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Amundi: tre divergenze che creano opportunità da tenere d’occhio
Investitori davanti al bivio della dispersione dei rendimenti. Le divergenze tra mercati e economie, tra emittenti di qualità e non nel credito, e tra Cina e resto del mondo, creano opportunità
13 Ottobre 2020 19:00
I mercati stanno scontando uno scenario di lunga durata di deflazione e tassi, con politiche monetarie e fiscali che alimentano il “moltiplicatore finanziario”, mantenendo così la dinamica positiva del supporto politico che genera a sua volta una certa dispersione dei rendimenti. Questo offre l’occasione di sfruttare le opportunità relative value, una partita alla quale gli investitori dovrebbero giocare finché dura il policy mix. Ma a un certo punto, avverranno rotazioni maggiori causate da crescita superiore alle attese, aspettative d’inflazione o anche perdita di slancio del supporto politico, il che richiederà prudenza, soprattutto per quanto riguarda i segmenti che hanno corso di più come i Big Tech.
Sono le conclusioni cui giungono Pascal Blanqué e Vincent Mortier, rispettivamente Group Chief Investment Officer e Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, secondo cui dopo un’estate spumeggiante gli investitori sono ora alle prese con la crescente volatilità azionaria. Dopo le quotazioni stellari raggiunte, le Big Tech hanno ritracciato e sono emerse tensioni anche nel segmento del credito High Yield USA, mentre i bond Investment Grade sono rimasti più o meno invariati. La relativa calma sul mercato del credito e dei Treasury USA conferma che la correzione è dovuta principalmente al riposizionamento degli investitori e non allo stress dei mercati finanziari.
Secondo i due esperti di Amundi, ciò significa che gli investitori dovranno seguire con attenzione l'evolversi di tre importanti divergenze della fase di ripresa post Covid-19, per sfruttare le opportunità e monitorare le possibili rotazioni all’orizzonte. La prima divergenza è il distacco del mercato dalla realtà economica. Le banche centrali rimarranno accomodanti, ma i mercati chiederanno altri supporti che arriveranno però solo se le condizioni peggioreranno considerevolmente, quindi si può prevedere una certa volatilità in autunno, quando si testerà la direzione dell'economia e, soprattutto, della pandemia, mantenendo un atteggiamento prudente ma non avverso al rischio.
Ma gli esperti di Amundi avvertono che difficilmente ci saranno ulteriori margini di rialzo per gli attivi rischiosi in assenza di un catalizzatore, per cui gli investitori faranno bene a privilegiare la liquidità e la qualità, sfruttando le opportunità di ‘relative-value’, facendo attenzione alle bolle e rimanendo neutrali sulla duration. La seconda divergenza è quella del credito, tra gli emittenti di qualità che riusciranno a gestire la crisi e quelli che faranno più fatica, anche se i rendimenti sono destinati a rimanere bassissimi. Secondo Amundi la caccia al rendimento continuerà, ma vista la probabilità di un aumento dei default bisognerà essere molto selettivi e non scendere a compromessi su qualità e liquidità.
Gli esperti di Amundi vedono in particolare opportunità nelle obbligazioni Investment Grade, nel credito cartolarizzato e nel debito ibrido/subordinato, mentre in ambito High Yield raccomanda cautela su titoli e settori a più alto rischio, come consumi, ciclici e finanziari. Infine la divergenza tra Cina, insieme a alcuni paesi asiatici, e il resto del mondo. In uno scenario ancora di forte incertezza in Europa e in USA, la Cina sta emergendo come la locomotiva della crescita, con ottimi dati che stanno mantenendo viva la narrativa sulla ripresa, con propaggini anche in Corea e Taiwan.
Secondo gli esperti di Amundi, il vigore della Cina è all’origine dell'appetito per determinate obbligazioni e azioni, e anche valute, dei mercati emergenti, il che ha determinato un rafforzamento dello yuan e una sovraperformance delle azioni europee che hanno una forte esposizione alla Cina. Per Amundi il trend legato alla crescita della Cina è destinato a durare, con la debolezza relativa del dollaro che sostiene anche altre valute dei emergenti, rendendo più attraente l’esposizione alle obbligazioni in valuta locale interessate da un processo parziale di re-rating.
CRESCENTE VOLATILITÀ AZIONARIA
Sono le conclusioni cui giungono Pascal Blanqué e Vincent Mortier, rispettivamente Group Chief Investment Officer e Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, secondo cui dopo un’estate spumeggiante gli investitori sono ora alle prese con la crescente volatilità azionaria. Dopo le quotazioni stellari raggiunte, le Big Tech hanno ritracciato e sono emerse tensioni anche nel segmento del credito High Yield USA, mentre i bond Investment Grade sono rimasti più o meno invariati. La relativa calma sul mercato del credito e dei Treasury USA conferma che la correzione è dovuta principalmente al riposizionamento degli investitori e non allo stress dei mercati finanziari.
MERCATO DISTACCATO DALL’ECONOMIA
Secondo i due esperti di Amundi, ciò significa che gli investitori dovranno seguire con attenzione l'evolversi di tre importanti divergenze della fase di ripresa post Covid-19, per sfruttare le opportunità e monitorare le possibili rotazioni all’orizzonte. La prima divergenza è il distacco del mercato dalla realtà economica. Le banche centrali rimarranno accomodanti, ma i mercati chiederanno altri supporti che arriveranno però solo se le condizioni peggioreranno considerevolmente, quindi si può prevedere una certa volatilità in autunno, quando si testerà la direzione dell'economia e, soprattutto, della pandemia, mantenendo un atteggiamento prudente ma non avverso al rischio.
NON TUTTO IL CREDITO È UGUALE
Ma gli esperti di Amundi avvertono che difficilmente ci saranno ulteriori margini di rialzo per gli attivi rischiosi in assenza di un catalizzatore, per cui gli investitori faranno bene a privilegiare la liquidità e la qualità, sfruttando le opportunità di ‘relative-value’, facendo attenzione alle bolle e rimanendo neutrali sulla duration. La seconda divergenza è quella del credito, tra gli emittenti di qualità che riusciranno a gestire la crisi e quelli che faranno più fatica, anche se i rendimenti sono destinati a rimanere bassissimi. Secondo Amundi la caccia al rendimento continuerà, ma vista la probabilità di un aumento dei default bisognerà essere molto selettivi e non scendere a compromessi su qualità e liquidità.
LA CINA HA UNA MARCIA IN PIÙ
Gli esperti di Amundi vedono in particolare opportunità nelle obbligazioni Investment Grade, nel credito cartolarizzato e nel debito ibrido/subordinato, mentre in ambito High Yield raccomanda cautela su titoli e settori a più alto rischio, come consumi, ciclici e finanziari. Infine la divergenza tra Cina, insieme a alcuni paesi asiatici, e il resto del mondo. In uno scenario ancora di forte incertezza in Europa e in USA, la Cina sta emergendo come la locomotiva della crescita, con ottimi dati che stanno mantenendo viva la narrativa sulla ripresa, con propaggini anche in Corea e Taiwan.
CONTAGIO POSITIVO SUGLI EMERGENTI
Secondo gli esperti di Amundi, il vigore della Cina è all’origine dell'appetito per determinate obbligazioni e azioni, e anche valute, dei mercati emergenti, il che ha determinato un rafforzamento dello yuan e una sovraperformance delle azioni europee che hanno una forte esposizione alla Cina. Per Amundi il trend legato alla crescita della Cina è destinato a durare, con la debolezza relativa del dollaro che sostiene anche altre valute dei emergenti, rendendo più attraente l’esposizione alle obbligazioni in valuta locale interessate da un processo parziale di re-rating.