Strategie di investimento
GAM: ''L’oro resta importante, correzione fisiologica''
GAM SGR analizza la correlazione del metallo prezioso con le principali valute e giunge alla conclusione che resta un utile complemento in un portafoglio diversificato
di Stefano Caratelli 26 Settembre 2020 09:30
Nonostante il riemergere della volatilità sui mercati finanziari, si è anche assistito a una profonda correzione dei metalli preziosi, e dell’oro in particolare, dopo il rally poderoso messo a segno insieme all’argento ad agosto. Massimo De Palma, Responsabile del team Multi Asset Italia di GAM SGR riesamina le principali variabili che guidano il movimento del giallo metallo in un commento titolato “Alla ricerca del porto sicuro”, ricordando che a fine luglio, nel descrivere il Recovery Fund e i suoi effetti sulle principali asset class, GAM SGR aveva indicato l’oro tra i principali beneficiari, insieme a BTP, euro/dollaro, e azionario europeo.
Ad agosto l’oro è stato in effetti protagonista insieme all’argento di un intenso rally, per alcuni versi fin troppo rapido rispetto ai fondamentali, favorito dagli ingenti flussi da parte di piccoli risparmiatori e strategie quantitative “trend following”. Ma da inizio settembre il movimento si è prima interrotto e poi invertito bruscamente, in seguito alla svolta della Fed sull’inflazione annunciata da Jay Powell. Secondo l’esperto di GAM SGR le aspettative probabilmente troppo elevate degli investitori su possibili ulteriori misure di allentamento della Fed hanno generato una tipica reazione “restrittiva” del mercato, con un deciso recupero del dollaro e indebolimento di azionario e metalli preziosi.
De Palma ricorda che, teoricamente, una delle virtù dell’oro è la capacità di difesa in caso di maggior avversione al rischio, ma aggiunge che non è stato questo il caso, perché la correzione, dopo la corsa precedente, può essere però considerata fisiologica, soprattutto nell’ottica del rafforzamento del dollaro, che ha altrettanto “fisiologicamente” recuperato da livelli di ipervenduto. Passando in rassegna le principali variabili cui è legato l’oro, l’esperto di GAM SGR osserva che il dollaro, con il quale i metalli preziosi mostrano una correlazione inversa, da un punto di vista fondamentale è da anni sopravvalutato nei confronti dell’euro, perché in termini di parità del potere d’acquisto, dovrebbe quotare attorno a 1,30.
Ma, prosegue l’analisi di De Palma, il ruolo di valuta rifugio potrebbe continuare a sostenerne il dollaro, soprattutto a breve, ma in un’ottica di medio-lungo periodo la direzione resta un ulteriore indebolimento, che favorirebbe i metalli preziosi. Inoltre, l’oro è molto correlato ai tassi reali e alla liquidità globale, e ha beneficiato ampiamente delle politiche monetarie non convenzionali degli ultimi anni.
Al momento l’esperto di GAM SGR non intravede alcun inversione di tendenza nell’impegno delle banche centrali, perché gli ultimi messaggi vanno anzi in direzione del mantenimento delle misure straordinarie fino a quando l’inflazione non raggiungerà il livello del 2% in maniera sostenibile. Quindi, conclude De Palma, in assenza di messaggi di segno contrario, l’oro continuerà ad essere un utile complemento in un portafoglio diversificato.
INTENSO RALLY AD AGOSTO
Ad agosto l’oro è stato in effetti protagonista insieme all’argento di un intenso rally, per alcuni versi fin troppo rapido rispetto ai fondamentali, favorito dagli ingenti flussi da parte di piccoli risparmiatori e strategie quantitative “trend following”. Ma da inizio settembre il movimento si è prima interrotto e poi invertito bruscamente, in seguito alla svolta della Fed sull’inflazione annunciata da Jay Powell. Secondo l’esperto di GAM SGR le aspettative probabilmente troppo elevate degli investitori su possibili ulteriori misure di allentamento della Fed hanno generato una tipica reazione “restrittiva” del mercato, con un deciso recupero del dollaro e indebolimento di azionario e metalli preziosi.
CORREZIONE FISIOLOGICA
De Palma ricorda che, teoricamente, una delle virtù dell’oro è la capacità di difesa in caso di maggior avversione al rischio, ma aggiunge che non è stato questo il caso, perché la correzione, dopo la corsa precedente, può essere però considerata fisiologica, soprattutto nell’ottica del rafforzamento del dollaro, che ha altrettanto “fisiologicamente” recuperato da livelli di ipervenduto. Passando in rassegna le principali variabili cui è legato l’oro, l’esperto di GAM SGR osserva che il dollaro, con il quale i metalli preziosi mostrano una correlazione inversa, da un punto di vista fondamentale è da anni sopravvalutato nei confronti dell’euro, perché in termini di parità del potere d’acquisto, dovrebbe quotare attorno a 1,30.
DOLLARO FAVORITO NEL BREVE
Ma, prosegue l’analisi di De Palma, il ruolo di valuta rifugio potrebbe continuare a sostenerne il dollaro, soprattutto a breve, ma in un’ottica di medio-lungo periodo la direzione resta un ulteriore indebolimento, che favorirebbe i metalli preziosi. Inoltre, l’oro è molto correlato ai tassi reali e alla liquidità globale, e ha beneficiato ampiamente delle politiche monetarie non convenzionali degli ultimi anni.
UN UTILE COMPLEMENTO DI PORTAFOGLIO
Al momento l’esperto di GAM SGR non intravede alcun inversione di tendenza nell’impegno delle banche centrali, perché gli ultimi messaggi vanno anzi in direzione del mantenimento delle misure straordinarie fino a quando l’inflazione non raggiungerà il livello del 2% in maniera sostenibile. Quindi, conclude De Palma, in assenza di messaggi di segno contrario, l’oro continuerà ad essere un utile complemento in un portafoglio diversificato.