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Materie prime e coronavirus: come scegliere l'investimento giusto

Columbia Threadneedle Investments vede occasioni selettive e prevede che il rimbalzo già messo a segno sia destinato a proseguire per il resto dell’anno e anche nel 2021

22 Settembre 2020 07:45

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La pandemia ha provocato un calo talmente pronunciato dell'attività economica globale che la domanda di materie prime come il petrolio potrebbe richiedere anche alcuni anni per tornare alla normalità. Ma i mercati delle materie prime continuano a presentare una gamma di opportunità disponibili per gli investitori, perché saranno sostenuti dai livelli senza precedenti di stimolo fiscale e dall'inizio della ripresa economica. A beneficiarne saranno soprattutto i metalli industriali, con un supporto anche ai metalli preziosi, in particolare l'oro, per il ruolo di beni rifugio che continueranno a ricoprire.

RIMBALZO DESTINATO A PROSEGUIRE


Per questo Nicolas Robin, Gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle Investments, prevede che il rimbalzo già messo a segno dal mercato delle materie prime sia destinato a proseguire con la ripresa delle economie, deponendo a favore dell'andamento di questa asset class per il resto dell'anno e per il 2021. L’esperto di Columbia Threadneedle ricorda che le materie prime costituiscono un universo estremamente variegato, dal greggio ai metalli preziosi, che presenta chiare opportunità per gli investitori attivi con un approccio selettivo, in grado di valutare attentamente le aree in cui i mercati potrebbero sottovalutare o sopravvalutare questi asset.

GUARDARE ALLA CINA PER CAPIRE IL TREND


Le prospettive economiche variano da paese a paese, e Robin guarda alla Cina per trovare qualche indizio su ciò che ci aspetta, perché è stata la prima ad essere colpita dal virus e anche la prima ad imporre un rigoroso lockdown, ed è in anticipo di circa due mesi nella ripresa rispetto a molti paesi sviluppati. Pechino ha assunto rapidamente importanti provvedimenti per stimolare l'economia, focalizzandosi sugli specifici settori a maggiore impatto, riuscendo a dare impulso all'economia nei settori ad alta intensità di materie prime, il che è incoraggiante per gli investitori in questa asset class.

TEMPI LUNGHI PER LA RIPRESA DEI CARBURANTI


La pandemia ha colpito con particolare durezza il petrolio, lo stay home e lo stop ai viaggi hanno fatto crollare la domanda di carburanti e a fine aprile si è registrata perfino la caduta in territorio negativo dei futures sul WTI, cui hanno fatto seguito i tagli dei principali produttori. Poi la ripartenza ha fatto risalire la domanda, e oggi il consumo di benzina in USA è sotto di appena il 10% rispetto alla norma. Ma l’esperto di Columbia Threadneedle ritiene che il processo di normalizzazione richiederà alcuni anni, perché il traffico aereo globale è ancora in calo di circa il 70% e la IATA non prevede un ritorno ai livelli del 2019 fino al 2023.

IL FATTORE DELLE SCORTE CINESI


Nel questo contesto di prezzi in caduta, la Cina ha accumulato notevoli scorte di greggio, per cui la domanda cinese di petrolio nel secondo semestre 2020 potrebbe dimostrarsi relativamente bassa, creando un possibile problema a lungo termine. L’esperto di Columbia Threadneedle ricorda infatti che dopo la crisi finanziaria del 2008, l'eccesso di offerta di greggio e di prodotti petroliferi ha richiesto anni per essere riassorbito. Nell'agricoltura invece Robin segnala opportunità selettive, come nel settore dell’allevamento di suini, sempre in Cina, con impatto positivo sulla soia.

ORO SEMPRE GETTONATO


Tra le materie prime più popolari ha sicuramente brillato l'oro, che si è avvicinato ai massimi storici poiché gli investitori hanno privilegiato i beni rifugio, temendo anche i possibili effetti inflazionistici delle misure di stimolo fiscale, in un trend che secondo Columbia Threadneedle continuerà a offrire un certo potenziale per tutto il 2020. Più contrastato invece il quadro dei metalli di base con rame e piombo richiesti dalle industrie che emergono dalla pandemia, ma anche con eccedenza di alluminio, perché durante il lockdown i produttori hanno fatto il possibile per tenere comunque aperti gli impianti produttivi.

QUADRO ETEROGENEO DELLE SOFT COMMODITY


Infine le ‘soft commodity’, che offrono agli investitori un quadro eterogeneo. Con l'aumento del lavoro in remoto, Columbia Threadneedle prevede un calo della domanda di abbigliamento, con l’effetto collegato di penalizzare il cotone, su cui la casa d’investimento ha una posizione di sottopeso, mentre punta a trarre vantaggio dalla normalizzazione in atto del mercato della carne dopo la frenata indotta dal lockdown.

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