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Toschi (J.P. Morgan): la Cina sfrutterà il vantaggio post Covid-19

Maria Paola Toschi (J.P. Morgan Asset Management) vede la Cina proporsi come paese trainante dell’economia globale, ma l’Europa può sfruttare le ingenti risorse del Recovery Fund per una rinascita strutturale e sostenibile a lungo termine

23 Settembre 2020 17:30

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Per cercare di delineare le prospettive dei mercati è indispensabile tenere separate le dinamiche di breve periodo da quelle strutturali di lungo termine. Questo consente di focalizzarsi meglio sulle scelte di portafoglio che gli investitori sono chiamati a fare in un contesto profondamente trasformato dall’epidemia da Codiv-19. È la premessa fatta da Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan AM, nel webinar dedicato all’outlook e agli investimenti per la ripartenza.

LA CORREZIONE REGISTRATA DA INIZIO SETTEMBRE


Occorre cioè distinguere quello che accade oggi sui mercati e quello che potrebbe invece materializzarsi nei prossimi anni. Per esempio, la correzione registrata da inizio settembre ha interessato principalmente i titoli ad alta crescita (growth), soprattutto statunitensi, che erano saliti in modo esuberante dopo i minimi di marzo. “Il trend legato alla tecnologia dirompente ha visto un’accelerazione con la pandemia e i lockdown ma non si tratta di una bolla finanziaria come quella delle dot-com del 2000, dal momento che siamo in presenza di imprese con modelli di business affermati e solidi che generano ingenti flussi di cassa e profitti. Precisato questo, in diversi casi possono avere registrato rialzi vistosi e per questo risultano particolarmente esposti a prese di profitto anche importanti”, riferisce Toschi.

LA CRESCENTE IMPORTANZA DEI MILLENNIALS


L’esperta di JPM AM guardando invece ai fenomeni strutturali, attribuisce alla Cina il ruolo di paese trainante, anche per essere il primo ad essere entrato in crisi con il Covid-19 e il primo anche ad esserne uscito. Una posizione che, secondo Toschi, Pechino ha intenzione di sfruttare al meglio in linea anche con il suo piano pluriennale di sviluppo sempre più orientato alla crescita interna e meno a quella esterna e sempre più basato sulla crescente importanza sulla propria economia dei millennials in termini di domanda di beni e servizi.

LE ENORMI POSSIBILITÀ OFFERTE DAL RECOVERY FUND


“Se la Cina si candida ad essere la prima scelta in tema di investimenti riteniamo che l’Europa abbia una grossa chance per il futuro”, afferma Toschi. Il riferimento dell’esperta di JPM AM è al Recovery Fund che apre enormi possibilità tutta la zona euro. Innanzitutto ha depotenziato i rischi di smembramento dell’Europa e dell’euro ripristinando la fiducia degli investitori verso gli asset di questa area. Certo, ammette Toschi, sarà importante verificare come verranno impiegati i fondi dai singoli paesi e i progetti che saranno finanziati. D’altra parte il processo per tentare di scalfire la leadership statunitense è lungo, ma, se tutto procederà in modo efficiente e mirato, potrebbero scaturirne importanti ricadute positive a medio lungo termine sia sui singoli stati e sia per l’intera regione aumentandone l’attrattiva agli occhi degli investitori. Soprattutto nel segmento delle piccole e medie imprese europee, e in particolare italiane, caratterizzate da modelli di business validi, competitività internazionale, management preparato e capacità innovativa.

AMPLIARE LA DIVERSIFICAZIONE DELLA COMPONENTE OBBLIGAZIONARIA


Infine, ma non per importanza, Toschi accenna alle scelte per un portafoglio bilanciato e ben diversificato. Il classico rapporto 60% equity e 40% bond dovrebbe essere rivisto, soprattutto nella componente reddito fisso. Quest’ultima deve necessariamente essere reimpostata se ci si vuole garantire la combinazione rendimento e protezione. Occorre posizionarsi in modo significativo sull’investment grade che oggi offre un minimo di rendimento positivo e una buona qualità degli emittenti. Ma è anche indispensabile aggiungere titoli high yield e debito emergente, che offrono più rendimento a fronte di una minore protezione. E, al contempo, prendere in considerazione sia strumenti di strategie alternative, per aumentare la decorrelazione con i mercati, e sia investimenti che incorporino i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance), capaci di selezionare emittenti di qualità.

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