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La finanza investe sulla cybersecurity, priorità per le aziende di tutto il mondo

CPR AM (Gruppo Amundi) ha sviluppato il CPR Invest Global Disruptive Opportunities, un fondo a gestione attiva diversificato per settori e temi, tra cui quello disruptive della cybersecurity

21 Settembre 2020 10:23

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Negli ultimi tempi si è ulteriomente diffuso l’uso del termine disruption technology, quell’insieme di molteplici innovazioni dirompenti, trasversali a più settori, provocate dalla rapida evoluzione tecnologica. Un trend già delineato prima del Covid-19, ma che le implicazioni del lockdown e della pandemia hanno ulteriormente accelerato.

IL FONDO CPR INVEST GLOBAL DISRUPTIVE OPPORTUNITIES


Un contesto nuovo che scompagina il quadro di riferimento tradizionale e che propizia nuove opportunità di investimento. Amundi e CPR AM, ad esempio, al tema hanno dedicato il CPR Invest Global Disruptive Opportunities, un fondo a gestione attiva diversificato per settori economici e aree geografiche che in comune esprimono il potere di essere, in futuro, ‘disruptive’. Il fondo di CPR AM ha un sovrappeso sulla tecnologia, ma gli effetti dirompenti della disruption sono trasversali e questo si traduce in un’esposizione significativa anche sul settore sanitario e sull’industria. Trovano spazio infatti l’industria 4.0, l’economia digitale, le applicazioni tecnologiche dedicate alla biologia e all’agricoltura, e l’healthcare. Settori che abbracciano una moltitudine di sotto-tematiche, tra le quali big data, automobili a guida automatica, internet delle cose, agricoltura di precisione, biotecnologie e cybersecurity.

CYBERSECURITY, UNO DEI PROBLEMI PIÙ CRITICI PER LA SICUREZZA GLOBALE


Il crimine informatico, in particolare, è uno dei problemi più critici per la sicurezza globale ed è diventato una voce essenziale di spesa per le aziende e i governi, indipendentemente dalle condizioni di mercato. Non a caso, la sicurezza informatica è stata fra i temi del World Economic Forum di Davos mentre il Presidente Trump ha fatto della security uno dei suoi obiettivi primari.

IL PROBLEMA DELLA RAPIDA DIFFUSIONE DEL CLOUD


“Parlare di cybersecurity significa però sempre più approfondire il problema della sicurezza informatica del cloud la cui rapida diffusione tra le aziende ha amplificato la necessità di sistemi di protezione efficaci in tempo reale”, fanno presente gli esperti di CPR AM. Il cloud è infatti al centro della trasformazione tecnologica delle aziende. La sua espansione ha portato i ricavi aggregati dei player di mercato a 99 miliardi di dollari nel 2017 e questa cifra dovrebbe triplicare fino a 325 miliardi entro il 2022. In parallelo, si prevede che la quota del budget per la sicurezza del cloud aumenterà dal +28% nel 2019 al +38% in media nel 2020.

TASSO DI CRESCITA DELL’8% ALL’ANNO FINO AL 2024


Secondo Gartner, società specializzata nella consulenza strategica, il mercato della sicurezza informatica dovrebbe espandersi da 135 miliardi di dollari nel 2019 a quasi 200 miliardi nel 2024, il che significherebbe un 8% di tasso di crescita medio annuo rendendolo uno dei segmenti della tecnologia in più rapido sviluppo al mondo. In questo ambito si sta distinguendo CrowdStrike che sta reinventando la sicurezza per l'era del cloud. L'azienda ha adottato un approccio nuovo che sfrutta l'effetto di rete dei dati applicati alla sicurezza moderna attraverso tecnologie come l'intelligenza artificiale, il cloud computing e i database grafici.

PROTEZIONE OVUNQUE IN TEMPO REALE ANCHE OFFLINE


"A mano a mano che le imprese spostano la loro forza lavoro al di fuori degli uffici fisici, il panorama delle minacce cresce in modo esponenziale. Si deve fornire rapidamente flotte di nuovi endpoint, come laptop e dispositivi mobili, e avviare nuovi carichi di lavoro in ‘cloud’ assicurando, al contempo, che ogni incremento di attività sia protetto ovunque con una sicurezza in tempo reale anche quando l'utente è offline, grazie ad una piattaforma di sicurezza nativa per il cloud", ha dichiarato George P. Kurtz, CEO e co-fondatore di CrowdStrike.

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