Mobilità urbana green
Arriva ZERO, la 'maschera' che protegge i ciclisti dall’inquinamento
Filippo Agazzi, co-founder della start up Urban-Hero, spiega come funziona il dispositivo di protezione urbana e lancia una campagna di crowdfunding
di Fabrizio Arnhold 19 Ottobre 2020 10:13
Chi è uno Urban-Hero? “Chi fa una scelta diversa e sostenibile per muoversi in città”. Filippo Agazzi, 40 anni, due figli, esperienze nei servizi finanziari in Apple e General Electric, spiega a Financialounge.com come nasce la start up milanese, Urban-Hero, che ha fondato insieme a Gabriele Stroppa e Bruno Querzè. L’idea è quella di creare un dispositivo di protezione urbana, capace di mettere al riparo dall’inquinamento atmosferico chi si sposta in bicicletta in città.
ZERO è il nuovo dispositivo di protezione urbana, una sorta di “maschera” che però non copre la bocca. Design accattivante e tutela della salute: ZERO impedisce agli agenti atmosferici presenti nell’aria di aggredire gli occhi e i polmoni, attraverso un sistema di filtri e lenti appositamente studiati, e lasciando la libertà di mostrare il proprio sorriso. I filtri sono sostituibili, come le lenti anti-appannamento, e riescono a trattenere il 95% di polveri, pollini e batteri, in combinazione con due valvole che aumentano il comfort.
“Nasce da un bisogno che ho sentito in prima persona. Io mi muovo in bicicletta ormai da due anni perché per una scelta precisa non abbiamo più auto in famiglia. Mi sono reso conto che ci sono molte più biciclette e mezzi di trasporto sostenibili in giro per Milano. Aumentano anche le piste ciclabili ma la qualità dell’aria resta pessima. Secondo alcune ricerche, pedalando si respira più aria, fino a 5 volte in più. Noi urban heroes abbiamo più possibilità di ammalarci rispetto a chi gira in auto. Così un anno fa ho pensato a come migliorare la vita di chi fa una scelta più rispettosa dell’ambiente, uscendo sulle due ruote, ma senza rinunciare alla riconoscibilità”.
“Il dispositivo è patent pending (in attesa di brevetto, ndr). Abbiamo depositato la richiesta a giugno, servono circa dieci mesi per avere una risposta dall’ufficio brevetti Ue. A maggio, quindi, avremo le prime indicazioni utili. Nel frattempo, i nostri prototipi riescono a tutelare la salute di chi li indossa e si muove sulle due ruote. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sono mezzo milione le persone che si ammalano in Europa per cause riconducibili all’inquinamento in ambito urbano”.
“Ci aspettiamo principalmente due cose dal crowdfunding su Indiegogo.com che terminerà il 30 novembre. La prima è quella di avere una valutazione del prodotto su scala internazionale. La seconda è puntare ad una raccolta fondi in grado di andare a finanziare l’ultima fase dell’ingegnerizzazione del prodotto e parte del set up della produzione”.
COME FUNZIONA
ZERO è il nuovo dispositivo di protezione urbana, una sorta di “maschera” che però non copre la bocca. Design accattivante e tutela della salute: ZERO impedisce agli agenti atmosferici presenti nell’aria di aggredire gli occhi e i polmoni, attraverso un sistema di filtri e lenti appositamente studiati, e lasciando la libertà di mostrare il proprio sorriso. I filtri sono sostituibili, come le lenti anti-appannamento, e riescono a trattenere il 95% di polveri, pollini e batteri, in combinazione con due valvole che aumentano il comfort.
COME NASCE ZERO, IL VOSTRO DISPOSITIVO DI PROTEZIONE DI OCCHI E NASO?
“Nasce da un bisogno che ho sentito in prima persona. Io mi muovo in bicicletta ormai da due anni perché per una scelta precisa non abbiamo più auto in famiglia. Mi sono reso conto che ci sono molte più biciclette e mezzi di trasporto sostenibili in giro per Milano. Aumentano anche le piste ciclabili ma la qualità dell’aria resta pessima. Secondo alcune ricerche, pedalando si respira più aria, fino a 5 volte in più. Noi urban heroes abbiamo più possibilità di ammalarci rispetto a chi gira in auto. Così un anno fa ho pensato a come migliorare la vita di chi fa una scelta più rispettosa dell’ambiente, uscendo sulle due ruote, ma senza rinunciare alla riconoscibilità”.
QUANDO ARRIVERÀ IL BREVETTO?
“Il dispositivo è patent pending (in attesa di brevetto, ndr). Abbiamo depositato la richiesta a giugno, servono circa dieci mesi per avere una risposta dall’ufficio brevetti Ue. A maggio, quindi, avremo le prime indicazioni utili. Nel frattempo, i nostri prototipi riescono a tutelare la salute di chi li indossa e si muove sulle due ruote. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sono mezzo milione le persone che si ammalano in Europa per cause riconducibili all’inquinamento in ambito urbano”.
LUNEDÌ 19 OTTOBRE INIZIA LA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING. QUAL È L’OBIETTIVO?
“Ci aspettiamo principalmente due cose dal crowdfunding su Indiegogo.com che terminerà il 30 novembre. La prima è quella di avere una valutazione del prodotto su scala internazionale. La seconda è puntare ad una raccolta fondi in grado di andare a finanziare l’ultima fase dell’ingegnerizzazione del prodotto e parte del set up della produzione”.
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