Amundi
L’Europa continente guida del capitalismo responsabile
I vantaggi della transizione verso un capitalismo responsabile secondo Jean-Dominique Senard (Renault) e Yves Perrier (Amundi)
29 Settembre 2020 12:37
L’Europa è già avanti rispetto ad altri continenti nell’ambito della transizione energetica, nell’utilizzo delle energie rinnovabili e più in generale nella sostenibilità. Ma ora è giunto il momento di fare un passo ulteriore: diventare il continente di riferimento per una nuova fase del capitalismo responsabile: quella della responsabilità.
È quanto emerge dal rapporto dal titolo eloquente (“Capitalismo responsabile: un'opportunità per l'Europa") pubblicato dall’Institut Montaigne e dal Comité Médicis, in cui Jean-Dominique Senard, Presidente del Gruppo Renault, Vicepresidente dell'Institut Montaigne, e Yves Perrier, CEO di Amundi, Presidente del Comité Médicis, chiedono all'Europa di compiere un passo che garantirebbe la prosperità del continente e l'indipendenza delle nazioni e delle imprese europee.
Nel rapporto (scaricabile qui) vengono definite alcune priorità chiare: favorire gli investimenti a lungo termine per le imprese responsabili, dare impulso al finanziamento a lungo termine per le imprese responsabili, riconquistare il controllo sulle informazioni contabili, finanziarie ed extra-finanziarie e creare un quadro normativo comune. Con iniziative del genere si può dare la spinta al capitalismo responsabile, che non è solo un pilastro morale del capitalismo finanziario, ma rappresenta un nuovo modello in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo.
“La globalizzazione non si fermerà, ma dovrà essere governata in modo tale da salvaguardare l'indipendenza e la coesione delle nazioni europee. Questa sarà una delle responsabilità delle aziende. Pertanto, il tema del capitalismo responsabile deve essere al centro della ricostruzione dell'Unione Europea. Il futuro dovrà includere un New Deal tra ogni nazione europea e le sue aziende, con il concetto di responsabilità al centro," spiegano Senard e Yves Perrier.
Ma quali sono i punti chiave del capitalismo responsabile? È possibile individuarne almeno tre. Il primo l’avere un nuovo scopo, con l’azienda che ha una funzione sociale e porta valore a tutti i suoi stakeholder (dipendenti, clienti, comunità, azionisti). Il secondo riguarda la sfida di coniugare efficienza economica e sostenibilità, rispondendo alle due grandi sfide del riscaldamento globale e della coesione sociale. Infine il terzo punto chiave: l'allineamento degli interessi degli azionisti con lo "scopo" dell’azienda e l'utilizzo sistematico dei criteri ESG che riflettano i valori europei.
Per rendere l’Europa il continente del capitalismo responsabile gli strumenti finanziari sono fondamentali perché, come spiega Francesco Bellino, Managing Director & Partner di Boston Consulting Group e membro della task force che ha lavorato al rapporto, “è necessario cambiare il contesto di riferimento che governa le aziende, con particolare riferimento alla valutazione delle loro performance, sia finanziarie che extra-finanziarie”. Infine, nel rapporto (qui la versione completa) vengono individuate tre priorità per la creazione di un movimento europeo che comprendono: incoraggiare gli investimenti a lungo termine in Europa in un momento in cui il capitalismo di breve periodo è ancora dominante; riprendere il controllo sulle informazioni contabili finanziarie ed extra-finanziarie per allinearle ai valori europei; creare un quadro normativo comune per sostenere le imprese europee responsabili.
GARANZIA DI PROSPERITÀ
È quanto emerge dal rapporto dal titolo eloquente (“Capitalismo responsabile: un'opportunità per l'Europa") pubblicato dall’Institut Montaigne e dal Comité Médicis, in cui Jean-Dominique Senard, Presidente del Gruppo Renault, Vicepresidente dell'Institut Montaigne, e Yves Perrier, CEO di Amundi, Presidente del Comité Médicis, chiedono all'Europa di compiere un passo che garantirebbe la prosperità del continente e l'indipendenza delle nazioni e delle imprese europee.
LE PRIORITÀ
Nel rapporto (scaricabile qui) vengono definite alcune priorità chiare: favorire gli investimenti a lungo termine per le imprese responsabili, dare impulso al finanziamento a lungo termine per le imprese responsabili, riconquistare il controllo sulle informazioni contabili, finanziarie ed extra-finanziarie e creare un quadro normativo comune. Con iniziative del genere si può dare la spinta al capitalismo responsabile, che non è solo un pilastro morale del capitalismo finanziario, ma rappresenta un nuovo modello in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo.
NEW DEAL EUROPEO
“La globalizzazione non si fermerà, ma dovrà essere governata in modo tale da salvaguardare l'indipendenza e la coesione delle nazioni europee. Questa sarà una delle responsabilità delle aziende. Pertanto, il tema del capitalismo responsabile deve essere al centro della ricostruzione dell'Unione Europea. Il futuro dovrà includere un New Deal tra ogni nazione europea e le sue aziende, con il concetto di responsabilità al centro," spiegano Senard e Yves Perrier.
CONIUGARE EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ
Ma quali sono i punti chiave del capitalismo responsabile? È possibile individuarne almeno tre. Il primo l’avere un nuovo scopo, con l’azienda che ha una funzione sociale e porta valore a tutti i suoi stakeholder (dipendenti, clienti, comunità, azionisti). Il secondo riguarda la sfida di coniugare efficienza economica e sostenibilità, rispondendo alle due grandi sfide del riscaldamento globale e della coesione sociale. Infine il terzo punto chiave: l'allineamento degli interessi degli azionisti con lo "scopo" dell’azienda e l'utilizzo sistematico dei criteri ESG che riflettano i valori europei.
IL RUOLO DELLA FINANZA
Per rendere l’Europa il continente del capitalismo responsabile gli strumenti finanziari sono fondamentali perché, come spiega Francesco Bellino, Managing Director & Partner di Boston Consulting Group e membro della task force che ha lavorato al rapporto, “è necessario cambiare il contesto di riferimento che governa le aziende, con particolare riferimento alla valutazione delle loro performance, sia finanziarie che extra-finanziarie”. Infine, nel rapporto (qui la versione completa) vengono individuate tre priorità per la creazione di un movimento europeo che comprendono: incoraggiare gli investimenti a lungo termine in Europa in un momento in cui il capitalismo di breve periodo è ancora dominante; riprendere il controllo sulle informazioni contabili finanziarie ed extra-finanziarie per allinearle ai valori europei; creare un quadro normativo comune per sostenere le imprese europee responsabili.