Attese e mercati

Attese e mercati, arrivano le trimestrali Usa con le grandi banche

Tutti a Washington per il FMI, ma solo virtualmente. Arrivano le trimestrali USA con le grandi banche. A Wall Street continua la rotazione, è l’ora di small cap e Dow Transport

12 Ottobre 2020 09:52

financialounge -  Attese e mercati FMI Scenari Wall Street


TUTTI A WASHINGTON, MA VIRTUALMENTE


Tempi virtuali per i meeting globali della finanza, come quello del Fmi di metà anno che si tiene, si fa per dire, a Washington per tutta la settimana, con l’intervento più importante in apertura, quello della capa della Bce Christine Lagarde da cui il mercato si aspetta lumi sulle preoccupazioni per l’euro forte e sul possibile cambio di approccio strategico all’inflazione. E magari anche qualche anticipazione sulla possibilità di un aumento di potenza e di un’estensione temporale del PEPP, il Pandemic Emergency Purchasing Programme che sarebbero quanto mai opportuni visto l’allungamento delle discussioni sul Recovery Fund della Commissione Europea. Di solito le riunioni de Fmi richiamano anche centinaia di giornalisti in cerca di ‘a margine’ da carpire nei corridoi e nei coffe-break ai banchieri di tutto il mondo sui temi caldi del momento, come nel caso italiano le grandi manovre su Mediobanca e Generali, ma questa volta la virtualità dell’evento non sarà di aiuto.


ARRIVANO LE TRIMESTRALI USA


Si comincia martedì 13 ottobre con i risultati del terzo trimestre di Citi e JP Morgan. Le attese per il settore bancario di Wall Street sono di un calo medio del 19% degli utili per azione rispetto a un anno prima, ma come nei due trimestri precedenti sono possibili sorprese positive, visti gli imponenti accantonamenti che le banche americane hanno finora effettuato a fronte di crediti andati a male causa la crisi da virus, per ora assolutamente teorici e forse nemmeno probabili. In ogni caso le perdite potenziali sono già coperte in bilancio. Per il resto del listino del NYSE le attese sono molto variegate, si va da utili sostanzialmente invariati rispetto a un anno fa per il comparto tech, a contrazioni molto limitate per sanità, beni di largo consumo e utility, a cali a due cifre per real estate, materiali, servizi di comunicazione e beni non di prima necessità. Cali degli ultimi molto pesanti attesi invece per gli industriali e soprattutto gli energetici, dove il rosso potrebbe essere il colore dominante. In media, per i 500 titoli dell’indice S&P le attese puntano a un declino degli utili per azione del 21% rispetto al terzo trimestre del 2019.


ROTAZIONE AI VERTICI A WALL STREET


Il tecnologico Nasdaq non è il solo degli indici di Borsa americani a esplorare territori record. Il Dow Transports, considerato un anticipatore efficace del ciclo economico, sta viaggiando a nuovi massimi, mentre il Russell 2000, che raccoglie le small cap quotate americane, è ai livelli più alti da prima del Covid. Su blog e siti americani sta cominciando a circolare l’idea che gli investitori non siano più tanto in attesa spasmodica del vaccino per scrutare la ripresa economica, ma guardino invece sempre più alla capacità di curare con successo i malati, lasciando intravvedere un possibile ritorno alla normalità di produzione e consumi in convivenza con la pandemia. La ripartenza del ciclo, oltre che dal Dow Transports a nuovi massimi di sempre anche senza l’aiuto, per ora, delle compagnie aeree, è segnalato anche dal fatto che nella prima settimana piena di ottobre tutte le componenti dello S&P 500 hanno chiuso in positivo, così come è positivo il bilancio tra titoli in rialzo e in discesa. Perfino dal martoriato settore energetico arrivano segni di vita, con alcuni ETF di riferimento del comparto che hanno segnato sempre in settimana un rialzo del 5%.

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