Aberdeen Standard Investments

L’aumento della volatilità consiglia prudenza con un focus sull’ESG

L’incremento dei tassi reali negli USA ha innervosito i mercati e alimentato la volatilità. Tra le opzioni suggerite più bond societari e debito emergente con un occhio di riguardo agli emittenti ESG virtuosi

5 Ottobre 2020 09:51

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LA CHIAVE DI LETTURA STA NEI TASSI REALI AMERICANI


La correzione registrata sui mercati nell’ultima settimana di settembre non si può definire un ‘genuino risk-off’ visti il calo dell’oro di circa il 5% nelle ultime 5 sedute, e la debolezza dello yen contro dollaro. Questi asset, che normalmente proteggono i portafogli in contesti di maggiore volatilità, non hanno adempiuto alla loro funzione. Come si legge nell’articolo Perché l’aumento dei tassi reali USA innervosisce i mercati secondo gli esperti di Euromobiliare Sgr, la chiave di lettura per comprendere quanto accade in questa fase va ricercata nel rialzo di una ventina di punti base registrato nell’ultimo mese dai tassi reali americani. “Il bilancio della Federal Reserve è invariato da qualche mese e sembra essere considerato insufficiente dagli investitori nell’attuale contesto caratterizzato dati macroeconomici in miglioramento ma a ritmi più contenuti, da una accelerazione dei nuovi casi di contagio e da un ritardo nell’estensione degli stimoli fiscali negli USA”, sottolineano i professionisti di Euromobiliare Sgr. Una incertezza che è alla base del deterioramento del mix tra tassi reali e aspettative di inflazione, e che ha determinato una dinamica poco favorevole non soltanto alle attività di rischio ma ai mercati finanziari in generale.

POSIZIONAMENTO DIFENSIVO E RISCHIO INFLAZIONE A LUNGO TERMINE


Sul versante monetario il quadro sembra più rassicurante. La Fed rimane estremamente accomodante e anche pronta a tollerare un’inflazione sopra il target del 2%, in modo da lasciar correre libera l’economia e favorire la creazione di lavoro. Il team Global Balanced Risk Control (GBaR) di Morgan Stanley Investment Management, nell’articolo "Volatilità in vista per i prossimi mesi, posizionamento difensivo", avverte tuttavia che sussiste anche il rischio di più lungo termine di un aumento dell’inflazione dovuto alle riserve in eccesso. Per i responsabili del team GBaR, gli spiriti animali degli investitori potrebbero realizzare che il momentum non può continuare a spingere i mercati all’infinito, alla luce dei fondamentali sottostanti, della gravità del contesto economico e dell’apparente mancanza di interesse dei politici americani a varare nuovi stimoli, con la conseguenza che non arriveranno più aiuti imponenti come quelli visti finora. E avvicinandosi a quella che secondo molti sarà un’aspra contesa elettorale, visto che difficilmente Trump ammetterà la sconfitta, sono da mettere in conto livelli notevoli di volatilità. Tutto questo richiede un posizionamento difensivo.

FOCUS SUI FATTORI ESG


Intanto Goldman Sachs Asset Management lancia un nuovo strumento d’investimento che dà accesso a un’ampia gamma di obbligazioni selezionate con rigorosi criteri ESG. “Il GS Global ESG Enhanced Income Bond Portfolio si impegna per escludere, in maniera consapevole, le società che presentano un profilo ESG debole. Riteniamo che questo approccio possa contribuire alla performance di lungo termine”, ha dichiarato nell’articolo Le migliori opportunità nel reddito fisso secondo Goldman Sachs, Jonathon Orr, Global Fixed Income Portfolio Manager di GSAM. “Riteniamo che l’analisi dei fattori ESG sia fondamentale per identificare i rischi di business del XXI secolo e che l’integrazione di tali fattori sia quindi un nostro dovere fiduciario in qualità di gestore attivo. L’ESG è una responsabilità di tutti i professionisti del settore degli investimenti, non solo di quelli che utilizzano il termine ESG nel loro job title”, ha aggiunto Ashish Shah, CoChief Investment Officer del Global Fixed Income.

COME IDENTIFICARE GLI EMITTENTI VIRTUOSI


Restando nell’ambito dei fattori ESG, gli esperti di Aberdeen Standard Investments si focalizzano sugli emittenti del settore data centre che stanno riducendo proattivamente le loro emissioni nocive, un aspetto fondamentale per valutare il rischio di credito. La vita residua media delle obbligazioni delle società attive nel settore dei centri dati è superiore a sei anni, con alcune emissioni trentennali. Un lungo arco di tempo nel quale clienti, investitori e autorità di regolamentazione eserciteranno la loro influenza per l’abbandono dei combustibili fossili. “Identificare gli emittenti che stiano già oggi riducendo in modo proattivo le loro emissioni è fondamentale per gli investitori obbligazionari che valutano il rischio di credito”, specificano nell’articolo Selezione degli emittenti e cambiamento climatico: come scegliere i migliori gli esperti di Aberdeen Standard Investments.

C’È VALORE NEI TITOLI DI STATO USA A CAMBIO COPERTO


Vittorio Iannetti, Team Asset Allocation Research di Pramerica SGR, nell’articolo Elezioni e dubbi sui titoli tech: ecco l’asset allocation per questa fase rivela che dopo aver preso profitto in estate dalle posizioni corte (ribassiste) sul dollaro, potrebbe sfruttare un eventuale rafforzamento della divisa statunitense per ricostituire le posizioni corte. “In termini di asset allocation manteniamo un approccio cauto, con un sottopeso sull’asset class azionaria e una preferenza geografica per l’Europa rispetto agli Stati Uniti e per società di “qualità a un prezzo ragionevole”. Inoltre, riteniamo che, agli attuali livelli, gli spread corporate stiano già pienamente scontando gli effetti positivi delle politiche fiscali accomodanti e del supporto delle Banche Centrali. Per questa ragione è stata ridotta l’esposizione all’obbligazionario corporate. Riteniamo invece che ci sia del valore nei titoli governativi americani (a cambio coperto)”.

BOND INVESTMENT GRADE E DEBITO EMERGENTE IN VALUTA FORTE


Raiffeisen Capital Management opta invece per un sovrappeso nei titoli ‘investment grade’ in euro, nelle obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti e nei titoli di Stato della ‘periferia’ della zona euro: lieve incremento del sovrappeso anche nelle obbligazioni societarie high yield in dollari USA. Al contrario, i titoli di Stato globali (USA e altri paesi non UE) vengono ora sottopesati. Un approccio che, come illustrato nell’articolo Con mercati volatili più bond societari e debito emergente e meno azioni, tiene conto della percezione che un vaccino efficace possa migliorare in modo fondamentale la situazione ma, al momento, gli sforzi si moltiplicano in tutto il mondo mentre le novità sostanziali sono poche. Ecco che le speranze dei vaccini si potrebbero rivelare troppo ambiziose, costringendo l’economia ancora una volta a forti restrizioni: uno scenario nel quale i mercati sarebbero spinti a rivalutare alcune delle loro proiezioni ottimistiche.

L’APPEAL DEGLI HIGH YIELD


Infine il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management osserva che nel segmento high yield gli spread hanno tenuto meglio, ma i differenziali di rendimento statunitensi sono aumentati di 40 punti base a 453 punti base, mentre gli spread europei si sono ampliati di soli 9 punti a 462. Un movimento che, come argomentato nell’articolo J.P. Morgan: momento favorevole per le obbligazioni high yield, potrebbe rappresentare un’opportunità in un contesto di tassi di interesse a zero, anche perché nella recente fase di volatilità le performance del mercato high yield hanno superato quelle dell’azionario su base corretta per il beta.

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