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"Sui bond investment grade Usa continuano a esserci opportunità"
Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM ritiene che sia difficile trovare valore negli indici, ma guarda con interesse al credito a beta elevato, come gli Additional Tier 1 e gli ibridi
14 Ottobre 2020 19:00
Sui mercati delle obbligazioni societarie Investment Grade la volatilità è durata poco, con un veloce recupero degli spread a livello di indici. Questo spinge gli investitori a cercare valore in segmenti particolari. Il rischio continua a incombere per le incertezze sull’esito delle elezioni americane, che potrebbero durare anche oltre la notta del 3 novembre, mentre i mercati sono intenti a valutare le implicazioni per la politica fiscale nei prossimi mesi. Ma sarà comunque volatilità di breve durata, dato il contesto tecnico solido come non mai. Gli spread ristretti sul mercato Investment Grade rendono difficile l’investimento basato sugli indici, ma per gli investitori attivi potrebbe essere remunerativo guardare al credito a beta elevato e valutazioni convenienti, come i titoli Additional Tier 1 e i titoli ibridi.
Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin Settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, titolato ‘Tornare sui propri passi’. Secondo il Bullettin, la recente volatilità dei mercati è stata determinata dalle incertezze che circondano le elezioni USA e dalle diffuse preoccupazioni per l’aumento dei contagi da Covid-19 in diverse regioni. Date le circostanze tuttavia, i corporate Investment Grade hanno fondamentali relativamente solidi e, nonostante l’aumento dell’indebitamento, le emissioni nette non crescono allo stesso ritmo di quelle lorde, dopo che le recenti emissioni hanno fatto incetta di tanta liquidità finora trattenuta senza utilizzarla per attività sgradite agli investitori come operazioni di M&A.
Anche sul fronte dell’abbassamento dei rating, il Bulletin segnala una situazione è abbastanza positiva: da maggio l’aumento del numero dei fallen angel, vale a dire gli emittenti degradati a junk, si è fermato e la percentuale cumulativa del mercato declassato a High Yield nel 2020 risulta meno del 3%, molto inferiore alle attese iniziali degli analisti. Questo anche perché le agenzie di rating si dicono disposte ad accordare agli emittenti con outlook negativo 12-24 mesi per far tornare a crescere l’EBITDA e migliorare i bilanci.
Secondo l’analisi del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM, i recenti ribassi degli attivi a rischio hanno offerto solo un’opportunità fugace per acquistare obbligazioni Investment Grade a livelli leggermente più convenienti. Dopo la risalita di settembre, gli spread si sono riportati sui valori di marzo, e di conseguenza le valutazioni sono sotto pressione a livello settoriale, soprattutto se paragonate a quelle High Yield. Ma nell’universo Investment Grade il team di J. P. Morgan AM continua a scorgere opportunità, perché gli spread in determinati settori sembrano ancora ampi in termini relativi.
Ad esempio, i titoli ibridi con uno spread corretto per le opzioni di 255 punti base continuano a mantenersi a 80 pb sopra i minimi annuali, dopo essersi contratti meno dell’indice più ampio. La recente fase di vendite ha offerto modeste opportunità di acquisto, ma in alcuni settori gli spread possono ancora comprimersi. E vista la domanda di alta qualità, le obbligazioni con rendimenti positivi continuano a essere più forti che mai, sostenendo il mercato. Gli acquirenti esteri, i cui mercati nazionali offrono rendimenti negativi, vengono attratti dalle emissioni societarie statunitensi Investment Grade.
Inoltre, sottolinea il Bulletin, i programmi delle Banche Centrali continuano a fornire un forte slancio malgrado un calo degli acquisti da parte della Banca Centrale Europea, e, in generale, la propensione al rischio sembra recuperare rapidamente terreno dopo gli aumenti di volatilità generalizzata. Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM segnala che i segmenti del mercato del credito a beta più elevato vivono una condizione di domanda vigorosa, come segnalano le numerosissime richieste di sottoscrizioni per recenti operazioni di obbligazioni subordinate, dove grossi volumi di emissioni sono stati ben assorbiti.
FONDAMENTALI RELATIVAMENTE SOLIDI
Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin Settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, titolato ‘Tornare sui propri passi’. Secondo il Bullettin, la recente volatilità dei mercati è stata determinata dalle incertezze che circondano le elezioni USA e dalle diffuse preoccupazioni per l’aumento dei contagi da Covid-19 in diverse regioni. Date le circostanze tuttavia, i corporate Investment Grade hanno fondamentali relativamente solidi e, nonostante l’aumento dell’indebitamento, le emissioni nette non crescono allo stesso ritmo di quelle lorde, dopo che le recenti emissioni hanno fatto incetta di tanta liquidità finora trattenuta senza utilizzarla per attività sgradite agli investitori come operazioni di M&A.
DOWNGRADE SOTTO LE ATTESE
Anche sul fronte dell’abbassamento dei rating, il Bulletin segnala una situazione è abbastanza positiva: da maggio l’aumento del numero dei fallen angel, vale a dire gli emittenti degradati a junk, si è fermato e la percentuale cumulativa del mercato declassato a High Yield nel 2020 risulta meno del 3%, molto inferiore alle attese iniziali degli analisti. Questo anche perché le agenzie di rating si dicono disposte ad accordare agli emittenti con outlook negativo 12-24 mesi per far tornare a crescere l’EBITDA e migliorare i bilanci.
OPPORTUNITÀ FUGACE DI ACQUISTO
Secondo l’analisi del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM, i recenti ribassi degli attivi a rischio hanno offerto solo un’opportunità fugace per acquistare obbligazioni Investment Grade a livelli leggermente più convenienti. Dopo la risalita di settembre, gli spread si sono riportati sui valori di marzo, e di conseguenza le valutazioni sono sotto pressione a livello settoriale, soprattutto se paragonate a quelle High Yield. Ma nell’universo Investment Grade il team di J. P. Morgan AM continua a scorgere opportunità, perché gli spread in determinati settori sembrano ancora ampi in termini relativi.
ALCUNI SPREAD POSSONO ANCORA COMPRIMERSI
Ad esempio, i titoli ibridi con uno spread corretto per le opzioni di 255 punti base continuano a mantenersi a 80 pb sopra i minimi annuali, dopo essersi contratti meno dell’indice più ampio. La recente fase di vendite ha offerto modeste opportunità di acquisto, ma in alcuni settori gli spread possono ancora comprimersi. E vista la domanda di alta qualità, le obbligazioni con rendimenti positivi continuano a essere più forti che mai, sostenendo il mercato. Gli acquirenti esteri, i cui mercati nazionali offrono rendimenti negativi, vengono attratti dalle emissioni societarie statunitensi Investment Grade.
TORNATA LA PROPENSIONE AL RISCHIO
Inoltre, sottolinea il Bulletin, i programmi delle Banche Centrali continuano a fornire un forte slancio malgrado un calo degli acquisti da parte della Banca Centrale Europea, e, in generale, la propensione al rischio sembra recuperare rapidamente terreno dopo gli aumenti di volatilità generalizzata. Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM segnala che i segmenti del mercato del credito a beta più elevato vivono una condizione di domanda vigorosa, come segnalano le numerosissime richieste di sottoscrizioni per recenti operazioni di obbligazioni subordinate, dove grossi volumi di emissioni sono stati ben assorbiti.