattori tecnici, ma sono da escludere correzioni prolungate perché la politica della Fed premia la crescita futura e potrà avere effetti anche sui titoli ‘value’
18 Settembre 2020 14:56
La correzione di settembre che ha investito il Nasdaq e i titoli growth tecnologi ha evidenziato alcune criticità da non sottovalutare, anche se i fondamentali sono solidi e la politica della Fed punta a premiare la crescita futura, quindi i titoli growth ma in prospettiva anche il segmento più ciclico dei titoli ‘value’. Lo sottolinea un commento di Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, titolato “Il re è nudo”, che parla di un “utile monito per l’investitore” perché se i fondamentali del comparto rimangono solidi, i fattori tecnici inducono a maggiore cautela.
Ricordando che GAM SGR aveva già immaginato una tendenza più contrastata per gli ultimi mesi dell’anno, con alternanza di rialziste e correzioni improvvise, proprio come quella della prima metà di settembre che ha portato l’indice VIX dal 20 al 40%, Anniballe afferma che si è trattato di una correzione piuttosto peculiare perché, pur essendo partita dagli USA, non ha determinato, come usualmente accade, un “effetto contagio” sugli altri indici globali. Fra il 2 e il 9 settembre infatti, mentre il Nasdaq ha perso il 10% e lo S&P 500 quasi il 7%, il Dax è arretrato solo dello 0,3%, mentre il Nikkei ha addirittura guadagnato lo 0,7%.
Per questo l’analisi di GAM SGR si concentra sull’epicentro della correzione, costituito proprio dal Nasdaq e, più nello specifico, dalla componente growth e tecnologica, che racchiude alcune delle società di maggior successo degli ultimi anni. Società dai fondamentali solidissimi, caratterizzate da alta crescita della redditività, generalmente poco indebitate e toccate solo marginalmente dalla pandemia. Ma, osserva Anniballe, proprio la popolarità di questi titoli rappresenta un’arma a doppio taglio.
Secondo l’esperto di GAM SGR il primo rischio è rappresentato dalle valutazioni elevate, dopo una corsa del 70% dai minimi di marzo che ha portato il rapporto prezzo/utili a 33 volte, contro una media dal 2007 ad oggi di circa 20. E poi c’è un secondo rischio, legato a doppio filo al primo, vale a dire il fatto che i tecnologici rappresentano oggi i “crowded trade” per eccellenza del mercato, ovvero i titoli detenuti da tutti, dai professionisti ai piccoli risparmiatori, con l’aggiunta di un’ampia operatività in derivati. In caso di improvvisi mutamenti di scenario, scrive Anniballe, questi fattori tendono ad amplificare i movimenti, come nelle sedute del 3 e dell’8 settembre, esponendo questi titoli a correzioni rapide e intense.
Ma, conclude l’analisi dell’esperto di GAM SGR, ragionando più in prospettiva, nelle valutazioni dei titoli growth c’è un’ampia componente di “crescita futura”, che per questo li caratterizza come i principali beneficiari delle politiche della Fed. Per questo, secondo Anniballe, in un contesto di crescita degli utili elevata e di tassi zero, è improbabile che si verifichino correzioni troppo prolungate. Inoltre, nel medio termine, una normalizzazione anche parziale della curva USA potrebbe costituire il presupposto per la rotazione lungamente attesa verso settori “value”.
UNA CORREZIONE PREVISTA
Ricordando che GAM SGR aveva già immaginato una tendenza più contrastata per gli ultimi mesi dell’anno, con alternanza di rialziste e correzioni improvvise, proprio come quella della prima metà di settembre che ha portato l’indice VIX dal 20 al 40%, Anniballe afferma che si è trattato di una correzione piuttosto peculiare perché, pur essendo partita dagli USA, non ha determinato, come usualmente accade, un “effetto contagio” sugli altri indici globali. Fra il 2 e il 9 settembre infatti, mentre il Nasdaq ha perso il 10% e lo S&P 500 quasi il 7%, il Dax è arretrato solo dello 0,3%, mentre il Nikkei ha addirittura guadagnato lo 0,7%.
ARMA A DOPPIO TAGLIO
Per questo l’analisi di GAM SGR si concentra sull’epicentro della correzione, costituito proprio dal Nasdaq e, più nello specifico, dalla componente growth e tecnologica, che racchiude alcune delle società di maggior successo degli ultimi anni. Società dai fondamentali solidissimi, caratterizzate da alta crescita della redditività, generalmente poco indebitate e toccate solo marginalmente dalla pandemia. Ma, osserva Anniballe, proprio la popolarità di questi titoli rappresenta un’arma a doppio taglio.
DUE RISCHI COLLEGATI
Secondo l’esperto di GAM SGR il primo rischio è rappresentato dalle valutazioni elevate, dopo una corsa del 70% dai minimi di marzo che ha portato il rapporto prezzo/utili a 33 volte, contro una media dal 2007 ad oggi di circa 20. E poi c’è un secondo rischio, legato a doppio filo al primo, vale a dire il fatto che i tecnologici rappresentano oggi i “crowded trade” per eccellenza del mercato, ovvero i titoli detenuti da tutti, dai professionisti ai piccoli risparmiatori, con l’aggiunta di un’ampia operatività in derivati. In caso di improvvisi mutamenti di scenario, scrive Anniballe, questi fattori tendono ad amplificare i movimenti, come nelle sedute del 3 e dell’8 settembre, esponendo questi titoli a correzioni rapide e intense.
POSSIBILE ROTAZIONE VERSO IL VALUE
Ma, conclude l’analisi dell’esperto di GAM SGR, ragionando più in prospettiva, nelle valutazioni dei titoli growth c’è un’ampia componente di “crescita futura”, che per questo li caratterizza come i principali beneficiari delle politiche della Fed. Per questo, secondo Anniballe, in un contesto di crescita degli utili elevata e di tassi zero, è improbabile che si verifichino correzioni troppo prolungate. Inoltre, nel medio termine, una normalizzazione anche parziale della curva USA potrebbe costituire il presupposto per la rotazione lungamente attesa verso settori “value”.